Gli acquisti via web sono in continua crescita: tra il 2023 e il 2024, secondo un recente report dell’ISTAT, la quota di persone che hanno effettuato acquisti online è aumentata di 2,2 punti percentuali. Rispetto al 2023 si consolida l’uso dei siti web o delle app per reperire informazioni dalla Pubblica Amministrazione. Continuano invece a diminuire gli utenti che usano siti web o app della PA per stampare o scaricare moduli ufficiali (-9,6 punti percentuali) e per prendere appuntamenti (-8 p.p).

Accesso a Internet da casa soltanto per sei famiglie di anziani su 10

Nel 2024 il tasso di diffusione di Internet è pari all’86,2% (+2,5 punti percentuali rispetto all’anno precedente); questo valore sale al 93,4% tra le famiglie con almeno un componente tra i 16 e i 74 anni, in linea con la media Ue27 (94,1%). Nelle famiglie composte esclusivamente da anziani (convenzionalmente individui di 65 anni e più) si osserva una minore diffusione di Internet: solo sei su 10 (60,6%) dispongo di un accesso a Internet da casa. Al contrario, l’accesso risulta quasi universale nelle famiglie con almeno un minore (99,1%) e raggiunge il 94,5% nelle famiglie senza minori ma con membri non esclusivamente anziani.

L’analisi territoriale evidenzia un persistente svantaggio del Mezzogiorno per l’accesso a Internet, con 4,8 punti percentuali in meno rispetto al Centro-nord. Le regioni con la maggiore percentuale di famiglie connesse sono il Veneto e il Friuli Venezia Giulia (89,3% per entrambi) e il Trentino-Alto Adige (89,1%). Le regioni con le percentuali più basse sono, invece, la Sicilia (82,3%), il Molise (80,8%) e la Basilicata (79,7%).

Il possesso di un titolo di studio elevato tra i componenti della famiglia è positivamente correlato alla disponibilità di un accesso a Internet: ne dispone il 98,3% delle famiglie con almeno un componente laureato, il 94,4% di quelle in cui il titolo di studio più elevato è il diploma superiore mentre si scende al 65,3% tra quelle in cui il titolo di studio più elevato è la licenza media.

Cresce l’uso di Internet tra gli anziani

Nel 2024 l’81,9% della popolazione di sei anni e più ha usato Internet nei tre mesi precedenti l’intervista. L’uso di Internet ha raggiunto livelli prossimi alla saturazione per gran parte della popolazione. Oltre il 93% delle persone tra gli 11 e i 54 anni si è connessa alla Rete negli ultimi tre mesi; la quota scende invece al 68,1% tra le persone di 65-74 anni, per arrivare al 31,4% tra la popolazione di 75 anni e più (Figura 2).

Tra il 2023 e il 2024 aumenta di 2,4 punti percentuali l’uso della Rete, con incrementi soprattutto nella popolazione adulta e anziana, con picchi nelle coorti dei 65-74enni e in quella di 75 anni e oltre (rispettivamente di +7,6 e +6,7 punti percentuali).

L’uso delle ICT risulta ancora significativamente diverso tra la popolazione maschile e quella femminile. Nel 2024, infatti, dichiara di accedere a Internet l’84,5% degli uomini di sei anni e più a fronte del 79,5% delle donne. Questo divario, tuttavia, riguarda principalmente le classi di età più anziane: fino ai 59 anni le differenze di genere sono infatti nulle, mentre i 60-64 anni avvantaggiano gli uomini di 4,3 punti percentuali. Tra gli individui ultra 75enni, infine, il vantaggio maschile nell’uso di Internet diventa particolarmente marcato (38,3% degli uomini contro il 26,5% delle donne).

Nel 2024 si conferma l’esistenza di un importante divario territoriale. Il ritardo del Mezzogiorno (77,5%) nell’uso di Internet è reso evidente da uno scarto di 7 punti percentuali rispetto al Nord e di
5,9 punti percentuali rispetto al Centro.

Il titolo di studio continua a essere un fattore discriminante: tra le persone di sei anni e più, naviga sul web il 95,8% di coloro che hanno una laurea e il 91,6% di quanti hanno un diploma di scuola secondaria superiore rispetto al 69,7% di chi ha conseguito al massimo la licenza media. Tra gli occupati le differenze tra dirigenti, imprenditori e liberi professionisti da un lato e operai dall’altro si sono gradualmente attenuate negli anni (96,5% contro 92,0%).

Tre persone su quattro utilizzano Internet per chattare

L’uso della Rete è prevalentemente orientato verso i servizi di comunicazione. Nel 2024, nei tre mesi precedenti l’intervista, il 73,4% degli internauti di sei anni e più ha usato servizi di messaggeria istantanea, il 66% ha effettuato chiamate sul web e il 62% ha utilizzato la posta elettronica. Diffuso anche l’utilizzo della Rete per guardare video da servizi di condivisione come, ad esempio, YouTubeInstagramTik Tok (57,4%).

L’ascolto della musica in streaming o attraverso web radio si attesta al 49,4%. Quasi la metà degli utenti ha cercato in rete informazioni su merci o servizi (48,2%), mentre il 46% ha cercato informazioni sulla salute. Poco più dei due quinti ha utilizzato Internet per accedere a servizi bancari (44,3%).

Circa una persona su due effettua acquisti online

Un aspetto rilevante dell’uso di Internet nella vita quotidiana è il commercio elettronico. Nel 2024, il 46,8% delle persone di 14 anni e più che hanno usato Internet negli ultimi 12 mesi ha dichiarato di aver acquistato od ordinato merci o servizi per uso privato nel corso dell’anno.
Più di un terzo (36,4%) degli over14enni ha ordinato o comprato merci o servizi nei tre mesi precedenti l’intervista, il 10,4% nel corso dell’anno e il 5,5% più di un anno fa. Sono più propensi a comprare online gli uomini (50,5% negli ultimi 12 mesi contro il 43,3% delle donne), i residenti nel Centro-nord (50,0% rispetto al 38,4% del Meridione) e i giovani tra i 20 e i 24 anni (73,5%).
Rispetto al 2023 aumenta di 2,2 punti percentuali la quota di internauti che ricorre all’e-commerce almeno una volta negli ultimi 12 mesi.

L’indagine rileva la tipologia di beni e servizi acquistati via Internet negli ultimi tre mesi per uso privato. Nel 2024, tra gli individui di 14 anni e più, l’acquisto di capi di abbigliamento, scarpe o accessori è il più diffuso (23,2%), seguito dall’acquisto di articoli per la casa elettrodomestici esclusi (13,7%). Il 13,4% ha sottoscritto abbonamenti per piattaforme di streaming per film, serie TV ed eventi sportivi mentre l’11,4% ha acquistato su Internet servizi di trasporto.

Oltre un quarto della popolazione fa formazione online

L’indagine rileva l’uso della Rete per attività riferite all’acquisizione e all’aggiornamento delle competenze e delle conoscenze per motivi professionali, di studio o personali. Per formazione online si intende sia quella che dà luogo a un titolo di studio o a una qualifica professionale (formale), sia quella che non attribuisce alcuna qualifica ma è condotta comunque in maniera organizzata (non formale), sia, infine, quella perseguita intenzionalmente dall’interessato ma non organizzata (informale).
Il 27,5% della popolazione di sei anni e più che ha usato Internet negli ultimi tre mesi ha preso parte ad attività formative, intese come corsi esclusivamente online o anche con utilizzo di materiale didattico digitale (materiali audiovisivi, software per l’apprendimento online, libri di testo elettronici).

L’uso del web per questo particolare ambito è più diffuso tra i ragazzi di 11-19 anni, per poi decrescere progressivamente con l’età. Tra le persone con età compresa tra i 35 e i 44 anni la quota cala al 33,7% e si riduce a meno di un decimo tra i 65 e i 74 anni (7,8%). Rispetto al 2023 la partecipazione ad attività formative online cresce di 1,1 punti percentuali, con un incremento dovuto soprattutto ai giovani di 25-34 anni (+3,4 punti percentuali) e agli adulti di 45-54 anni (+3 punti percentuali). Risultano in controtendenza i ragazzi di 11-14 anni, per i quali si registra una diminuzione di 5,3 punti percentuali.

Tra le motivazioni per cui si utilizza la Rete per svolgere attività di formazione prevale la finalità scolastica tra i giovani di 11-19 anni (60% circa), mentre tra le persone di 25-54 anni quelle legate a motivi sia professionali (oltre il 22%) sia privati (oltre 13%).

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