Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

La strada maestra per integrare l’assegno pubblico è il fondo pensione, che sia di tipo negoziale, aperto o sotto forma di polizza pensionistica (pip). Queste tre tipologie hanno regole comuni in Italia e soprattutto una normativa che offre una certa dose di trasparenza al sottoscrittore (a differenza di altri prodotti finanziari che possono risultare più complessi), con comunicazioni annuali dettagliate agli iscritti, oltre ad essere oggetto di un regime fiscale di vantaggio.
Le nuove previsioni formulate della Ragioneria Generale dello Stato  indicano un tasso di sostituzione lordo (ovvero la quota dell’ultimo stipendio che si avrà come prima pensione), nell’ipotesi base, ipotizzando una carriera senza interruzioni, destinato a scendere dal 71,7% nel 2020 al 59,3% nel 2050 per i dipendenti del privato e dal 54,9% al 47,4% per gli autonomi. Alla luce di questi dati la soluzione deve essere la diffusa adesione dei lavoratori alle forme previdenziali. Se l’esigenza è generale, le necessità sono più accentuate per le giovani generazioni alla luce dell’applicazione integrale del metodo contributivo. Secondo i dati Covip però la fascia che conta meno aderenti è proprio quella degli under 35 anni. In attesa di correttivi, in ambito tributario ci sono già nel sistema italiano misure di favore per i giovani, in particolare per coloro che hanno iniziato a lavorare dal 2007.
Alla guida di Blackrock, il maggior gestore patrimoniale del mondo, Larry Fink è figlio di un’insegnante e di un negoziante di scarpe. «Non superavano in due i 150 mila dollari di stipendio annuo», scrive il ceo nelle primissime righe dell’ultima lettera annuale agli investitori. Eppure, quando lui e suo fratello scoprirono a quando ammontassero i loro risparmio pensionistici, rimasero sorpresi dal tesoretto che era stato messo costruito. Fink non dice quale fosse la cifra esatta, ma si limita a sottolineare che, con quello che avevano accumulato, i suoi genitori avrebbero potuto «vivere fino a 100 anni, e permetterselo comodamente».
Salone del Risparmio 2024 Dall’AI ai mercati privati, dalla previdenza complementare alla sostenibilità: i gestori preparano la bussola per navigare in mercati che cambiano. La tre giorni, dal 9 all’11 aprile, vedrà impegnate 300 società del settore, 150 marchi, 100 sponsor e più di 300 relatori al centro congressi dell’ Allianz Mico di Milano. Un argomento per giorno: il primo si parlerà degli scenari globali che hanno modificato le esigenze dei risparmiatori, con la presentazione del 5º rapporto Assogestioni-Censis; il secondo sarà incentrato sul mercato dei capitali con il progetto europeo Capital Markets Union, che illustra il ruolo degli investitori istituzionali; ultimo giorno per il capitale umano, incentrato sull’educazione e formazione finanziaria.
In Italia sono già un gruppetto significativo, composto da nomi come Libra Claims, Deminor, Unilegion, Antitrust Litigation Investment o Lexcapital. Si tratta dei litigation fund, ovvero fondi che organizzano richieste di rimborso e risarcimento contro le imprese incappate in pratiche antitrust, aggregando un gruppo di clienti danneggiati. Il fenomeno sta prendendo piede mese dopo mese, come emerge dall’ultimo Global Antitrust Enforcement Report sul 2023 di Allen & Overy, che registra un incremento delle pratiche di private enforcement. I

Sportivi più tutelati. La riforma, infatti, ha introdotto una nuova disciplina non soltanto ai fini pensionistici, ma anche a tutela dei casi di malattia, maternità e disoccupazione, che, fino al 30 giugno 2023, non era garantita alla generalità dei lavoratori dello sport. Lo ricorda l’Inps nella circolare n. 50 del 25 marzo 2024, dettando le istruzioni sugli oneri (le c.d. contribuzioni minori). Casi a parte vanno considerati quello degli istruttori e dei direttori tecnici, prima della riforma iscritti al fondo spettacolo e che potevano conservare tale iscrizione mediante opzione (il termine è stato recentemente prorogato fino al 30 giugno 2024); e quello degli operai e impiegati iscritti, prima e dopo la riforma, al fondo spettacolo. Non solo pensione. La riforma del lavoro sportivo (dlgs 36/2021) ha operato su entrambi i fronti delle tutele del lavoro: quello previdenziale e quello assistenziale (c.d. tutele minori). Sul secondo fronte ha esteso le discipline relative alle tutele di malattia, infortunio, gravidanza, maternità e genitorialità e contro la disoccupazione in base al rapporto di lavoro.
Le regole antiriciclaggio funzionano. I dati e gli elementi ricavati dalle segnalazioni di operazioni sospette (sos) hanno contribuito, nel quadriennio 2019-2022, alla formulazione di 107 proposte di misure di prevenzione a carattere patrimoniale pari al 46% del totale, consentendo il sequestro di beni per un valore di circa 500 milioni, su un totale di oltre un miliardo di euro. I dati sono stati forniti ieri da Michele Carbone, generale di Corpo d’armata della Guardia di finanza, attuale direttore della Direzione investigativa antimafia, nel corso del convegno organizzato a Roma dal Centro studi europeo antiriciclaggio.
In marzo i risultati commerciali di Banca Mediolanum hanno raggiunto 1,47 miliardi di euro. In particolare 1,24 miliardi hanno riguardato la raccolta netta complessiva (3,06 mld dall’inizio dell’anno), 452 milioni la raccolta netta in risparmio gestito (1,18 mld), 213 milioni i nuovi finanziamenti erogati (561 mln) e 15 milioni i premi polizze protezione (42 mln).

Il calo è netto e visibile: la propensione al risparmio delle famiglie italiane è passata dal 7,8% del 2022 al 6,3% del 2023, toccando il livello più basso dal 1995. Un dato che si confronta anche con il recente picco di risparmio del 2020, al 15,6%, nell’anno terribile del Covid, e l’anno successivo al 13,6%: in quel periodo furono accumulati depositi bancari netti per 120 miliardi, di cui 85 sui soli conti correnti. Poi dal 2022 è iniziato il calo, e le famiglie hanno attinto ai risparmi, come emerge dai dati dello scorso anno. Dai conti economici nazionali inoltre si rileva che nel corso del 2023 il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato del 4,7% (+5,7% nel 2022), pari ad un incremento di 58,7 miliardi: la consistente crescita dei prezzi ha, tuttavia, determinato una contrazione dello 0,5% del loro potere d’acquisto, ossia il reddito disponibile espresso in termini reali, che ha seguito la flessione dell’1,8% registrata nel 2022.
La flessione del credito in atto da oltre un anno sulla spinta dell’aumento dei tassi di interesse non è stata un fenomeno omogeneo nel paese. Tutt’altro: i dati sull’andamento degli impieghi regione per regione nel 2023 mostrano una più marcata accentuazione della contrazione in molte zone del Centro Nord. L’aspetto più interessante è che nelle stesse aree è stata registrata una contrazione dei depositi analoga o comunque marcata. Nelle regioni del Sud, invece, il calo si è manifestato in modo molto più contenuto e al contempo la contrazione dei depositi è in molti casi limitata. L’andamento del credito a livello regionale nel 2023 è stato ricostruito in uno studio dell’Abi.

Secondo i dati diffusi dall’Anagrafe animali d’affezione del Ministero della Sanità, che elabora i flussi delle anagrafi regionali, a febbraio 2024 erano ben 15,6 milioni (il 4% in più rispetto al 2023) gli animali con microchip fra cani, gatti e furetti. E all’appello mancano i numerosissimi mici non registrati, ma anche conigli, tartarughe, pappagalli, pesciolini e via dicendo. L’ufficio studi Coop stima che la cosiddetta “pet economy” nel 2023 abbia movimentato un giro d’affari di circa 7 miliardi di euro, di cui 4,3 miliardi spesi per l’alimentazione. Anche il mondo assicurativo non vuole rinunciare alla partita e sta sviluppando soluzioni ideate per intercettare i nuovi bisogni di questo segmento di popolazione molto sensibile alla protezione dell’animale. Aumentano e si rinnovano infatti le formule assicurative mirate a supportare nella cura degli animali. Le spese veterinarie infatti incidono sempre di più sui bilanci familiari: secondo la Ragioneria dello Stato nel 2022 si è superata la soglia del miliardo per la spesa veterinaria destinata ad animali da compagnia, (farmaci e cliniche veterinarie) il 6,5% in più rispetto al 2021. Si tratta di costi che danno diritto alla detrazione d’imposta nella dichiarazioni dei redditi (che però ammonta a un massimo di 80 euro annui).
L’assicurazione per animali domestici può includere diversi livelli di copertura con garanzie differenti. Il prezzo della polizza, di conseguenza, è variabile e può prevedere pacchetti fissi diversi oppure dipendere da svariati fattori, come la tipologia di animale domestico. Il premio per assicurare i cani, è in genere maggiore rispetto a quello richiesto per i gatti, a causa della maggiore probabilità di incidenti. Anche la razza incide sul premio pagato, con tipologie di animali (dal Cane da pastore al Dogo Argentino, al Mastino napoletano, al Pit bul fino al Rottweiler), per i quali la polizza può costare di più.
La donazione potrebbe rivelarsi a breve un valido strumento per la pianificazione patrimoniale. Alcune novità da punto di vista legislativo e interpretativo potrebbero cambiarne la funzione. La donazione (art. 769 c.c) è un contratto con il quale liberamente il donante arricchisce il donatario, disponendo a favore di questi un suo diritto o assumendo verso lo stesso un’obbligazione. Di fatto, è un anticipo della futura successione che però andrà ricalcolata al momento della morte del donante con la formula della riunione fittizia (Relictum–Debitum+Donatum), ovvero da ciò che resta si levano i debiti e si aggiunge quanto è stato donato. La donazione è sempre stata vista negativamente dai disponenti in quanto la futura vendita dei beni donati, se non passati 20 anni dalla donazione o 10 anni dalla morte del donante, possono essere reintegrati (art. 554 ss c.c.) dai legittimari se è lesa la quota di legittima, ovvero quando il donante ha superato la quota di cui poteva disporre (cosiddetta disponibile). Tra figli e coniuge esiste poi l’istituto della collazione ereditaria (art. 737 cc) che rimette in discussione le donazioni dirette ed indirette fatte in vita agli eredi.
Quanto riusciamo a risparmiare rispetto alle entrate? La rata del mutuo è sempre sostenibile? Riusciamo ad accantonare una quota di risparmio in un fondo pensione? Sono solo alcune delle tante valutazioni e delle tante scelte che dobbiamo affrontare per mantenere in equilibrio la nostra vita finanziaria. La parola su cui puntare l’attenzione, infatti, è proprio questa: equilibrio. Partendo dalla considerazione che risparmiare e investire dovrebbero essere, nei limiti delle possibilità finanziarie di ognuno, attitudini quasi naturali: cioè comportamenti che, prima ancora di considerare il vantaggio e lo svantaggio di un acquisto o di investimento, muovono comunque da una capacità di ponderazione e da una adeguata dose di buonsenso. Attitudini, quindi, tali da garantire una (relativa) tranquillità sulle conseguenze future delle nostre decisioni. E le parole «nuovi equilibri», del resto, sono anche il titolo scelto per questa edizione 2024 del Salone del Risparmio.
«A seguito di un anno difficile, anche in Italia, i grandi investitori assicurativi si affacciano al 2024 con un rinnovato ottimismo e una minore preoccupazione per il lapse risk (rischio riscatti)». A rassicurare è Giorgio Albrecht, responsabile Insurance Coverage for Southern & Eastern Europe di Goldman Sachs Am che commenta così la “Global Insurance Survey” che Plus24 è in grado di anticipare dal titolo “Risk & Resilience”.  A differenza delle loro controparti europee, oltre il 50% dei manager italiani coinvolti privilegia il “Liability Profile & Product Sales” per le decisioni di asset allocation. In linea con questo trend, il settore assicurativo italiano ha introdotto rapidamente nuovi prodotti Ramo I che combinano due gestioni separate, mentre altri sono in programma per l’anno in corso.
La compagnia assicurativa Novis, la cui attività è stata revocata 5 giugno 2023 da parte della autorità slovacca Nbs, senza che sia ancora stato nominato un liquidatore, ha avuto l’ardire di minacciare i suoi clienti intimando loro di pagare i premi. Ivass è venuta a conoscenza di lettere, inviate da Novis agli assicurati italiani, in cui si preannunciano azioni legali in caso di mancato pagamento dei nuovi importi.