Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Febbraio in decisa ripresa per la raccolta delle reti di consulenti. I flussi netti si sono attestati a quota 3,99 miliardi di euro, un risultato in crescita del 66,5% rispetto al mese precedente anche se in calo annuo del 10,5%. A febbraio si conferma il maggiore investimento in strumenti finanziari amministrati sui quali la raccolta netta si attesta a 2,7 miliardi con un aumento su gennaio dell’83%. In crescita anche le risorse nette investite sui prodotti del risparmio gestito che tornano nuovamente positive (in rosso per 225 milioni a gennaio) e raggiungono una valorizzazione pari a 810 milioni. Per quanto riguarda la raccolta netta totale, la distribuzione diretta di quote di fondi comuni determina volumi mensili pari a 408 milioni; il bilancio è positivo sia per i fondi aperti di diritto estero (322 milioni) sia per le gestioni collettive italiane (88 milioni).
Il broker assicurativo Howden Italia si allea con Assipa per crescere nel settore delle grandi costruzioni in una partnership di lungo termine. «Un legame che sarà rafforzato con l’ingresso del fondatore di Assipa, Sergio Pastorello, nel nostro advisory board», spiega il ceo di Howden Italia, Federico Casini, a MF-Milano Finanza. Si tratta dell’organo composto da esperti del settore che svolgono un ruolo di supporto al business di Howden in Italia e Pastorello sarà l’ottavo rappresentante. Assipa è un storico broker nato nel 1992, che intermedia circa 20 milioni di premi, specializzato nelle coperture assicurative di grandi opere civili e industriali. «Con i fondi messi a disposizione dal Pnrr il settore delle costruzioni ha un’opportunità di sviluppo imperdibile. L’esperienza e la specializzazione di Assipa e del nostro team nella gestione dei più importanti operatori possono soddisfare le necessità di gestione del rischio per tutti i tipi di progetti di costruzione e ingegneria», ha aggiunto Casini.
Il consiglio di amministrazione di Yolo ha definito i dettagli dell’aumento di capitale da massimi 7,99 milioni approvato dall’assemblea il 18 marzo per finanziare il piano industriale 2024-2026. L’aumento di capitale prevede l’emissione di 4.451.511 nuove azioni al prezzo di da offrire in opzione agli azionisti e a chi possiede obbligazioni convertibili. Il periodo di offerta va dall’8 al 24 aprile. Yolo ha già ricevuto impegni di sottoscrizione per il 30% dell’ammontare tra azionisti (1,42 milioni) e investitori terzi (1 milione).
Anche nel 2024 l’Italia si conferma nel Cash Intensity Index tra le 30 peggiori economie con più alta incidenza del contante e un valore più alto rispetto alle medie di tutte le aree geografiche (Nord America, Centro-Sud America, Europa, Asia-Oceania), guadagnando però quattro posizioni in classifica, dove si attesta al 21° posto, grazie a un miglioramento della connettività, ai progressi nei valori transati e all’abitudine al cashless degli italiani. È la fotografia emersa dal 9° Rapporto della Community Cashless Society presentato ieri da The European House-Ambrosetti, che evidenzia una crescita costante dei pagamenti digitali, anche se il contante rimane predominante tra la popolazione over-60 e al Sud.

Confindustria suona il «campanello d’allarme» sulla previdenza privata, accendendo i fari sulle (ipotetiche) conseguenze del ritorno di taluni, fra Fondi, o Enti dei professionisti, nel «perimetro dell’Inps, come avvenuto per l’Inpgi» (la gestione dei giornalisti dipendenti è confluita nell’Istituto pubblico nel 2022, ndr): vi sono «situazioni da processare con adeguata attenzione», perché «gli oneri di queste operazioni» di rientro «ricadrebbero sulla fiscalità generale». E, pertanto, la Confederazione invita al «monitoraggio», giacché «si rischia di non essere preparati ad un destino che mi sembra, per certi Fondi e per certe Casse, ineludibile». A parlare così ieri, nella Commissione parlamentare per il controllo delle forme previdenziali, il direttore dell’area lavoro, welfare e capitale umano Pierangelo Albini, protagonista di un’audizione nel quadro dell’indagine conoscitiva che l’organismo conduce sull’equilibrio ed i risultati delle gestioni del settore pensionistico allargato, con riferimento alla transizione demografica, all’evoluzione del mondo delle professioni, e alle tendenze del welfare integrativo.
Nelle procedure negoziate sotto soglia Ue l’importo della garanzia definitiva deve essere sempre pari al 5% e non si applicano le ipotesi di riduzione previste dallo stesso codice appalti all’articolo 117. Lo ha stabilito il Servizio giuridico contratti pubblici del ministero delle infrastrutture e trasporti (Mit) con il parere n. 2174 del 26 febbraio 2024 che anche in base alla relazione illustrativa al codice appalti, sempre più spesso richiamata anche in sede giurisprudenziale per irrobustire le tesi interpretative di giudici e, in questo caso, dell’Anac (Autorità nazionale anticorruzione), ha spiegato che la disciplina che consente queste ipotesi di riduzione dell’entità della garanzia non risultano applicabili alle procedure che non abbiano rilievo europeo.
Allianz, per l’ottavo anno consecutivo, è official insurance partner dell’Abb Fia Formula E World Championship. La tappa italiana della competizione internazionale di auto elettriche, fino allo scorso anno organizzata a Roma Eur, sarà ospitata quest’anno (sabato 13 e domenica 14 aprile) dal circuito di Misano. Allianz è anche naming partner dell’Allianz Fan Village

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L’Inail ci dice che fra il 1 gennaio e il 29 febbraio di questo 2024, 19 in più dello stesso periodo dell’anno scorso (+19%). Le denunce di infortunio presentate all’Istituto sono 92.711 (+7,2%). Le patologie di origine professionale salgono a 14.099 (+35,6%). La maglia nera per numero di vittime va al settore delle costruzioni. Catanzaro risulta la provincia con più incidenti mortali per numero di lavoratori. E citiamo un ultimo dato per aeree geografiche: si contano più vittime a Sud (+10) e Nord Ovest (+4) e meno al Centro (-2).
Nel 2023 la spesa per pensioni è aumentata del 6,3% rispetto al 2022, arrivando a quota 269,6 miliardi di euro, al netto di 56,9 miliardi di ritenute Irpef. In crescita, ma meno delle uscite, anche le entrate contributive, salite a 214,6 miliardi (+4,4%). L’incremento della spesa è stato causato soprattutto dall’adeguamento degli assegni all’inflazione, che l’anno scorso ha toccato l’8,1%. I dati sono contenuti nella Relazione sui flussi di cassa e l’andamento produttivo del 2023 diffusa dall’Inps. Ben 38,6 miliardi sono stati spesi per prestazioni assistenziali e ammortizzatori sociali (assegno unico, Naspi, ecc.) con un aumento del 10,1% sul 2022. Il numero di pensioni in pagamento è arrivato a 17,8 milioni mentre quello delle prestazioni d’invalidità a 3,6 milioni.

«Quella della Sanità in crisi è un’emergenza che assomiglia a quella della lotta al cambiamento climatico. Anzi si può dire che siano legate e che una influenzi l’altra visto che a esempio l’aumento delle temperature causa anche una crescita di problemi di salute soprattutto per gli anziani. Senza dimenticarsi delle pandemie legate agli effetti del clima. Ecco di fronte a queste sfide serve un Servizio sanitario efficiente con ospedali moderni, tecnologie e senza la carenza di medici e infermieri». Giorgio Parisi, Nobel per la Fisica nel 2021 e scienziato di fama mondiale, fa questo paragone per provare a spiegare l’urgenza di tornare a investire seriamente sulla Sanità. Un’urgenza che lo ha portato a firmare insieme ad altri 13 scienziati e ricercatori un appello al Governo – che in qualche modo evoca nella necessità di a intervenire presto quello sul clima firmato da Parisi l’anno scorso insieme ad altri 99 studiosi – per ricordare che «non possiamo fare a meno del servizio sanitario pubblico».
Secondo l’analisi di Evaluation Lab della Fondazione Giordano dell’Amore, per conto di Fondazione Cariplo, queste ricchezze potrebbero toccare 20,8 miliardi nel 2030 e 88,1 miliardi nel 2040. Certo queste stime aprono una bella prospettiva per le organizzazioni no profit per le quali donazioni e lasciti sono un pilastro fondamentale per sostenere le proprie attività. Tuttavia, partono dal presupposto che tutti i possidenti decidano di devolvere interamente il proprio patrimonio a istituzioni di beneficenza. In realtà, da questa stima resta esclusa la componente di quelle famiglie con eredi che potrebbero decidere comunque di devolvere una quota per il bene delle comunità. Ecco perché una seconda simulazione forse più attendibile (tiene conto che in fase di testamento parte della ricchezza disponibile, esclusa la legittima, sia devoluta al terzo settore al 50% per chi non ha eredi e al 5% per chi li ha) stima i lasciti in 8,4 e 35,7 miliardi, rispettivamente nel 2030 e nel 2040.