Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

Gli stipendi dei manager al vertice delle 40 società quotate sul Ftse Mib sono saliti ancora nel 2023. In media la crescita è stata dell’11%, quasi il doppio dell’inflazione in Italia che nel periodo ha registrato un incremento del 5,9%. L’anno precedente erano aumentati del 14% sul 2021 a fronte di un indice dei prezzi al consumo che era balzato dell’8,1%. Tanto per dare un’idea e un termine di paragone, i salari medi dei lavoratori italiani, lo dicono i dati Istat, sono saliti soltanto del 3,1% lo scorso anno e sono di fatto fermi da più di 30 anni: tra il 1991 e il 2022 gli stipendi reali in Italia hanno segnato una crescita dell’1%, a fronte del +32,5% in media registrato nell’area Ocse (ultimo rapporto Inapp). MF-Milano Finanza ha analizzato i compensi totali dei manager esecutivi pubblicati nelle relazioni sulle remunerazioni predisposte dalle aziende del Ftse Mib in vista delle assemblee sui bilanci nelle quali gli azionisti sono chiamati soltanto a esprimere un parere positivo o negativo sulle retribuzioni corrisposte ai consiglieri di amministrazione e ai sindaci. Ma il voto è soltanto consultivo e non vincolante.
Le assicurazioni sono un’antica passione dei banchieri. Lo sapeva bene il fondatore di Mediobanca Enrico Cuccia che, pur di non perdere la presa sulle sue Generali, ne aveva parcheggiato il 5% nello scrigno della finanziaria Euralux, che Lazard seppe custodire per oltre 20 anni. Oggi la passione del banchiere siciliano è comune a molti ceo e l’asse tra istituti e compagnie sembra destinato a consolidarsi. Soprattutto perché l’imminente contrazione del margine di interesse costringerà gli istituti a cercare nuove fonti di ricavo. Con la caduta dei tassi il prodotto assicurativo consentirà di fare margini decisamente più interessanti rispetto al business tradizionale. Non solo. L’evoluzione del quadro regolamentare europeo depone a favore delle strategie di bancassurance. È infatti diventato permanente il cosiddetto Danish Compromise, la norma nata nel 2012 durante la presidenza danese del Consiglio Europeo che consente di ottenere uno sconto nel calcolo dei coefficienti patrimoniali consolidati.
Il prossimo round di trimestrali sarà un punto di svolta per le banche italiane. Dopo due anni da record l’imminente calo dei tassi segnerà un cambio di passo a cui i gruppi si stanno preparando. Ma, se da giugno i profitti potrebbero iniziare a soffrire, i dati al 31 marzo sono previsti ancora all’insegna della crescita. Secondo stime di mercato, i primi cinque gruppi potrebbero registrare oltre 5 miliardi di profitti, di cui quattro miliardi verranno solo da Intesa Sanpaolo e Unicredit. Quali sono le previsioni degli analisti? Jp Morgan si aspetta un ulteriore miglioramento degli utili dovuto principalmente alla crescita delle commissioni e a un costo del rischio ancora molto basso, anche se i costi della raccolta wholesale potrebbero iniziare a pesare sul margine di interesse. Ancora una volta i ricavi beneficeranno del basso trasferimento dei tassi al passivo: il costo dei depositi era infatti di 100 punti base nel periodo gennaio-febbraio rispetto alla media di 94 punti base del quarto trimestre 2023. La conseguenza, secondo il gruppo americano, sarà che i ceo rivedranno con buone probabilità le guidance sul margine di interesse e sull’utile netto.
Un introito integrativo per la vecchiaia? Ormai è una necessità assodata a fronte di pensioni che si assottigliano e di età che si allungano. E gli strumenti di investimento non mancano, anche se in realtà si tratta di una lotta a due tra i fondi pensione integrativi e il tradizionale mattone. La gara è al fotofinish, e forse senza un vero vincitore. O meglio: tutto dipende da obiettivi, capitale disponibile, età in cui si avvia il progetto di risparmio e anche (e non contano poco) dalle preferenze personali. Smileconomy ha messo a confronto le due soluzioni, arrivando a conclusioni molto interessanti. Se è vero infatti che è difficile parlare di un vero vincitore, «è vero anche che nei vari casi una delle due soluzioni sopravanza decisamente l’altra», premette Andrea Carbone, founder di Smileconomy.
  • Le caratteristiche di Axa Mps InvestiSemplice
Axa Mps InvestiSemplice è una polizza di tipo multiramo a premio unico, che combina una
componente unit linked di fondi interni ad un gestione separata. In funzione della tipologia e dell’età del contraente al momento della sottoscrizione del contratto, è prevista l’adesione ad uno dei 3 profili previsti dal prodotto: il Profilo Base è adatto a persone fisiche di età compresa nel range 18-90 anni, il Profilo 100% GS a persone fisiche di età tra 18 e 95 anni, il Profilo Conversion a persone di età tra 18 e 90 anni che sottoscrivono il contratto per effetto di quanto previsto dalla normativa vigente in merito alla “trasformazione di contratto”. La soluzione qui considerata si basa sulla ripartizione dell’investimento al 50% tra gestione separata (Mpv Plus) e fondo interno Strategia Sostenibile Esg.

Il datore di lavoro risarcisce i danni “privacy” causati da un errore commesso dal proprio dipendente. Anche se è quest’ultimo ad avere violato le (corrette) istruzioni ricevute, ciò non basta a esonerare il datore di lavoro dalle responsabilità. Così la Corte di Giustizia Ue nella sentenza 11 aprile 2024 nella causa C‑741/21, in una vicenda che ha coinvolto un avvocato tedesco e una società che distribuisce una banca dati giuridica. Il legale, interessato solo a ricevere una newsletter, si è lamentato di telefonate ed e-mail commerciali ricevute anche dopo la revoca dei consensi a comunicazioni di marketing. L’avvocato ha, quindi, iniziato una causa per ottenere il risarcimento dei danni, invocando l’articolo 82 del Regolamento Ue sulla privacy n. 2016/679 (Gdpr).

Il “colpevole” è manifesto ma la vittima non riceve nessun indennizzo. Per dirla in modo crudo è questa la situazione quando c’è un problema informatico al sistema della banca, a meno che non sia la banca stessa a prevedere dei ristori compensativi alla propria clientela. Il principio di ordine generale è che «è ragionevole ricondurre nell’area del rischio professionale dell’intermediario bancario la possibilità che, in ragione dell’obiettiva complessità dell’attività correlata all’impiego di piattaforme informatiche per l’erogazione di servizi bancari, possano verificarsi interruzioni prolungate dell’uso dei sistemi gestionali telematici, soprattutto se l’evento interruttivo appare prima facile “prevedibile ed evitabile” con appropriate misure destinate a superare le corrispondenti criticità» (Abf, decisione 1116/2022). E come commenta l’avvocato Letizia Vescovini: «Anche la giurisprudenza riconduce la sicurezza del sistema nell’area del rischio professionale dell’intermediario prestatore dei servizi di pagamento (cfr Tribunale Parma sez. I, 06/09/2018, n.1268). L’istituto di credito è tenuto ad una diligenza valutabile tenendo conto del modello dell’operatore professionale, qual è l’accorto banchiere». E aggiunge: «La conseguenza è che grava sulla banca una responsabilità di tipo oggettivo, da cui la stessa va esente solo provando che le operazioni contestate dal cliente sono allo stesso riconducibili (cfr., in origine, Tribunale Milano, sez. VI, 04/12/2014)».
La difesa dagli attacchi informatici resta la priorità più in vista per le banche italiiane e gli investimenti legati a questo segmento assumono quindi una particolare importanza. Il dato emerge dall’ultimo scenario Abilab 2024 per il mercato Ict del settore bancario italiano. Gli investimenti in infrastrutture informatiche sono anche un tassello chiave per la tutela dei risparmiatori contro il rischio truffe. I servizi corrono sempre più sulla rete e la sicurezza diventa una priorità assoluta. La difesa dagli attacchi cyber, secondo il report Abilab, è maggiormente sentita dagli istituti più piccoli e questo la dice lunga sulla grande attenzione intorno a questo tema.
Sul rischio informatico si è mossa anche Bankitalia. L’istituto ha replicato nel 2022 le modalità di vigilanza Bce (vedi articolo sopra) inviando questionari autovalutativi a 55 banche medio-piccole definite in inglese come less significant institutions (Lsi). Le ispezioni hanno invece riguardato i principali fornitori informatici degli istituti. Uno dei dati più significativi emersi, e pubblicati nel Rapporto sulla Stabilità finanziaria di aprile 2023, è il seguente: il 70% degli intermediari monitorati ha comunicato di avere subìto violazioni di confidenzialità o integrità oppure di avere registrato indisponibilità dei dati o dei servizi a seguito di una modifica ai sistemi informatici. Soltanto il 15% del campione ha poi segnalato attacchi informatici; un dato stabile, sottolinea Bankitalia, benché si sia «verificato un significativo allungamento dei tempi necessari per l’identificazione della minaccia e la definizione di adeguate soluzioni. Sono risultati nel complesso modesti i relativi impatti economici (circa un milione di euro)».
Sempre meno BTp nei portafogli delle gestioni separate assicurative dove vengono investiti i soldi degli assicurati che scelgono le soluzioni rivalutabili (ramo I). Secondo la recente ricognizione elaborata da Ania (Portale informativo annuale sulle Gestioni Separate – edizione 2023 di Ania Safe) i Buoni poliennali del Tesoro nei salvadanai gestiti dalle compagnie sono scesi a fine 2023 sotto la soglia dei 200 miliardi (a 199,3 miliardi di euro per l’esattezza) contro i 216,6 miliardi di fine 2022, con un peso percentuale che si è ridotto dal 36,8% al 34,5% in un solo anno. Ancora più marcata è la differenza rispetto a inizio 2018: solo cinque anni prima i BTp pesavano oltre il 10% in più all’interno delle gestioni separate con 225 miliardi di asset pari al 45% del totale gestito.
Da tre mesi a questa parte Eurizon tampona in parte l’emorragia di riscatti dai piani individuali di risparmio. La Sgr del gruppo Intesa Sanpaolo è molto prolifica (oltre a essere l’unica) nel lancio di nuovi Pir (cinque fondi in otto mesi, tutti obbligazionari) e solo con gli ultimi due arrivati (Edizione 5 e Edizione 6 lanciati rispettivamente a dicembre 2023 e a marzo 2024) in un mese ha incassato circa 95 milioni (71,6 milioni il saldo complessivo della società). Il conto è presto fatto: a fine marzo il settore ha chiuso i battenti con i conti in rosso per 89,2 milioni e senza il contributo delle due new entry targate Eurizon la cifra sarebbe stata molto diversa (-184 milioni per intenderci). Questo per dire che, salvo qualche rara eccezione, lo scenario di fondo non cambia: gli investitori continuano a uscire dai Pir, non c’è molto altro da aggiungere (se non che da inizio anno il saldo di raccolta è negativo per 358 milioni).
Una polizza con l’indicazione di «Investimento protetto» si presta a «ingenerare nel potenziale interessato l’erroneo affidamento di sottoscrivere un prodotto finanziario diretto quantomeno a salvaguardare il capitale conferito». E questo nonostante nella documentazione (pre)contrattuale, che descriveva le caratteristiche salienti della polizza, era contenuto l’avvertimento per il quale non risulta prevista una garanzia di capitale o di tasso minimo. Secondo l’Arbitro per le controversie finanziarie (Consob) «tale indicazione non è idonea ad assorbire il disvalore di un nomen obiettivamente fuorviante, essendo empiricamente dimostrato che, una volta catturata la fiducia del potenziale interessato, l’attenzione del medesimo verso la reale consistenza del prodotto e/o soluzioni alternative tende, inevitabilmente, ad affievolirsi» (decisione 7271/2024). E questa affermazione viene avvalorata con la circostanza che il sottoscrittore, avesse poi conferito tutti i propri risparmi nella polizza suggerita.
L’intelligenza Artificiale è al centro delle strategie degli assicuratori ma il focus deve essere meglio centrato. Finora l’IA è tutt’altro che pienamente sfruttata dal settore assicurativo, in particolare in fase di “underwriting” (assunzione dell’impegno ad assicurare). È quanto emerge dal “World Property and Casualty Insurance Report 2024” di Capgemini che Plus24 è in grado di anticipare. Lo studio copre 18 mercati (tra cui l’Italia) ed esamina le opinioni raccolte tra gli acquirenti di polizze e i leader delle compagnie assicurative che forniscono coperture danni. Il report di quest’anno si concentra in particolare sulle applicazioni dell’intelligenza artificiale nel settore assicurativo, un tema considerato dal 62% dei dirigenti interpellati come un fattore in grado di migliorare la qualità dell’underwriting e di ridurre le frodi. Tra gli orientamenti più significativi c’è l’evidenza che solo l’8% delle compagnie Danni si distingue come apripista nell’ambito dell’underwriting, «superando costantemente la concorrenza», come spiegano a Capgemini, grazie all’impiego di dati e processi automatizzati basati sull’intelligenza artificiale, che facilitano decisioni e valutazioni del rischio altamente efficienti.
Personal Style di Axa Mps Financial è una polizza a vita intera di tipo unit-linked, che prevede alternativamente, il versamento di un premio unico e di premi ricorrenti. I premi possono essere allocati, a scelta del contraente, verso una numerosa gamma di fondi interni ed esterni, fino ad un massimo di 15 fondi. Le prestazioni sono collegate al valore dei fondi interni ed esterni collegati al prodotto e non è presente alcuna garanzia del capitale investito. In caso di decesso dell’assicurato, la società si impegna a corrispondere ai beneficiari un importo pari al controvalore delle quote attribuite al contratto con una maggiorazione che va dal 5% allo 0,1%, comunque non superiore a 25mila euro.