Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

logo_mf

Tempo della ricerca delle responsabilità, che per l’ad di Enel Green Power, Salvatore Bernabei, tra i primi ad arrivare sul luogo della tragedia, significa anche fare i nomi delle grandi aziende impegnate nei lavori di manutenzione della centrale. «Abbiamo scelto tra le migliori ditte del settore, parliamo di Siemens, Abb, Voith. I contractor da noi scelti sono sinonimo di prestigio», spiega il manager, che guida Egp dal 2020. Quanto ad eventuali subappalti, «questa domanda è da rivolgere ai contractor, che a loro volta possono rivolgersi ad altri specialisti, perché i lavori di aggiornamento tecnologico di fornitura, montaggio e collaudo sono solo per specialisti, e a loro li abbiamo affidati. Questo è un fatto oggettivo». Intanto, Egp ha istituito un fondo immediato di 2 milioni di euro per le famiglie. Ora entreranno in scena anche i periti delle rispettive assicurazioni. Eventuali rimborsi per Enel dovrebbero contenere gli impatti economici, che secondo Equita sarebbero di 20 milioni di euro sull’ebitda, nel caso di fermo della produzione per un anno.
Anche l’intelligenza artificiale generativa, la tecnologia alla base di ChatGpt, trova ormai spazio nel mondo del risparmio gestito. E non certo in misura marginale. Secondo quanto rivelato da uno studio di EY, presentato nel corso della rassegna milanese, il 98% degli asset e wealth manager sta già investendo, ha pianificato di investire o è fortemente interessato ad approfondire il tema. Le cifre in campo non sono peraltro irrilevanti: se il 75% del campione globale ha già un team dedicato, la costituzione di un gruppo di lavoro specializzato richiede investimenti superiori a 10 milioni di dollari. «Si tratta di una media che considera anche i player più piccoli», spiega a MF-Milano Finanza Giovanni Andrea Incarnato, partner Italy Wealth & Asset Management Sector Leader della società di consulenza.
Nel contesto dell’economia digitale italiana, l’evoluzione degli acquisti online emerge come un fenomeno in continua crescita e chi non sapeva farlo ha dovuto, per forza di cosa, imparare. È quanto emerge dal report Ecommerce2024 presentato dalla Casaleggio Associati, allo stato attuale, l’Italia registra un totale di 51,56 milioni di utenti internet e, di questi, l’87,7% compra sugli schermi. Le persone che nel 2023 accedono a internet da cellulare o tablet hanno raggiunto quota 81,55 milioni, superando anche la popolazione totale. Un trend in costante crescita, che mette in luce il ruolo indiscusso dei dispositivi mobili, con quasi la totalità degli utenti che preferiscono questo metodo di navigazione. L’italiano passa in media 5 ore e 49 minuti a navigare sui siti internet, con il 50,8% del tempo dedicato ai dispositivi mobili. Quasi la metà cerca prodotti e brand e il 90% che ha visitato siti di shopping nell’ultimo mese. Inoltre, il 47% effettua acquisti online su base settimanale.Il giro d’affari degli acquisti online può contare su un fatturato che in Italia nel 2023 è stato di 80,55 miliardi di euro , con una crescita annuale del 27,14%. Settori come i marketplace (+55%) e il turismo (+42%) vanno per la maggiore, mentre l’elettronica ha subito una contrazione delle vendite (-3,5%).

In caso di attacco informatico sono sanzionati, per violazione della privacy, sia il fornitore esterno di servizi IT sia il committente. La responsabilità per inosservanza del Gdpr (regolamento Ue n. 2016/679) è spalmata sui due soggetti. Inoltre, l’ammenda applicata alla società di servizi può essere più salata di quella applicata al committente, il quale è sempre tenuto a vigilare sul fornitore esterno, anche se quest’ultimo è in possesso di una certificazione del sistema di gestione per la sicurezza delle informazioni (SGSI). Il Garante privacy a fronte di un attacco ransomware (cifratura dei dati e richiesta di riscatto per riottenerne la disponibilità) ha irrogato a una Regione una sanzione di 120 mila euro (ingiunzione 196 del 21/3/2024) e alla società esterna dei servizi informatici la più pesante sanzione di 271 mila euro (ingiunzione 194 del 21/3/2024).
Via l’obbligo di copertura assicurativa a garanzia della responsabilità civile professionale a carico delle guide turistiche. La sottoscrizione obbligatoria, prevista dalla recente riforma (legge 190/2023) è stata ritenuta “sproporzionata “, anche a seguito del dialogo con la Commissione europea. È quanto prevede uno degli emendamenti al decreto Pnrr quater (dl 19/2024), che effettua un primo restyling alla recente riforma delle guide turistiche, operata con la già citata legge 190/2023. Una delle novità più rilevanti riguarda la soppressione del quarto comma dell’articolo 3, ovvero l’eliminazione dell’obbligo di copertura assicurativa. “La ratio della soppressione”, spiega la relazione illustrativa, “si colloca nell’ambito delle interlocuzioni intercorse tra ministero del turismo e Commissione europea… In particolare, è stato ritenuto sproporzionato l’obbligo di sottoscrizione della copertura assicurativa personale in assenza di rischi diretti e specifici per la salute dei destinatari dei servizi offerti dalle guide”.

corsera

Repubblica_logo

Allarmi caduti nel vuoto, contestazioni sulle procedure, incertezza sui compiti affidati alle tante ditte che, tra appalti e subappalti, gestivano manutenzione e sicurezza. Per la Uil la tragedia di Suviana non arriva del tutto inaspettata: «Già nel 2022, tra luglio e settembre, la nostra organizzazione aveva segnalato attraverso i propri rappresentanti alcune problematiche relative alla sicurezza per quell’impianto. Purtroppo non ci sono state risposte — denuncia il segretario generale Pierpaolo Bombardieri — La Uil ha il compito di tutelare i propri delegati, i propri rappresentanti per la sicurezza e i propri iscritti e, se fosse necessario, si attiverà per fornire alla magistratura tutte le informazioni e la documentazione del caso».
Sono tante, tantissime: quelle che comunemente vengono definite dighe, ma che tecnicamente vengono indicati come impianti idroelettrici, in Italia sono 532, di cui 309 sono le principali. Sono diffuse lungo tutto l’arco alpino e nelle valli dell’Appennino. Isole comprese: la Lombardia è la regione che vanta più impianti, ma subito dopo vengono Sicilia e Sardegna. Secondo gli esperti, non c’è più area “orografica” che potrebbe essere adatta a ospitare una diga che non sia già stata sfruttata per centrali di grandi dimensioni: vengono definite dighe — per legge — se hanno uno “sbarramento” alto almeno 15 metri oppure hanno un “serbatoio” artificiale con un volume superiore al milione di metri cubi d’acqua.

Anche con le misure restrittive inserite nell’ultima manovra la spesa per le pensioni nel 2024 sale del 5,8% sotto la spinta dell’indicizzazione degli assegni all’inflazione, ma non solo. E nel prossimo triennio continuerà a lievitare, in media, al ritmo annuo del 2,9% andando a pesare per il 15,5% sul Pil nel 2026 e nel 2027 dopo aver toccato quota 15,6% quest’anno. Il Def “light”, in versione esclusivamente “tendenziale”, conferma che la previdenza resta un vigilato speciale e, anche in assenza del quadro programmati, sembra lasciare pochi spazi a nuovi interventi per favorire le uscite anticipate, come ad esempio “Quota 41”.
«La spesa sanitaria prevista per il 2024 è pari a 138.776 milioni, con un tasso di crescita del 5,8 per cento rispetto all’anno precedente». Il Def aggiorna i dati della spesa per quest’anno facendoli lievitare alla cifra record appunto di 138 miliardi, in pratica al 6,4% sul Pil. A pesare sull’esplosione della spesa sanitaria – come riporta il testo del Def nella parte relativa alle «analisi e tendenze della finanza pubblica» – sono le tornate dei rinnovi contrattuali in particolare dei medici dirigenti e dei medici di famiglia per il triennio 2019-2021 i cui effetti si dispiegano in particolare quest’anno.
Va avanti (lentamente) la discesa dei tassi di interesse sui mutui erogati dalle banche. Dall’indagine della Banca d’Italia sulle aspettative di inflazione e crescita emerge che a febbraio i prestiti alle famiglie sono stati  erogati con un tasso medio Taeg (comprensivo delle spese accessorie) del 4,31% contro il 4,38% di gennaio. In calo sempre a febbraio prestiti e depositi delle banche: quelli al settore privato sono diminuiti del 2,5% sui dodici mesi (-2,6% nel mese precedente). I prestiti alle famiglie si sono ridotti dell’1,3% sui dodici mesi (come a gennaio) mentre quelli alle società non finanziarie si sono ridotti del 3,8% (-3,9% nel mese precedente). I depositi del settore privato sono diminuiti dell’1,2% sui dodici mesi (-2% in gennaio). Al contrario la raccolta obbligazionaria è aumentata del 18% (21% in gennaio).