Alla fine del 2023 i premi totali danni (del portafoglio diretto di imprese italiane e rappresentanze) sono stati pari a 44,7 mld, in aumento del 7,7% rispetto alla fine del 2022, quando il settore ha registrato una crescita del 6,0%. Si tratta del terzo anno  consecutivo concluso con una variazione positiva e che ha portato la raccolta premi a superare per la prima volta i 44 miliardi a fine anno, spiega l’ANIA nella sua statistica trimestrale.

Alla crescita del totale premi danni ha contribuito in particolare:

  • un incremento dell’8,0% nel settore Auto, appena superiore all’aumento del 7,0% che si era registrato alla fine di settembre 2023;
  • una crescita significativa dei rami danni diversi dal settore Auto, i cui premi hanno segnato una variazione del +7,4%, in decelerazione rispetto a quanto era risultato alla fine dei precedenti tre trimestri (+13,8% a marzo, +9,1% a giugno e +8,0% a fine settembre).

Nel comparto Auto, alla fine del 2023 si è rilevato un incremento del 6,3% dei premi del ramo R.C. Auto e si è confermato l’andamento particolarmente positivo (+13,6%) dei premi del ramo Corpi veicoli terrestri.

La crescita del ramo R.C. Auto è spiegabile, in massima parte, con l’elevata crescita dell’inflazione generale rilevata nell’ultimo biennio che, come fattore esogeno al settore assicurativo, ha determinato un incremento del costo dei sinistri sia in termini di manodopera e pezzi di ricambio (+5,9% nel 2023) sia in termini di adeguamento del risarcimento del danno biologico di lieve entità (+7,9% nel 2023).

Il ramo Corpi veicoli terrestri (ossia le garanzie incendio/furto, kasko dei veicoli), con 4.412 mln di raccolta premi a fine 2023, è cresciuto del 13,6% rispetto all’anno precedente, appena inferiore rispetto a quanto era risultato alla fine del primo trimestre 2023 (+15,8%) ma in risalita rispetto ai due trimestri precedenti (+12,9% a fine giugno e +12,1% a fine settembre), grazie alla ripresa delle nuove immatricolazioni di autovetture registrata a fine anno (+18%).

Per quanto riguarda gli altri rami danni la crescita complessiva rispetto alla fine del 2022 è stata del 7,4% (era +13,8% alla fine di marzo 2023).

Hanno contribuito a questo aumento tutti i rami assicurativi più rappresentativi in termini di premi: il ramo Infortuni con un volume premi di 4,1 miliardi è cresciuto del 3,7%, il ramo R.C. Generale, con un volume premi di circa 5,4 mld è cresciuto del 7,0%; il ramo Altri danni ai beni con una crescita del 7,4% ha realizzato un volume premi di 4,4 mld, il ramo Incendio con 3,5 mld è cresciuto dell’8,5% e infine il ramo Malattia con circa 4,2 mld dell’11,6%. Anche se con un peso contenuto sul totale del business danni Non Auto, si evidenzia la crescita dei rami Corpi Veicoli Aerei (+27,9%), del ramo Cauzione (+12,2%), del ramo Merci trasportate (+12,0%) e del ramo R.C. Aeromobili (+10,8%).

È confermata anche a fine 2023 la crescita dei rami Perdite pecuniarie, Tutela legale e Assistenza. Le sole rappresentanze di imprese con sede legale nei paesi europei nel corso del 2023 hanno contabilizzato premi per 6,6 miliardi, in aumento del 14,2% rispetto a quanto rilevato nel 2022.

La raccolta delle rappresentanze europee

Il peso percentuale dei premi contabilizzati dalle rappresentanze di imprese europee rispetto al totale è stato del 14,8%; in particolare, nel settore Auto il peso è stato del 9,5% mentre negli altri rami danni del 18,4%. Per alcuni rami tale quota è stata superiore al 40%: Merci trasportate (42,7%), R.C. aeromobili (47,8%) e Credito, per il quale l’incidenza di tali imprese è arrivata a superare l’86%. Resta invece particolarmente ridotta e inferiore al 10% nei rami Corpi veicoli ferroviari dove è assente, nel Malattia (6,1%), nella R.C. Auto (9,3%), nel ramo Incendio (9,4%) e nei Corpi veicoli terrestri (9,9%). La raccolta del settore Auto è risultata in aumento del 29,9% (era +47% a fine 2022). Sono cresciuti sia i premi R.C. Auto (+30,4%) sia quelli del ramo Corpi veicoli terrestri (+28,3%). I premi del comparto Non Auto sono aumentati di circa il 10%. In particolare, il ramo R.C. Generale, la cui raccolta da parte di imprese rappresentanze costituisce circa un quarto (1,4 miliardi) dei premi totali, ha registrato alla fine del 2023 un aumento di circa il 7%. Tra i rami più rappresentativi che contabilizzano oltre 500 milioni si è registrato l’aumento del ramo Infortuni (552 mln, +13,1%), del ramo Altri danni ai beni (598 mln, +7,4%) e del ramoCredito (778 mln, +7,0%).

La raccolta per canale distributivo

Relativamente alle imprese italiane ed extra U.E., la principale forma di intermediazione in termini di market share resta il canale agenziale (72,9%), in lieve calo rispetto a quanto rilevato alla fine del 2022 (73,3%). In particolare, i rami nei quali il canale agenziale è risultato più sviluppato sono R.C. Veicoli marittimi (93,9%), R.C. Auto (85,1%), Altri danni ai beni (80,1%), R.C. Generale (78,3%), Cauzione (77,8%), Tutela legale (75,8%), Incendio (73,0%) e Assistenza (72,7%). Volumi di business molto ridotti per gli agenti si sono riscontrati invece nei rami Corpi veicoli aerei (13,8%), Corpi veicoli marittimi (17,8%) nei quali è molto forte la presenza dei broker con quote di mercato rispettivamente pari a 85,6% e 81,4%.

I broker hanno rappresentato il secondo canale di distribuzione dei premi danni con una quota pari al 9,8%. Oltre a quelli già menzionati, i rami in cui l’intermediazione dei broker è stata molto rilevante sono il ramo R.C. Aeromobili (73,5%), Corpi veicoli ferroviari (71,3%), Merci trasportate (51,5%), Credito (30,4%) e Cauzione (19,4%). Va evidenziato, comunque, che la quota di mercato dei broker è sottostimata, in quanto non considera una parte importante di premi (stimata per il totale danni, nel 2022, in 23,4 punti percentuali) che tali intermediari raccolgono ma che presentano alle agenzie e non direttamente alle imprese. Assumendo che questa incidenza sia applicabile anche a fine anno 2023, la quota degli agenti per il totale settore danni scenderebbe a 49,5% mentre quella dei broker salirebbe a 33,2%.

Gli sportelli bancari, con una quota di mercato dell’8,7%, hanno continuato a rappresentare un canale di distribuzione in crescita; il canale bancario è stato maggiormente coinvolto nella commercializzazione dei premi dei rami Credito (29,4%), Perdite pecuniarie (29,8%) e Infortuni (19,3%). Hanno rivestito, tuttavia, un ruolo importante (e in crescita) anche nei rami Incendio (11,8%), Assistenza (12,4%), Tutela legale (12,6%) e Malattia (16,8%). La vendita diretta nel suo complesso (comprensiva della vendita a distanza, telefonica e Internet) a fine 2023 ha registrato un’incidenza dell’8,2% (8,3% nel 2022). Facendo riferimento alle singole modalità di distribuzione della vendita diretta, risulta che le agenzie in economia, gli intermediari a titolo accessorio che operano su incarico dell’impresa e i produttori diretti, hanno pesato per il 4,8% (4,6% un anno prima), mentre per il 2,8% il canale internet (3,0% a fine settembre 2022); la quota relativa ai premi veicolati attraverso i preventivatori online è risultata pari all’1,2% (1,3% a fine 2022); in particolare nel settore Auto tale quota è stata pari al 2,6%(2,7% a fine 2022)mentre più bassa e pari allo 0,2% è stata quella relativa agli altri rami danni. In particolare, i rami in cui, anche se marginalmente, si è fatto ricorso da parte degli assicurati all’utilizzo di preventivatori online sono stati l’Assistenza (1,8%), la Tutela legale (1,2%), gli Infortuni (0,5%) e le Perdite pecuniarie (0,2%).

Relativamente alle rappresentanze di imprese U.E. i principali canali di distribuzione sono stati gli agenti e i broker con una quota rispettivamente pari a 47,2%e a 41,6%. In particolare, nel settore Auto è stato quello agenziale il canale distributivo più utilizzato, con
una quota dell’80,3%, mentre negli altri rami danni è risultato essere quello dei broker (52,3%). Gli sportelli bancari sono il terzo canale di vendita con una quota del 5,4% (2,5% nel settore auto e 6,4% nei restanti rami). È risultata nel complesso pari a 4,6% la quota della vendita diretta.