Un recente report di Swiss Re ha evidenziato come quattro pericoli meteorologici legati al clima – inondazioni, cicloni tropicali, tempeste invernali in Europa e forti temporali – che oggi causano perdite annuali per 200 miliardi di dollari, si stiano “intensificando in misura variabile”.

Gli analisti del riassicuratore hanno anche mostrato come un approccio multiforme che combini mitigazione del clima, adattamento e protezione finanziaria possa aiutare a preparare la società all’aumento dei rischi di perdita, nonché a dotare i leader del settore pubblico e privato di validi strumenti decisionali e a sostenere meglio la ripresa quando si verificano i disastri.

Da diversi anni ormai, Swiss Re segue l’andamento dei sinistri da catastrofi naturali che sono stati determinati principalmente da fattori umani: crescita economica, urbanizzazione, accumulo di beni di valore in aree vulnerabili alle minacce.

Mohit Pande, Chief Underwriting Officer Property, ha osservato che anche l’aumento dell’inflazione post-pandemia ha svolto un ruolo cruciale, facendo lievitare i costi di riparazione di eventi significativi come l’uragano Laura, la tempesta invernale Uri e l’uragano Ian.

Finora il contributo del cambiamento climatico alle perdite dovute alle catastrofi naturali è stato limitato, ma è probabile che la situazione cambi.

Per il futuro, gli analisti di SRI hanno sottolineato come il settore debba iniziare a considerare sempre più l’aumento dell’intensità delle tempeste stesse. Con il riscaldamento del pianeta, si prevede che le tempeste diventeranno un fattore di perdita ancora maggiore.

È importante considerare come alcune regioni siano particolarmente vulnerabili all’intensificazione dei rischi, con le economie asiatiche come Indonesia, Thailandia, Cina, India e Filippine che si trovano ad affrontare un’elevata minaccia di perdite economiche legate a fenomeni meteorologici estremi. Queste economie hanno anche grandi lacune nella protezione assicurativa, il che le rende meno capaci di riprendersi quando le catastrofi colpiscono.

Inoltre, Pande ha spiegato che in Europa le inondazioni, come quelle che hanno colpito la Germania e altri Paesi nel 2021 e che hanno finito per provocare una forte devastazione di intere città, rappresentano attualmente circa la metà delle perdite economiche annuali legate al maltempo, ma si prevede che diventeranno sempre più estreme e frequenti, dato che le temperature più calde alimentano precipitazioni più intense.

Per affrontare le forze dell’intensificazione dei rischi è fondamentale la mitigazione del clima, ovvero la riduzione delle emissioni di gas serra necessaria per contenere l’aumento della temperatura globale.

Pande spiega anche che i costi associati al cambiamento climatico stanno appena iniziando a ripercuotersi sui consumatori e che, poiché si prevede che l’intensificazione dei rischi diventerà un fattore determinante per le future perdite economiche, afferma che “il settore deve tenerne conto nei suoi modelli e nella sottoscrizione, per stare al passo con l’evoluzione dei rischi”.

“La sottoscrizione mirata può sostenere le transizioni positive per il clima dei nostri clienti, mentre l’assicurazione parametrica sfrutta i punti di forza del settore pubblico e privato per proteggere un maggior numero di persone nelle regioni esposte. Anche i riassicuratori possono svolgere un ruolo più ampio, ad esempio impiegando le nostre risorse finanziarie in investimenti a lungo termine in progetti adatti a un clima futuro più volatile”.