Nove aziende su dieci hanno subito una perdita per rischio politico nell’ultimo anno, trasformando il rischio politico da un pericolo a bassa frequenza e alta gravità in un “rischio di tutti”, secondo il nuovo rapporto di WTWHow are global businesses managing political risks”.

La sesta indagine annuale sui rischi politici prodotta da WTW ha rilevato che il 92% di tutte le aziende che hanno risposto ha subito una perdita per rischio politico nel 2022, rispetto al 35% del 2020.

In particolare l’86% degli intervistati dell’Europa occidentale ha registrato un impatto finanziario netto negativo a causa del conflitto in Ucraina. Tanto che il 100% delle aziende intervistate ha potenziato le proprie capacità di gestione del rischio politico dal febbraio 2022

Il 33% delle aziende nordamericane ha subito un impatto finanziario netto negativo, mentre il 48% degli intervistati ha registrato una perdita diretta da rischio politico in uno o più Paesi BRIC.

Quanto alle coperture assicurative, il 68% acquista ora un’assicurazione contro il rischio politico, rispetto al 25% del 2019.

Il conflitto in corso in Ucraina e le conseguenze umanitarie che ne derivano hanno avuto un impatto commerciale che un intervistato europeo ha definito “devastante”. Un’azienda tecnologica statunitense ha risposto che: “Abbiamo deciso di porre fine a tutte le nostre operazioni in Russia e Bielorussia. Abbiamo subito una perdita di quasi 1 miliardo di dollari”.

A prescindere dall’impatto finanziario, lo shock della guerra nel continente europeo ha innescato un “cambiamento di paradigma”, ha affermato un intervistato. Secondo un dirigente del settore automobilistico: “Le imprese e la politica hanno vissuto in due realtà diverse. Gli eventi dell’ultimo anno hanno allineato le realtà”.
Guardando all’anno a venire, l’Ucraina è in testa alla lista dei principali rischi per il 2023, seguita da vicino dal disaccoppiamento dalla Cina e dalla crisi e dalle nuove normative nell’UE.

“Gli intervistati si sono detti preoccupati per l’escalation del conflitto in Ucraina, ma soprattutto per complicazioni come le sanzioni e l’inflazione”, ha dichiarato Sam Wilkin, direttore di Political Risk Analytics di WTW. “Temono di poter essere arrestati per aver facilitato l’elusione delle sanzioni, ad esempio, o di essere costretti a rinegoziare i contratti energetici il prossimo autunno. Allo stesso tempo, hanno preoccupazioni più profonde su come i modelli commerciali globalizzati possano funzionare in un mondo politicamente diviso”.

Per esempio, molti partecipanti al panel hanno faticato a immaginare come le relazioni economiche tra Stati Uniti e Cina possano essere sciolte senza danni enormi per l’economia mondiale. Molte aziende sono nervose all’idea di continuare a operare in Cina, ma non sanno come staccarsi da un mercato così importante.

L’indagine e le interviste, condotte a gennaio e febbraio 2023 da Oxford Analytica, si basano sulle risposte ricevute da 50 aziende di tutto il mondo, il 50% delle quali ha un fatturato superiore a 1 miliardo di dollari. Il rapporto completo può essere scaricato qui.

Questi i maggiori rischi nominati:

  • Ucraina
  • Disaccoppiamento dalla Cina
  • Crisi europea/regole europee
  • Nazionalismo economico
  • ESG
  • Incertezza negli Stati Uniti
  • Instabilità sociale del mondo ricco
  • Allineamenti geopolitici contestati
  • Taiwan