Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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L’inflazione erode il potere d’acquisto delle famiglie italiane. Lo rivela l’Istat, che fa il punto anche sull’indebitamento dello Stato e sulla pressione fiscale. In Italia, nel quarto trimestre 2022, la crescita del reddito disponibile delle famiglie (+0,8%) è accompagnata da un forte aumento dei prezzi al consumo, che determina una significativa diminuzione del potere d’acquisto (-3,7%). Reggono invece i consumi finali, saliti del 3% nel trimestre, mentre si fa marcata la flessione del tasso di risparmio: -5,3%, in calo del 2% rispetto al trimestre precedente.
Vittoria ha scelto gli spagnoli di Mapfre per innovare nell’assicurazione. Sfumata due anni fa la possibilità di un’integrazione con Cattolica (finita nel gruppo Generali), ora la compagnia non cerca più acquisizioni, ma partnership di lunga durata, come quella firmato con le Acli, le associazioni cristiane dei lavoratori italiani, dice a MF-Milano Finanza l’amministratore delegato della compagnia, Cesare Caldarelli, che dopo il rallentamento del mercato assicurativo nel 2022 per quest’anno intravede già una ripresa. Su un possibile ritorno di Vittoria in Borsa spiega poi che non ce n’è bisogno, «ma dal delisting nulla è cambiato per governance e trasparenza verso il mercato».
Dati alla mano, dal 2013 a oggi il private debt italiano ha raccolto 5,4 miliardi, la stragrande maggioranza dei quali provenienti dall’Italia (4,3 miliardi, l’83%). Il 2022, in questo contesto, è stato un anno a due velocità: a fronte di una raccolta record da 1,1 miliardi il numero di operatori è rimasto invariato a quota 11. Nel corso della serie storica gli operatori che hanno fatto closing con i loro fondi sono stati 25. Gli investimenti hanno superato quota 3,2 miliardi, ma su 262 operazioni, il 7% in meno rispetto al 2021. Sempre più importante è la presenza degli operatori internazionali. Nel 2022, per la prima volta, i player internazionali che hanno investito nel mercato domestico hanno superato quelli nazionali, 20 contro 16. Quanto alle fonti della raccolta, un quinto è arrivato da fondi pensione e casse di previdenza, seguiti dai fondi di fondi istituzionali e dalle assicurazioni, entrambi al 15%. Ancora non pervenuti gli investitori individuali, fermi al 2% (peraltro accorpati ai family office).
L’andamento del risparmio gestito e dei rendimenti delle varie forme integrative nel 2022 si abbattono sulle entrate tributarie dei primi due messi dell’anno. Secondo gli ultimi dati rilasciati dal ministero dell’Economia, in totale sono stati incassati circa 4 miliardi di euro in meno dall’imposta sostitutiva sui redditi da capitale sul valore dell’attivo dei fondi pensioni. Per le prima il gettito è stato di soli 69 milioni, con un crollo di quasi 2 miliardi (il 96,7% in meno), mentre dall’attivo dei fondi pensioni sono stati raccolti 128 milioni, con un calo del 93,8%.
Banca Generali a marzo ha registrato una raccolta netta di 665 milioni di euro, il 39% rispetto allo stesso mese del 2022 e il 50% in più rispetto allo scorso febbraio. Da inizio anno i flussi superano 1,5 miliardi (+4% rispetto al primo trimestre dello scorso anno). In termini di prodotto Banca Generali segnala il ritorno d’attenzione sulle soluzioni gestite finanziarie, in particolare quelle in grado di esprimere protezione, che complessivamente sono aumentate di 123 milioni con i contributi in evidenza dei contenitori finanziari (77 milioni nel mese e 156 milioni da inizio anno) e dei fondi di casa (56 milioni nel mese e 122 milioni da inizio anno). I contenitori assicurativi hanno registrato una significativa accelerazione nelle ultime settimane grazie al lancio di nuove iniziative (35 milioni di raccolta netta contro i -63 milioni di febbraio per un totale di deflussi da inizio anno di 49 milioni).
Il Canada è stato il primo Paese a seguire l’esempio dell’authority italiana e ad avviare un’investigazione sul modo in cui il software di intelligenza artificiale, ancora bloccato in Italia, utilizza i dati personali degli utenti. L’ufficio del Garante canadese, nel dettaglio, ha avviato la procedura di indagine in merito a come «le informazioni personali vengono raccolte, usate e divulgate senza consenso». Il capo della commissione Philippe Dufresne ha spiegato tramite un comunicato che l’intelligenza artificiale e i suoi effetti sulla privacy sono «la priorità assoluta e il nostro ufficio deve essere rapido ad anticipare il progresso tecnologico». L’authority canadese non ha comunicato ulteriori dettagli, ma dovrà divulgare pubblicamente i risultati dell’indagine una volta conclusa.

Il comune è tenuto a risarcire i disabili quando non abbatte le barriere architettoniche: in questo caso lasciando che un parcheggio fosse raggiungibile solo con una scala mobile non percorribile dai cani guida. Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con l’ordinanza 9384 del 5 aprile 2023, ha respinto il ricorso dell’ente locale, confermando il diritto al ristoro.
Con il Gdpr rispondere sulla privacy non è cortesia ma atto dovuto. Il destinatario dell’istanza di accesso ai dati personali deve sempre riscontrare la richiesta, anche se la verifica ha esito negativo. L’articolo 12 del regolamento europeo 679/2016 parla chiaro: non è il richiedente a dover dimostrare che il destinatario abbia la qualità di titolare oppure di responsabile del trattamento dei dati personali di chi propone l’istanza. È quanto emerge dall’ordinanza 9313/23, pubblicata il 4 aprile dalla prima sezione civile della Cassazione.
ABergamo, capitale della cultura italiana 2023 insieme a Brescia, la sala eventi nel rinnovato Teatro Donizetti viene intitolata ad Allianz, dal 2020 main partner e membro benemerito della Fondazione, presieduta da Giorgio Berta, che porta il nome del compositore bergamasco tra i più celebri operisti dell’800. Un riconoscimento per la vicinanza e il sostegno mostrato nei confronti della Fondazione e della città da parte della società di servizi assicurativi con sede a Monaco di Baviera, a cominciare dal 2020, anno nero per Bergamo a causa del Covid, come ha ricordato Giacomo Campora, a.d. di Allianz spa. La sala Allianz, ultimo tassello del restauro del Teatro Donizetti, offre un nuovo spazio culturale aperto anche alla città.

Eurovita suddivisa tra i cinque big del panorama assicurativo italiano, ossia Intesa Vita, Generali, Poste, Unipol e Allianz. È questa la sostanza del piano che il settore assicurativo avrebbe messo a punto nelle ultime ore sotto l’egida del ministero delle Finanze e dell’Economia che ne avrebbe condiviso forma e contorni. L’idea sarebbe di dividere Eurovita in cinque rami d’azienda, tutti della stessa dimensione, che verrebbero poi rilevati dai cinque big assicurativi. In questo modo scomparirebbero la compagnia e il brand mentre i sottoscrittori delle polizze si ritroverebbero con in mano un contratto con Generali piuttosto che con Unipol, Allianz, Poste o Intesa, con tutte le garanzie che questo comporta. Il comparto dunque si farebbe carico del rischio assicurativo e dei costi connessi all’integrazione del ramo d’azienda, come la gestione del personale e la successiva migrazione. Il tutto mettendo sul piatto un controvalore complessivo stimabile in 500 milioni.
L’inflazione erode il risparmio e il potere d’acquisto delle “famiglie consumatrici”, come sono definite dalla statistica ufficiale, e il 2022 per loro chiude con il conto in negativo. «La crescita del reddito disponibile delle famiglie (+0,8%), accompagnata da una crescita dei prezzi al consumo particolarmente forte nello stesso trimestre, ha comportato una significativa diminuzione del potere d’acquisto (-3,7%) – comunica l’Istat – la tenuta della spesa per consumi finali (+3% in termini nominali) si è quindi accompagnata ad una marcata flessione del tasso di risparmio». Un dato da ricordare, per leggere bene questo dato: nel 2022 l’inflazione media è stata dell’8,1%, contro l’1,9% del 2021 (anche se ora la tendenza dei prezzi al consumo, grazie soprattutto al calo dei prezzi dei beni energetici, sia regolati che non, è in netta diminuzione).

Handelsblatt

 

Il Gruppo Zurich lascia l’iniziativa internazionale per la protezione del clima sotto l’egida delle Nazioni Unite, la “Net-Zero Insurance Alliance” (NZIA). Alla fine di marzo, il più grande riassicuratore del mondo, Munich Re, un rappresentante di spicco, aveva già voltato le spalle all’iniziativa. Zurich ha deciso di ritirarsi dalla “Net-Zero Insurance Alliance”, ha annunciato il gruppo mercoledì sera in risposta a una domanda dell’agenzia di stampa AWP. Tuttavia, la compagnia continua a impegnarsi per realizzare le ambizioni di sostenibilità che si è prefissata.
L’associazione di settore GDV osserva che la svolta dei tassi di interesse e l’inflazione stanno mettendo a dura prova il settore delle pensioni private. In particolare, le pensioni Riester sono sotto pressione.