Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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I dettagli sono ancora tutti da definire e anche il perimetro esatto dei partecipanti all’operazione, ma inizia a prendere forma la rete di protezione da tessere intorno a Eurovita Assicurazioni per mettere in sicurezza clienti e dipendenti. L’ipotesi su cui su starebbe lavorando in questi giorni, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, prevederebbe in particolare di scorporare le gestioni separate di ramo primo dal resto di Eurovita che, ricapitalizzata, cambierebbe nome e continuerebbe ad operare esclusivamente con il portafoglio dei prodotti unit linked, con un’azionariato diffuso tra compagnie assicurative e banche che hanno distribuito quelle polizze, dal Credito Emiliano a Banca Fineco. A rilevare le prime sarebbero in particolare, come capofila, Poste Italiane e Intesa Sanpaolo, insieme ad un pool di altre compagnie assicurative ma sulle adesioni la partita sarebbe ancora tutta aperta. Proprio ieri si è tenuta una nuova riunione del comitato esecutivo dell’Ania, e il tema è ovviamente tra i più caldi per il settore.
Quest’anno è il rincaro dei prezzi la preoccupazione principale che agita i sonni degli assicuratori internazionali e per contrastarla i manager sono pronti a mantenere stabile la propria propensione al rischio, guardando ad asset privati ma anche al reddito fisso. A scattare la fotografia è stata Goldman Sachs Asset Management nella sua ultima Insurance Survey. La società Usa ha intervistato 343 cio e cfo del settore assicurativo, che rappresentano 13.000 miliardi di dollari di patrimonio, circa la metà del patrimonio del settore assicurativo globale. Una partecipazione record alla storica indagine che viene realizzata dal 2012, con numeri mai registrati prima anche tra le adesioni in Italia. Le risposte sono state raccolte tra l’1 e il 17 febbraio e la maggior parte degli assicuratori a livello globale prevede in particolare che l’inflazione sarà un problema per il proprio mercato nazionale entro i prossimi tre anni. Mentre guardando alle strategie utili a contrastarla dai risultati emerge che, pur prevedendo un deterioramento della qualità del credito e un’imminente recessione negli Stati Uniti, gli assicuratori sono fortemente orientati verso il reddito fisso e mirano ad aumentare la duration e il rischio di credito.
C’è un nuovo dossier sul tavolo del governo Meloni che riguarda i mercati e l’istruzione. Approvato il dl sugli strumenti digitali e sul fintech, adesso l’esecutivo è pronto a mettere nero su bianco un disegno di legge che introduca l’educazione finanziaria nel programma obbligatorio di tutte le scuole superiori. «Stiamo lavorando a stretto contatto con il ministro dell’istruzione e del merito per presentare la proposta subito dopo Pasqua». A parlare è Federico Freni, sottosegretario al Ministero dell’economia e delle finanze, dal palco dell’Università Bocconi durante un evento dedicato ai mercati dei capitali.
Punto di svolta nel braccio di ferro tra il Garante della Privacy italiano e OpenAI, casa madre del software di intelligenza artificale ChatGpt. Ieri i rappresentanti dell’azienda americana hanno aperto un tavolo di dialogo con l’authority, che si concretizzerà oggi in un incontro in videoconferenza tra i rappresentanti delle due parti, dopo che lo scorso venerdì, in seguito all’avvio di una procedura di verifica, OpenAI ha bloccato l’accesso al chatbot dal territorio italiano. I toni, peraltro confermati nel messaggio che compare quando si tenta (invano) l’accesso al sito di ChatGpt, appaiono propositivi. «Ci impegneremo con il Garante con l’obiettivo di ripristinare l’accesso a ChatGpt il prima possibile», scrive OpenAI in italiano (fino a lunedì il messaggio era disponibile solo in lingua inglese). Poi però la società statunitense in cui Microsoft ha investito 10 miliardi si lascia andare a un tono un po’ meno conciliante: «Molti di voi ci hanno detto di trovare ChatGpt utile per le attività quotidiane e ci auguriamo di poterlo rendere nuovamente disponibile al più presto».
Nuova flessione per le attese di inflazione dei consumatori europei nel medio termine. I dati del sondaggio di febbraio della Bce hanno mostrato che la previsione mediana a 12 mesi è scesa dal 4,9% al 4,6%, mentre quella a tre anni dal 2,5% al 2,4% (era al 3% a dicembre). «È la prima volta dall’inizio della guerra in Ucraina che le aspettative di inflazione a medio termine delle famiglie scendono sotto il 2,5%», ha osservato Citi. Questi dati allontanano le ipotesi di un’inflazione che si autoalimenta attraverso le aspettative.

La raccolta premi complessiva delle imprese assicurative ha sfiorato l’anno scorso i 130 miliardi di euro. Ciò corrisponde a un calo, in termini omogenei, del 7,2% rispetto al 2021. Ania, l’associazione di categoria, ha precisato che la diminuzione aggregata è il risultato dell’andamento di segno opposto dei due principali macro comparti: all’espansione del volume della raccolta premi nel settore Danni (+4,6%) si è contrapposto il ribasso più significativo accusato dal comparto Vita (-11%). L’incidenza dei premi totali sul pil risulta in flessione al 6,8% dal 7,8% dell’anno precedente.
Impignorabili le pensioni fino a 1.007 euro mensili nel 2023. Dal 22 settembre 2022, infatti, il c.d. minimo vitale (limite impignorabilità) è passato da una volta e mezza a due volte l’importo dell’assegno sociale, pari da gennaio a 503,27 euro mensili. A spiegarlo è l’Inps nella circolare 38/2023, dettando istruzioni alla riforma del dl Aiuti-bis (dl 115/2022 convertito dalla legge 142/2022). Per i procedimenti pendenti, l’Inps sta provvedendo a rimodulare e/o azzerare gli importi accantonati a partire dal rateo di ottobre 2022, con conseguente rimborso al pensionato di quanto trattenuto in più.

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Le auto storiche e da collezionismo in Italia sono 4,3 milioni e, con un valore medio di 24.200 euro, valgono circa 104 miliardi. In pratica, il 5,4% del Pil. Numeri impressionanti per un Paese dove le auto in circolazione sono 40,2 milioni, di cui ben 10 milioni con più di 20 anni e 5,9 milioni con un’età di immatricolazione compresa tra i 20 e i 29 anni. Ma per rientrare nella «Lista di Salvaguardia» dell’Aci, cioè l’elenco completo, in ordine alfabetico, delle auto d’epoca, non basta essere un veicolo «vecchio». La Lista, infatti, ne riconosce — a seconda di qualità, specifiche tecniche e design — solo 388 mila (il 7%). Ecco perché ormai questo settore necessita di una regolamentazione a livello nazionale che distingua le auto storiche da quelle vetuste.

Il mercato delle fusioni e acquisizioni si ferma in Italia e nel resto del mondo nel primo trimestre 2023. A livello globale mancano le grandi operazioni che registrano un calo del 50% in termini di controvalori e del 19% come numero di deal. I riflettori sono anche sul mercato delle fusioni e acquisizioni in Italia, dove nel primo trimestre 2023 sono state realizzate 258 operazioni (-21% rispetto al primo trimestre del 2022) per un controvalore pari a 7,2 miliardi di euro (-57% rispetto al primo trimestre dello scorso anno).