Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Le assicurazioni pagano la concorrenza dei tassi crescenti dei Btp e dei conti di deposito remunerati. E anche l’eco negativa provocata dalla messa in amministrazione straordinaria di Eurovita. Il tutto ha determinato 7 miliardi di riscatti. I dati sull’andamento della raccolta delle polizze vita, diffusi ieri da Ania, hanno evidenziato in particolare una raccolta netta negativa a febbraio di 1,6 miliardi. In pratica i riscatti, che hanno toccato appunto la cifra record di 7 miliardi, hanno abbondantemente superato le nuove sottoscrizioni come non avveniva da anni. Era successo a dicembre 2012, in piena crisi dell’Eurozona. Poi, per la prima volta, è accaduto di nuovo a gennaio scorso, quando si era registrato un deflusso di netto 700 milioni e 5,6 miliardi di riscatti. Ora il dato di febbraio aggrava pesantemente il bilancio a 1,6 miliardi di deflussi netti e fa alzare l’allerta del settore assicurativo.
Si tinge ancora più di rosso la raccolta dell’industria italiana del risparmio gestito. In base ai dati della mappa mensile di Assogestioni, a marzo i flussi netti sono stati negativi per 6,04 miliardi di euro, dopo il passivo per 1,93 miliardi di febbraio, portando il totale dei tre mesi sotto la parità per 8,90 miliardi. Il settore ha risentito dei deflussi dalle gestioni istituzionali (in particolare i mandati assicurativi) che hanno chiuso il mese a -6,44 miliardi (-9,2 miliardi nei tre mesi), mentre le gestioni retail sono positive per 920 milioni (+1,46 miliardi da gennaio). Le gestioni assicurative potrebbero aver risentito delle turbolenze provocate dal caso Eurovita e soprattutto dalla concorrenza dei titoli di Stato, Btp in primis che con rendimenti del 4% sono un’alternativa alle polizze Vita (i cui mandati sono in parte contabilizzati all’interno delle statistiche di Assogestioni). Dal canto loro, i fondi comuni aperti limitano le uscite a 642 milioni dopo i -356 milioni di febbraio portando il saldo dei tre mesi a -1,64 miliardi. Leggermente in attivo i fondi chiusi che chiudono il mese di marzo con flussi per 127 milioni dai +140 milioni di febbraio (+481 milioni nel trimestre).
Un avanzo di gestione di 182,8 milioni di euro e un rendimento migliore degli ultimi 10 anni. Si è chiuso con questi due risultati il 2022 del Fondo Pensione Agenti Professionisti di Assicurazione (Fonage). In particolare, il bilancio tecnico, che confronta gli impegni a lungo termine previsti dal fondo con il patrimonio disponibile, ha registrato un avanzo di 182,8 milioni, in aumento di circa 57,5 milioni rispetto al 2021, confermando la solidità prospettica del fondo. L’avanzo di gestione, invece, è stato superiore ai 64 milioni, con un rendimento netto medio ponderato delle gestioni ordinaria e integrativa del 6,3%, superiore al tasso tecnico del bilancio attuariale fissato al 3% e superiore al rendimento medio degli ultimi 10 anni del 5,8%.

È ammissibile sanare l’irregolarità di una garanzia fideiussoria se emerge con chiarezza che la garanzia inviata dal concorrente risulta senza ombra di dubbio emessa prima della scadenza dell’offerta dal garante. Lo ha stabilito il Tar Sicilia Palermo, sezione prima con la sentenza del 20 aprile 2023 n. 1307 in merito a una vicenda riguardante una procedura per l’affidamento dei lavori mediante procedura negoziata senza bando di gara con invito di dieci operatori economici. Il ricorrente eccepiva che non si fosse proceduto all’esclusione del vincitore che, in base a quanto sostenuto, avrebbe presentato una polizza fideiussoria con la firma digitale dell’assicuratore apposta in data successiva alla scadenza del termine per la ricezione delle offerte (23 gennaio 2023).
Normativa antiriciclaggio estesa anche ai responsabili dei registri per la circolazione digitale (DLT). Lo prevede uno degli emendamenti al dl 17 marzo 2023 n. 25 con il quale il Governo ha dato attuazione al regolamento UE 2022/858 relativo a un regime pilota per le infrastrutture di mercato basate sulla tecnologia a registro distribuito, approvato dal Senato e ora all’esame della Camera. I responsabili dei registri DLT vengono investiti degli obblighi e degli adempimenti antiriciclaggio alla stessa stregua di una banca, di intermediario o di un professionista. Ne escono rinforzati anche i poteri Consob attraverso una modifica dell’art. 27 che ora prevede che l’autorità sia competente per quanto riguarda l’osservanza degli obblighi degli emittenti in materia di emissione in forma digitale, la trasparenza, l’ordinata prestazione dell’attività di responsabile del registro e la tutela degli investitori; nel successivo comma 7 dello stesso articolo viene poi prevista la sanzionabilità anche dei soggetti che controllano i mezzi di accesso agli strumenti finanziari digitali o che offrono tale servizio ai titolari degli strumenti finanziari digitali.
Guadagni e volumi d’affari dei geometri «sotto una buona stella», quella della ripresa (dopo lo «stop» imposto dal Covid) delle costruzioni, sospinta dai bonus fiscali: nel 2022 l’ascesa è stata del 44%, al confronto col precedente esercizio, registrando una media reddituale di 32.005 euro (nel 2021 si fermava a 22.215 euro), accompagnata da un incremento del «business» del 42%, mediamente del valore di 46.851 euro (33.010 nell’annualità antecedente). Cifre che, incassato il varo del Bilancio dal Comitato dei delegati della Cassa, fanno dire al presidente Diego Buono che la categoria s’è mostrata «reattiva» ai cambiamenti che il settore produttivo di riferimento attraversa, al punto che, se si osservano i dati del quinquennio 2018-2022 l’«escalation» delle entrate dei professionisti è stata del 58%; l’avanzo economico conseguito dall’Ente previdenziale privato, al 31 dicembre scorso, ha oltrepassato la soglia dei 100 milioni, quanto, poi, alla gestione previdenziale della Cassa nel 2022 ha raggiunto un risultato di 115,9 milioni (erano 34,5 nel 2021), con un patrimonio netto in crescita a 2 miliardi 578,5 milioni (l’anno prima era di oltre 2,47).
Consulenti del lavoro sempre più «rosa» (tanto che, oramai, in ben 8 regioni d’Italia il numero delle professioniste ha surclassato quello dei colleghi), nonché forti del riconoscimento, da parte della propria Cassa, dei 2/3 della contribuzione integrativa dei singoli associati ai fini pensionistici, con l’intento di rendere, cioè, più congruo al sostentamento l’ammontare del futuro assegno. È parte dell’affresco della categoria professionale dell’area economico-giuridica restituito dal Bilancio di esercizio per il 2022 del suo Ente previdenziale (Enpacl), appena licenziato dall’Assemblea dei delegati; al 31 dicembre dell’annualità scorsa, la Cassa privata guidata da Alessandro Visparelli ha corrisposto 11.355 prestazioni pensionistiche in una platea globale di 25.328 soggetti, di cui il 47% è donna, una percentuale che si eleva, rompendo il «tetto» del 50%, in Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Sardegna, Toscana ed Umbria.
260 studentesse di 11 scuole superiori di Roma, Torino, Napoli e Bari, che hanno partecipato a 250 ore di formazione e 144 laboratori e realizzato complessivamente 1.647 progetti e 111 Metaversi. Sono i risultati di Girls CodeUp, progetto aderente al Manifesto di Repubblica digitale promosso da Codemotion e dal gruppo assicurativo Axa Italia per ridurre il gender gap in ambito tecnologico e formare le future professioniste Tech&Data.

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Oggi l’assemblea Generali non darà i brividi del 2022, quando Mediobanca e i suoi due primi soci rivaleggiavano per i vertici. Il solo nodo del contendere, la nomina del collegio sindacale, potrebbe mandare ogni palla in buca così da far contenti tutti. Lo statuto, come da prassi di governance, vuole che il presidente dei sindaci esca dalla lista meno votata, a tutela delle minoranze. E dovrebbe essere quella del socio Caltagirone. Perché Mediobanca, primo socio al 13% e decisivo nel far vincere la lista del cda nel 2022, non la voterà. In più, i due advisor dei fondi, Iss e Glass Lewis, consigliano di votare quella dei Gestori, anche per rendere il collegio dei tre sindaci conforme alle norme di genere (Caltagirone ha solo quattro uomini, i fondi due donne su cinque).
Non era andata bene nei mesi precedenti, e ha continuato a peggiorare: in marzo, secondo i dati resi noti da Assogestioni, la raccolta del risparmio gestito ha chiuso in rosso per 6,04 miliardi. Ma attenzione, non sono i privati (o non soprattutto) a girare le spalle al prodotti gestiti, quanto gli istituzionali, che hanno venduto a piene mani le gestioni di portafoglio: questo comparto, infatti, ha registrato deflussi netti per 6,44 miliardi. Il retail invece, i risparmiatori privati, hanno fatto registrare sottoscrizioni nette positive sui fondi chiusi (per 127 milioni) e sulle gestioni di portafoglio (per 920 milioni) anche se nel complesso hanno effettuato vendite nette di fondi comuni per 515 milioni.