Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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La flessibilità nelle pensioni «non è impossibile» a patto che venga mantenuto il pilastro dell’equità attuariale. «Non vedo nulla di male nel prevedere una certa libertà di scelta individuale», ha spiegato il direttore generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini, parlando a un appuntamento dell’Abi e ipotizzando elementi di flessibilità «sia in avanti che all’indietro, nell’età del pensionamento». Qualsiasi scelta dovrà però contemplare almeno due limiti. «Il primo è che l’anticipo non sia tale da ridurre il trattamento pensionisticoindividuale (al di sotto di un livello sufficiente per consentire al pensionato o alla pensionata di vivere una vita dignitosa», ha aggiunto. Il secondo riguarda la distribuzione della spesa pensionistica aggregata nel tempo. «Ogni provvedimento del genere dovrebbe perciò essere ben calibrato per graduare opportunamente la flessibilità consentita, evitare di introdurre incentivi distorti e prevedere la pronta copertura di un eventuale aumento della spesa dovuto a maggiori flussi di pensionamento», ha sottolineato ancora Signorini.
L’eventuale acquisizione di Banca Generali da parte di Mediobanca avrebbe senso. Con queste parole ieri il ceo di Mediolanum, Massimo Doris, ha riacceso la speculazione sui futuri assetti della Galassia del Nord, a pochi mesi ormai dalla scadenza del vertice di Piazzetta Cuccia. Il tema è stato toccato nel corso dell’assemblea del gruppo di Basiglio: il deal «avrebbe senso per il gruppo, visto che la rete di Banca Generali sarebbe integrata in Mediobanca». Il mercato ha ascoltato con grande attenzione le valutazioni del ceo di Mediolanum che ha parlato non solo come esperto di mercato, ma anche come azionista storia di Mediobanca (3,37%) e membro dell’accordo di consultazione dell’istituto. Immediata la reazione dei titoli con Banca Generali in rialzo del 2,27% a 30,2 euro e Mediobanca a 2,01% a 9,75 euro, a dimostrazione del fatto che la speculazione sui futuri assetti della Galassia si è riaccesa.
Aseguito dei rialzi dei tassi Bce, in Italia a marzo il tasso medio sul totale dei prestiti è stato del 3,81% rispetto al 3,65% nel mese precedente. Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese, si legge nel rapporto mensile dell’Abi, è stato del 3,9%, sui livelli di gennaio 2012 (3,55% nel mese precedente), mentre il tasso medio dei mutui per acquisto di abitazioni è salito al 4%, in linea con i valori di maggio 2012 (3,76% il mese precedente). I prestiti a imprese e famiglie sono crescita dello 0,5% rispetto a un anno fa, mentre a febbraio si era registrato un aumento dell’1%. A febbraio, secondo i dati della Banca d’Italia, i prestiti alle imprese erano diminuiti dello 0,5% e quelli alle famiglie erano cresciuti del 2,5%. La raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) a marzo è risultata in calo dell’1,6% su base annua. In dettaglio, spiega l’Abi, i depositi sono scesi del 2,9% rispetto a un anno prima, mentre la raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, è cresciuta del 10,9% arrivando a 220,5 miliardi.

Risarcimenti Inail più pesanti agli infortunati. Ad esempio, se un quarantenne subisce una lesione di grado del 10% ha diritto a 16.200 euro una tantum di risarcimento dall’Inail, al posto di 14.767 euro (infortuni avvenuti fino al 31 dicembre 2022): 1.433 euro in più, cioè un aumento di circa il 10%. Se la lesione comporta un’invalidità permanente al 100% il ristoro diventa una rendita che, da gennaio, sale a 26 mila euro annui al posto dei 17.976 euro (infortuni fino al 31 dicembre scorso): 8.024 euro in più, cioè un aumento di circa il 45%. A prevederlo è la bozza di decreto Lavoro, che aggiorna le tabelle per l’indennizzo del danno biologico.
Definite le modalità attuative per fruire della ripartizione in 10 anni dei crediti residui derivanti dalla cessione o dallo sconto in fattura relativi alle detrazioni spettanti per alcuni interventi edilizi. Con il provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate prot. 2023/132123, pubblicato il 18 aprile, si completaquanto previsto dal d.l. 176/2022, anche alla luce delle successive modifiche da ultimo intervenute ad opera del d.l. n. 11/2023 (convertito dalla l. n. 38/2023). Sotto un profilo oggettivo, la diluizione in 10 anni interessa le misure originariamente fruibili in 4/5 anni, va le a dire Superbonus, Sismabonus e Bonus barriere architettoniche. Il meccanismo prevede che la quota residua di ciascuna rata annuale dei crediti di imposta in discorso, non utilizzati in compensazione, anche acquisiti per effetto di cessioni successive alla prima, può essere ripartita in 10 rate annuali di pari importo, decorrenti dall’anno successivo a quello di riferimento della rata originaria.
All’assemblea dei soci di Banca Mediolanum l’amministratore delegato, Massimo Doris, ha riaperto il dossier Mediobanca-Banca Generali. Interpellato sulla possibilità di un matrimonio, Doris ha risposto: «Avrebbe sicuramente senso per integrare la rete. Il gruppo Mediobanca ha Banca Esperia, che è molto forte sul target alto, e CheBanca! su quello più basso, ma è più debole sulla parte centrale». Doris ha poi spiegato che l’obiettivo del 2023 per Mediolanum è pagare un dividendo di oltre 50 centesimi ad azione. Per l’esercizio 2022 la cedola ammonta a 0,50 euro. «Il 2022 è stato un anno molto buono, dopo quello da record del 2021 per i risultati ottenuti nell’erogazione del credito, nella parte gestita e per l’utile netto che era stato il migliore di sempre. Ecco, il 2022 si prospettava un esercizio non semplice da affrontare. I mercati non sono andati molto bene: abbiamo visto un calo sia nel mercato dell’azionario che dell’obbligazionario, cosa che non vedevamo da vent’anni. Con questi presupposti una raccolta netta gestita pari a 5,95 miliardi è stata sorprendente».

Sarebbe in agenda per domani, presso il ministero dell’Economia e delle Finanze, un vertice allargato tra assicurazioni, banche e istituzioni per discutere della proposta avanzata dai cinque big delle polizze per il salvataggio della compagnia assicurativa al momento controllata dal fondo Cinven. Il disegno delle cinque grandi compagnie italiane prevede la divisione di Eurovita in altrettanti rami d’azienda, tutti della stessa dimensione, che verrebbero poi rilevati dai big. In questo modo scomparirebbero la compagnia e il brand mentre i sottoscrittori delle polizze si ritroverebbero con in mano un contratto con Generali oppure con Unipol, Allianz, Poste o Intesa, ovviamente con tutte le garanzie che ciò comporta. Tutto ciò mettendo sul piatto un controvalore complessivo stimabile in 500 milioni. Quanto allo schema studiato dai big, il disegno funziona senza intoppi per la spartizione del pacchetto di unit linked (6 miliardi di riserve), mentre per le gestioni separate (9 miliardi di asset) potrebbe essere indispensabile qualche riflessione aggiuntiva.
Frena, rallenta. Ma non si ferma. Che l’aumento dei tassi – deciso dalle banche centrali – avrebbe appesantito i costi dei mutui, ristretto le maglie dei criteri per l’erogazione da parte delle banche e, dunque, frenato le compravendite era nell’aria da mesi. Ma fino ad autunno del 2022 le transazioni hanno continuato il galoppo. Poi, nell’ultimo trimestre dell’anno – il primo in cui sono scattati i rialzi della Bce – e nei primi mesi del 2023, le prime crepe. Che, quest’anno, si tradurranno – secondo l’analisi dell’Osservatorio immobiliare di Nomisma – «in una flessione delle compravendite nazionali del 14,6%, pari 670mila (dalle 784mila del 2022, il dato migliore dal 2006 con la cifra record di 845mila transazioni) e in una diminuzione dei nuovi mutui del 18% annuo. Mantenendosi, per tutto il biennio 2024-2025 al di sotto della soglia delle 700mila, con le stime in una forbice tra 640mila e 670mila unità». È quanto emerge dall’analisi dell’amministratore delegato della società, Luca Dondi.