Nel 2021 le imprese hanno raccolto nel comparto salute globalmente premi per 6.418 milioni di euro, di cui 3.144 milioni nel ramo malattia. Il risultato complessivo del conto tecnico è stato di 524 milioni di euro, in calo anche per effetto dell’aumento dei sinistri nel ramo malattia.

E’ quanto emerge dal Bollettino statistico IVASS sui principali dati sull’attività assicurativa delle imprese vigilate nel comparto salute, rami infortuni e malattia.

L’andamento del ramo Malattia nel 2021

I premi del lavoro diretto italiano nel ramo malattia, raccolti nel 2021 dalle 58 imprese vigilate che hanno esercitato il ramo, sono pari a 3.144 milioni di euro (+5,3% rispetto
al 2020), riprendendo l’incremento dopo aver registrato un’interruzione della tendenza positiva nello scorso anno come diretta conseguenza dell’azione della pandemia.
I premi del ramo rappresentano il 9,2% del totale dei premi dei rami danni: nel periodo considerato la quota è stata in costante crescita dal 2016 a eccezione del periodo di stasi nel 2020.

Il 55,9% dei premi del ramo malattia sono raccolti sotto forma di polizze collettive sottoscritte da fondi sanitari e simili, il 12,2% da altre forme di polizze collettive e il resto da polizze individuali. Tra il 2016 e il 2020 la quota dei fondi sanitari è aumentata di oltre 5 punti percentuali, con una battuta di arresto nel 2021.
Il premio medio pagato dall’assicurato tramite fondi sanitari è pari a 134 euro, mentre per gli altri contratti collettivi ammonta a 88 euro.

Frequenza e costo medio dei sinistri

Le denunce di sinistro con seguito al lordo dei sinistri tardivi 2021 sono pari a 10.714.867
largamente superiori rispetto all’anno precedente.
L’aumento della numerosità dei sinistri, unito alla modesta riduzione delle unità di rischio (-3,9%), ha determinato un forte innalzamento della relativa frequenza, passata dal +25,5% del 2020 al+38,8%.

Dopo la flessione connessa con la pandemia, il numero dei sinistri è in forte aumento rispetto al 2020 sia per i fondi sanitari (+30,2%) che per le altre polizze collettive (+76,8%).
La frequenza sinistri per i fondi sanitari è pari al 68,1% mentre per le altre polizze collettive è molto ridotta (7,4%)

In media ogni unità di rischio che ricorre ai risarcimenti della propria assicurazione sanitaria la attiva 3,53 volte (indice di ripetibilità, in aumento rispetto al valore di 2,97 del 2020). Le oscillazioni dell’indicatore sono contenute nel periodo 2016-2021.

Il costo medio dei sinistri indennizzati nell’anno di accadimento è pari a 203 euro, in diminuzione rispetto ai 223 euro per la generazione 2020 a prezzi 2021. Rispetto al 2016, il
valore è in decremento (-25,4%).
L’ammontare medio accantonato a riserva, in previsione di esborsi futuri, è pari a 353 euro per la generazione di sinistri del 2021, in diminuzione sia rispetto al 2020 (-4,9%) sia rispetto al 2016 (-14,7%).
Il costo medio complessivo è di 250 euro (-8,4% sull’anno precedente). Il prodotto tra questo valore e la frequenza sinistri dà un premio puro di 112,5 euro. L’indicatore è
molto superiore rispetto al dato 2020 (+31,6%), per il rilevante incremento della frequenza sinistri, mentre il costo medio complessivo risulta in calo (-9,0%

Velocità di liquidazione dei sinistri

La velocità di liquidazione per numero dei sinistri denunciati nello stesso anno ammonta al 68,5%, con un aumento di circa quattro punti rispetto al 2020 (64,7%).
In termini di importi pagati, lo stesso indicatore ammonta al 55,5%, anch’esso in aumento di quasi quattro punti rispetto al 2020 (51,8%).
La velocità di liquidazione degli importi entro l’anno successivo a quello di generazione segnala che l’87,6% degli importi per i sinistri accaduti nel 2020 risultavano liquidati entro il 2021, leggermente in diminuzione rispetto all’anno precedente (88,6%).

Costi di gestione

Le spese di gestione complessive sui premi (expense ratio) sono pari al 22,4%, valore in aumento rispetto al dato 2020 (21,9%), anno in cui hanno toccato un minimo. A
fronte di una relativa stabilità delle altre componenti di spesa, si segnala negli ultimi 6 anni il contenimento dell’incidenza delle provvigioni (dal 16,4% del 2016 al 15,2% del 2021).

Nel 2021 le provvigioni totali rappresentano il 15,2% dei premi, le altre spese di acquisizione e amministrazione ammontano al 7,2% dei premi raccolti.

Dopo un andamento decrescente per entrambi gli indicatori dal 2016 al 2020, si evidenzia un rilevante incremento del loss ratio dal 68,6% del 2020 all’81,8% e del combined ratio dal 90,5% al 104,2%.
L’incremento è dovuto alla forte ripresa del numero dei sinistri unita all’incremento degli oneri di gestione del 2021, dopo la flessione nel periodo della pandemia.

Risultato del conto tecnico

Il risultato del conto tecnico al netto della riassicurazione risulta negativo per la prima volta negli ultimi sei anni e ammonta a -188 milioni di euro.
La ripresa dell’erogazione delle prestazioni dopo il lockdown ha determinato un aumento degli oneri per sinistri (+25% rispetto al 2020), non bilanciato dai maggiori premi di competenza (+4,7%).
La gestione assicurativa presenta un saldo negativo prima del ricorso alla riassicurazione passiva pari a -261 milioni di euro. L’andamento particolarmente negativo della gestione assicurativa è solo in parte mitigato dal contributo degli investimenti (44 milioni) e della riassicurazione (28 milioni).

Il risultato tecnico per polizza è pari a -7,9 euro, mentre il dato era di 7,2 euro a fine 2020 e 7,8 euro nel 2016.

Profittabilità attesa per polizza

Il premio medio emesso per singola unità di rischio, pari a 132 euro, è superiore di 19,5 euro al premio puro, mentre nel 2020 la differenza era pari a 35,8 euro.
Tenendo conto che le spese unitarie di gestione ammontano a 29,6 euro, il margine
tecnico atteso per unità di rischio assicurata risulta essere negativo (-10,1 euro) a fronte di un risultato positivo (9,4 euro) nel 2020. Il margine negativo denota il rilevante innalzamento del premio puro conseguente alla crescita dei dati sulla frequenza sinistri.