INNOVAZIONE
Autore: Nicolò Annino
ASSINEWS 352 – maggio 2023
Molti che non si occupano di intelligenza artificiale hanno recentemente scoperto le abilità sorprendenti che i modelli linguistici come ChatGPT possono avere. Molti erano già abituati ad interagire con le macchine semplicemente parlando con loro, ma ciò che ha destato stupore negli ultimi mesi è la capacità di interpretazione della domanda e la conseguente risposta accurata che si ottiene. Un altro elemento di discussione del momento è la presa di posizione del Garante per la Protezione dei dati personali, che ha intimato alla società OpenAI, creatrice di ChatGPT, di porre rimedio a quelle che, a suo avviso, sono delle gravi carenze di sicurezza sui dati.
L’Italia, mediante il Garante, è stata fin ora l’unico paese in regime GDPR ad aver intrapreso delle azioni concrete nei confronti del più famoso sistema di elaborazione del linguaggio naturale. In questi giorni abbiamo osservato reazioni opposte al provvedimento. Da un lato quelli a favore dell’iniziativa del garante, che sostengono che la ricerca e l’innovazione non possono essere una giustificazione valida al mancato rispetto dei regolamenti. Su un fronte opposto ci sono coloro che criticano il provvedimento accusando il Garante di aver interpretato in modo troppo zelante se non, addirittura, di aver completamente mal interpretato come sia stato addestrato il sistema, cosa sia un sistema di intelligenza artificiale, come apprenda e come interagisca con l’essere umano.
La contrapposizione tra innovazione da una parte e leggi e regolamenti dall’altra, rappresentano la frontiera della giurisprudenza. Per comprendere entrambe le parti cercherò di avvalermi del contributo di esperti sulle normative ed insieme ad alcuni colleghi cercherò di far comprendere le problematiche legate ai sistemi ad apprendimento automatico.
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