di Anna Messia
È stato di 6,41 milioni di euro il compenso percepito da Carlo Cimbri a far conto sul bilancio 2021 per il suo ruolo di amministratore delegato e direttore generale della holding Unipol, più 959 mila euro avuti come presidente di UnipolSai. Un dato che emerge dalla Relazioni degli amministratori sulle proposte di deliberazione all’assemblea ordinaria degli azionisti prevista per il 28 aprile per Unipol e per il 27 aprile per UnipolSai. Appuntamenti importanti nel corso dei quali dovrà essere votato il nuovo consiglio di amministrazione delle due società, con Cimbri candidato presidente sia di Unipol sia di Unipolsai. Mentre la carica di amministratore delegato sarebbe prevista solo per la controllata assicurativa, ruolo che dovrebbe essere ricoperto dall’attuale direttore generale Matteo Laterza che entra nel board. Nessun amministratore delegato è invece previsto per la holding, dove le deleghe operative potrebbero essere affidate sempre a Laterza, con il ruolo di direttore generale.

Un passaggio che avviene quindi nel segno della continuità, senza riassetti delle prime linee interne alla compagnia di Bologna, che pure erano state ipotizzate nelle scorse settimane. Tornando al compenso di Cimbri, storicamente uno dei più alti tra i manager assicurativi e bancari italiani, la cifra incassata è la somma di 1,58 milioni previsti per la carica di amministratore delegato di Unipol e di 4,82 per quella di direttore generale. Mentre, guardando alla tipologia di compenso, dalla stessa relazione emerge che il 38,4% della sue remunerazione deriva dalla componete fissa mentre la fetta più rilevante (pari 61,2%) è legata alla componete variabile. Il presidente di Unipol, Pierluigi Stefanini, che come previsto sarò sostituito dallo stesso Cimbri, sul bilancio 2021 ha incassato invece un compenso pari a poco più di 1 milione di euro. (1,089 milioni). (riproduzione riservata)
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