SI PREFIGURA UN TESTA A TESTA TRA SOCI STORICI E ISTITUZIONALI DELLA BANCA EX POPOLARE
di Luca Gualtieri
Dopo la partita che si terrà oggi a Trieste, la seconda disfida finanziaria della settimana avrà luogo domani a Sondrio. L’assemblea della banca ex popolare guidata da Mario Pedranzini sarà infatti chiamata ad approvare il bilancio del 2021 e soprattutto l’integrazione del board dopo la scadenza di alcuni componenti. Se ieri sera è scattato il termine ultimo per il deposito delle azioni, solo oggi circoleranno le prime stime sull’affluenza in assemblea che si preannuncia decisamente maggiore rispetto al passato. Se infatti nelle ultime assisi il capitale votante si aggirava in media tra il 3 e il 4%, domani è attesa una percentuale a due cifre. Non solo perché per la prima volta conterà il possesso azionario e non la testa (come invece accadeva nella governance cooperativa, abbandonata nel dicembre scorso), ma anche perché la mobilitazione dei soci nelle ultime settimane è stata significativa. Da un lato si sono mobilitati i proxy advisor come Morrow Sodali che hanno sondato il mercato per preparare il terreno dell’assise. Dall’altro lato i soci storici hanno battuto i territori di riferimento della banca per assicurare una buona risposta da parte del retail. Proprio in questa direzione si è speso il Comitato per l’Indipendenza e l’Autonomia, fondato lo scorso anno da Marco Vitale e Stefano Zane con l’obiettivo di tutelare le radici cooperative della banca. Vocazione simile ha anche «Insieme per la Popolare», un’associazione di azionisti promossa a inizio anno da Enzo Ceciliani e Francesco Grimaldi.

Su posizioni diverse sarebbe invece una parte consistente degli investitori istituzionali. Secondo le proiezioni che circolano da qualche giorno tra Milano e Sondrio, il voto dei fondi dovrebbe riversarsi in maniera significativa sulla lista presentata lo scorso mese da Assogestioni. Per la prima volta quest’anno il comitato dei gestori ha presentato una lista che candida Nunzio Guglielmino, Maria Chiara Malaguti, Piercarlo Giuseppe Italo Gera, Paola Annamaria Petrone e Carlo Appetiti.

L’altro elemento di novità è che la formazione presentata è una lista lunga, in grado quindi, in caso di vittoria, di aggiudicarsi anche il seggio della presidenza. In quella collocazione il cda uscente vorrebbe confermare l’attuale numero uno Francesco Venosta, la cui conferma però a questo punto non è scontata. «La partita rimane davvero in bilico», ha spiegato una fonte a MF-Milano Finanza. Il soggetto però che oggi sarebbe davvero in grado di spostare gli equilibri in assemblea è Unipol. Con gli acquisti dell’estate scorsa la compagnia bolognese guidata da Carlo Cimbri si è rapidamente portata oltre il 9% nell’ambito di un’operazione più volte definitiva come amichevole. Finora però non ci sono state avvisaglie di improvvise corse in avanti. Nè tantomeno Bologna ha dichiarato la proprie intenzioni di voto che, con ogni probabilità, saranno note solo domani mattina in assemblea.

«Rileviamo molta attenzione rispetto a questo fondamentale momento di vita societaria. Vuol dire che la Sondrio riscuote interesse e questo è positivo, noi siamo sempre aperti ad ascoltare il mercato», ha affermato comunque Pedranzini, consigliere delegato e direttore generale della Popolare di Sondrio, interpellato da MF-DowJones. (riproduzione riservata)
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