CASSAZIONE
Condannato l’amministratore delegato della spa che non fa tesoro dell’esperienza. Dopo l’infortunio del dipendente la sanzione penale a carico dell’ad scatta perché si era già verificato in azienda un sinistro analogo. Ma non risulta aggiornato il dvr, il documento di valutazione rischi. E dunque al lavoratore non sono stati forniti elementari dispositivi antinfortunistici che avrebbero potuto evitare l’evento lesivo. Né giova invocare l’atto notarile con cui sarebbe stato delegato ad hoc il responsabile aziendale per la sicurezza: delega inefficace laddove l’organo di vertice omette di predisporre nuove cautele. Così la sentenza 13199/22 del 7 aprile della Cassazione, IV sez pen.. Diventa definitiva la condanna a due mesi di reclusione, sospesa con la condizionale, inflitta al ceo di una grande catena di ristorazione. Si configura infatti la lesione personale colposa ai danni della barista che cade fratturandosi il polso: riporta un’invalidità permanente. Il fatto è che il bancone e il retrobottega sono su piani diversi e gli addetti vanno avanti e indietro di continuo a prendere panini e altre vivande da esporre: nello snodo c’è una rampa e a far inciampare la commessa è un ormai logoro tappetino antisdrucciolo. Né la lavoratrice indossa scarpe antiscivolo, come rileva il tecnico della prevenzione Asl. Insomma: il dvr non prevede l’utilizzo di due semplici dispositivi antinfortunistici né risulta aggiornato dopo il precedente sinistro. Il tutto mentre il datore deve fornire gli strumenti di protezione al di là del fatto che il loro utilizzo sia previsto nel documento di valutazione rischi. Inutile per l’ad invocare la delega al dirigente perché l’atto notarile risulta carente rispetto ai requisiti di professionalità del responsabile aziendale: il mandato con rappresentanza non trasferisce il rischio dal vertice al manager e il ceo che delega la redazione del dvr non è esonerato dal verificarne adeguatezza ed efficacia. Pesa la mancata adozione di nuove cautele da parte dell’ad: sin dal primo sinistro i dispositivi di protezione si rivelano inadeguati a fronteggiare il rischio di caduta.

Dario Ferrara
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