Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

logo_mf

In soli tre mesi e mezzo il 2022 ha già visto poco meno di 2,5 miliardi di euro di finanziamenti classificabili come sostenibili alle aziende italiane non quotate, distribuiti tra 485 milioni di bond e 1,96 miliardi di prestiti, contro un totale di circa 9,4 miliardi erogati in tutto il 2021, distribuiti tra 3,88 miliardi di bond, 2,4 miliardi di prestiti e 3,14 miliardi di note di cartolarizzazione di crediti.
Il mercato globale dell’m&a rimane solido grazie a un’intensa attività all’inizio del 2022. Nonostante una maggiore volatilità, la guerra in Ucraina e le tensioni sui tassi provocate dall’inflazione in netto aumento, i dealmaker mantengono lo slancio da record del 2021 e la domanda e l’offerta per gli accordi rimangono forti. Secondo l’osservatorio trimestrale di Wtw (Willis Towers Watson), a livello mondiale sono state completate 220 operazioni nei primi tre mesi del 2022, grazie a condizioni favorevoli quali tassi di interesse ancora bassi, una maggiore fiducia nel mercato, abbondanza di capitale e operazioni di trasformazione aziendale.
Mancano dieci giorni all’assemblea delle Generali. Orrori e atrocità dell’invasione ucraina impediscono di qualificare con termini bellici la controversia tra le due principali liste di candidati (quella del cda e quella di Franco Caltagirone) al rinnovo degli organi societari. Eppure è una competizione senza esclusione di colpi sul terreno giuridico e della comunicazione che mai si era così manifestata nei 199 anni di vita della compagnia, pur non essendo mancati momenti d’attrito tra soci ed esponenti societari.
Da Bruxelles è in arrivo una stretta su alcuni requisiti bancari necessari per ottenere un mutuo e l’allarme comincia a diffondersi soprattutto in Italia e in Francia, paesi dove il mattone è storicamente un bene e anche un investimento su cui puntano milioni di risparmiatori. MF-Milano Finanza ha chiesto al coordinatore di Forza Italia e presidente della Commissione affari costituzionali del Parlamento europeo, Antonio Tajani, che cosa sta accadendo e se la norma in gestazione è davvero una minaccia per gli italiani.
La pandemia comincia a pesare sui bilanci familiari, rendendo più difficile il rimborso dei debiti, e la guerra Russia-Ucraina sembra destinata a peggiorare la situazione. E’ cresciuto di quasi 1 miliardo di euro negli ultimi 12 mesi l’ammontare delle rate non pagate relative ai mutui e ai prestiti concessi dalle banche.

In tema di responsabilità professionale il notaio officiante l’atto di compravendita immobiliare incorre in responsabilità per l’inadempimento dell’obbligo, sul medesimo gravante, di consultare i registri immobiliari ed effettuare le visure ipocatastali sul bene. L’azione risarcitoria proposta nei confronti del professionista dall’acquirente non può essere respinta per mancanza della prova dell’effettiva perdita del bene su cui erano state precedentemente trascritte domande giudiziali pregiudizievoli non rilevate dal notaio.
Le difficoltà economiche generate dalla pandemia, la carenza di liquidità di molte imprese e i massicci interventi di sostegno all’economia hanno provocato un aumento del rischio di riciclaggio di denaro e di infiltrazioni criminali nel tessuto produttivo italiano. Edilizia, giochi e scommesse, ingrosso di autoveicoli e ristorazione appaiono come i settori più a rischio riciclaggio; mentre Lazio e Campania sono le regioni in cui deve essere mantenuta più alta l’attenzione per contrastare eventuali operazioni illecite.
Rischio elevato per case d’asta, musei, fondazioni e istituti di credito, oltre a investitori, galleristi e collezionisti d’arte: possono essere coinvolti penalmente molto più facilmente rispetto al passato. Scatta, infatti, la responsabilità 231 in caso di reati contro il patrimonio culturale. E così sono molti di più gli operatori del mercato dell’arte, e non solo, che dovranno prestare massima attenzione ai nuovi reati presupposto e valutarne l’impatto sulla gestione dei rischi.
Italia seconda in Europa e undicesima al mondo per attacchi ransomware, vale a dire le incursioni degli hacker che prima bloccano l’accesso a dispositivi come i server e poi pretendono un riscatto per liberarlo. Il poco invidiabile primato emerge dalla relazione della Cassazione che illustra le novità introdotte nella legge europea per dare seguito alla procedura d’infrazione aperta da Bruxelles contro Roma: decisivo il mancato completo recepimento della direttiva 2013/40/Ue.
Giro di vite contro gli hacker targato Bruxelles. La stretta contro la criminalità informatica è contenuta nell’ultima legge europea, cioè lo strumento cui ricorre ogni anno il Parlamento per adeguarsi ai principi Ue. E con il restyling del codice penale l’Italia dà seguito alla procedura di infrazione 2019/2033, con la quale la Commissione europea contesta a Roma il non corretto recepimento della direttiva 2013/40/Ue in tema di attacchi contro i sistemi informatici.

 


  • Popolare di Sondrio primo esame con le nuove regole
Centocinquantuno anni dopo la sua fondazione, la Banca Popolare di Sondrio affronterà il 30 aprile, per la prima volta, il rinnovo delle cariche sociali secondo regole che una banca di medie dimensioni, inserita in un contesto normativo capitalistico, deve seguire. In una primavera che vede il mondo della finanza riacquisire effervescenza, l’assemblea della Popolare di Sondrio si inserisce in un panorama che vede altri importanti rinnovi dei board. Nel segno della continuità rinfrescherà la squadra di vertice Intesa Sanpaolo, prima banca del Paese, mentre la prima compagnia assicuratrice della Penisola, le Generali, è attesa da uno scontro assembleare di portata storica. Se questo è quanto accade ai vertici del sistema, tra i gruppi di minori dimensioni sono comunque giornate di grande intensità, basti pensare al progetto espansionistico della Cassa di Risparmio di Bolzano, che vuole acquisire la Civibank di Cividale del Friuli. Nel mezzo, appunto, la Sondrio, che affronta questa primavera con alcune incognite a cui non era abituata.

Repubblica_logo

  • Affari con i soci Generali prepara un’altra stretta
Il ruolo di Mediobanca in Generali alimenta le critiche e chiama in causa le istituzioni, in un rimpallo di accuse ed esposti ripartito giovedì e che — è certo — andrà oltre l’assemblea del 29 aprile. Quando i soci sceglieranno tra la lista del cda, votata da Mediobanca col 17,2% delle quote e che chiede il tris all’ad Philippe Donnet, e quella cara ai soci Caltagirone, Del Vecchio e Fondazione Crt, vicini al 22% e che vogliono Luciano Cirinà ad. Intanto il cda uscente prepara la via per ridurre, dal 10% al 3%, la soglia oltre cui un azionista di Generali sarà “parte correlata”: da maggio, dunque a Mediobanca dovrebbero affiancarsi Caltagirone, Delfin e Benetton. Il 25 marzo Francesco Gaetano Caltagirone disse che «le operazioni con parti correlate devono essere l’eccezione e non un’abitudine» a Trieste, e che «molte sono con Mediobanca e non sono controllate dal Comitato parti correlate». Non è facile districarsi sul tema, tra normative, prassi e critiche, ma alcuni dati e fatti aiutano. Intanto le “parti correlate” di Generali sono persone o soggetti che, per il Testo unico della finanza, possono esercitare «controllo individuale o congiunto, o una notevole influenza»; e pertanto soggette al regolamento Consob 2010, che dispone procedure e presidi per ridurre i conflitti di interesse. Stando alla contabilità Ias 24 (che “correla” i soci oltre il 20%), Generali non avrebbe parti correlate; mentre ne ha una in Mediobanca, che con lo storico 13% dichiara da anni la sua “influenza notevole”, per poter consolidare il 13% dell’utile Generali. La compagnia aveva comunque già posto la soglia al 10%, molto sotto le rivali Allianz e Axa che, allineate ai filtri Ias 24, affidano ai comitati ad hoc solo operazioni “correlate” con importi da circa un miliardo di euro in su.
  • Da Crèdit agricole offerta non vincolante per le polizze di Bpm
Crèdit Agricole cala l’asso sulle attività assicurative di Banco Bpm, il terzo gruppo italiano di cui da due settimane è primo azionista. Il colosso francese nei giorni scorsi avrebbe inoltrato, per lettera, un’offerta non vincolante per le attività bancassicurative della banca ex popolare sull’asse tra Milano e Verona, di cui proprio Agricole diventata primo azionista, dal 7 aprile, con il 9,2% delle quote. Non è detto che la banca italiana guidata da Giuseppe Castagna sarà incline a cedere all’Agricole la bancassicurazione. Proprio il 12 aprile Banco Bpm ha deciso, con mossa che ha anticipato i tempi del piano strategico presentato a dicembre, di ricomprare da Covéa l’81% di Bipiemme Vita, una delle società che vendono polizze ai propri sportelli. Il business bancassicurativo di Banco Bpm interessa tra l’altro anche ad Axa, il gigante assicurativo francese che secondo Bloomberg nei giorni scorsi si era fatto avanti offrendo circa 1,5 miliardi di euro per tutte le attività nella bancassicurazione di Banco Bpm.

  • Mps al lavoro sul nuovo piano Le carte di Widiba e delle polizze
  • Irpef, la crisi da pandemia ha tagliato i redditi al Nord dieci volte più che a Sud
In genere le crisi allargano le differenze territoriali. Ma il colpo del Covid ha avuto l’effetto contrario, almeno nella radiografia offerta dall’Irpef. Pandemia, lockdown e ripresa a singhiozzo nell’Italia a colori hanno tagliato nel 2020 i redditi nelle regioni del Nord con un’intensità dieci volte maggiore rispetto al Sud: dove, anzi, alcuni territori hanno visto crescere gli imponibili rispetto all’anno prima.