Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Il mercato ha già deciso: i recenti rialzi segnati in borsa dal titolo Banco Bpm testimoniano che gli investitori tifano per un’aggregazione tra piazza Meda e il Crédit Agricole. La banca francese però, arrivata sinora al 9,2% del capitale grazie ai buoni servigi di Jp Morgan, non ha fretta di stringere la presa
Wtw (Willis Towers Watson), società leader a livello globale nella consulenza e nel brokeraggio assicurativo ha acquisito Dm Insurance Broker, società con sede a Roma, specializzata in fideiussioni e cauzioni.
Yolo sfida i venti contrari e veleggia verso Piazza Affari. Stando a quanto riferito a MF-Milano Finanza da più fonti, l’insurtech si prepara ad avviare il processo di quotazione su Euronext Growth Milan (Egm). Mercato permettendo, l’intenzione del management sarebbe di concludere l’iter entro la fine di giugno.
In una riunione ad hoc sul tema il cda dell’ente socio del Leone con l’1,7% si è così spaccato sulla proposta di lista e contro-piano messa sul tavolo da Francesco Gaetano Caltagirone, con cinque voti a favore e due astenuti. Tecnicamente c’è stata l’unanimità, ma soltanto perché, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, al momento dell’alzata di mano i cinque presenti sono stati gli unici a pronunciarsi, mentre i restanti due consiglieri si sono alzati e sono usciti per non partecipare al voto.
Generali Hong Kong e Za Bank, principale banca virtuale della regione autonoma cinese, hanno stretto una partnership bancassicurativa. È il primo accordo del suo genere tra un player assicurativo globale e una banca virtuale leader nel territorio di Hong Kong e si muove in linea con la strategia del nuovo piano industriale, presentato a dicembre dal grupo ceo, Philippe Donnet, che punta sull’innovazione, con 1,1 miliardi di investimenti nella trasformazione digitale e tecnologica.
Le assicurazioni attive in Italia erano appena riuscite a colmare il gap causato dalla pandemia quando è arrivata «l’ulteriore crisi generata dall’invasione dell’Ucraina». Nella sola settimana successiva allo scoppio del conflitto, infatti, le compagnie italiane hanno perso 20 miliardi di plusvalenze latenti, a causa della volatilità dei mercati.
Mentre il conto della pandemia resta aperto, con il virus che continua ad avere strascichi e ricadute negative, il settore assicurativo ha iniziato ha calcolare anche i pesanti effetti della guerra in Ucraina. E al tragico bilancio di vite umane si aggiungono pesanti conseguenze economiche.
  • Hines e Allianz portano la logistica a Milano Rubattino
In partnership con Allianz Real Estate, Hines -player globale del real estate- ha finalizzato un investimento in via Rubattino 87 a Milano. L’acquisizione è stata conclusa tramite il fondo Urban Mile gestito da Blue sgr e riguarda un terreno di 110mila metri quadrati dove verrà realizzato un innovativo hub logistico pensato per le consegne last-mile e predisposto all’utilizzo di mezzi elettrici. La nuova struttura, come si legge in un comunicato del gruppo, sarà una delle più grandi piattaforme di logistica a servizio di Milano e sarà realizzata nei prossimi 36 mesi con un investimento complessivo di 80 milioni. La piattaforma logistica garantirà, a Milano città, le consegne legate all’e-commerce che sempre più necessitano di baie di carico prossime ai grandi centri urbani.

Generali Investments, attraverso Generali Insurance Asset Management, per conto della società francese Generali Iard, ha acquistato, sul mercato secondario, security tokens del bond digitale emesso dalla Bei (Banca europea degli investimenti) nell’aprile 2021, con Société Générale in qualità di joint lead manager. La transazione è stata effettuata attraverso l’infrastruttura blockchain di Ethereum con la soluzione offerta da Société Générale-Forge. Il volume della transazione è di 0,5 milioni di euro.
  • Assicurazioni, guerra brucia 20 miliardi
Lo scoppio della guerra in Ucraina ha avuto un impatto immediato sulle assicurazioni attive in Italia. A fine febbraio, dopo una settimana dall’inizio del conflitto, le compagnie avevano perso 20 miliardi di euro di plusvalenze latenti a causa della volatilità dei mercati. «Un fenomeno così folle come la guerra genera impatti veloci e immediati che possono danneggiare il settore in modo molto significativo», ha detto il condirettore generale dell’Ania, Angelo Doni, precisando che le plusvalenze «sono poi state recuperate». Le assicurazioni italiane «hanno sofferto la crisi Covid, per poi recuperare tutto il gap», ma adesso è arrivata «un’ulteriore crisi generata dall’invasione dell’Ucraina». Il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, ha sottolineato che il nuovo contesto e i rischi al ribasso sulla crescita richiedono un ripensamento delle regole europee sul comparto bancario: «Non sono necessarie meno regole, ma regole adeguate e proporzionate al nuovo contesto, con l’obiettivo non solo della stabilità ma anche della crescita».

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  • Alluvioni in Sudafrica: 259 morti
Alluvioni record in Sudafrica: in 259 hanno perso la vita nella zona di Durban a causa delle piogge incessanti che hanno provocato smottamenti, distruggendo case, strade e ponti. Il presidente Cyril Ramaphosa ha denunciato una «catastrofe di enormi proporzioni». Su alcune zone della provincia di KwaZulu-Natal sono caduti oltre 45 centimetri di pioggia in 48 ore, quasi la metà delle precipitazioni annuali. La tempesta ha bloccato le operazioni in città, il più importante porto nell’Africa sub-sahariana, ed è stato diramato un allarme per il maltempo nella provincia del Capo Orientale.
  • «Bruciato dal fratello per incassare l’assicurazione»
Quando i carabinieri hanno cominciato a indagare sulla morte di quel ragazzone sempre allegro e amico di tutti, trovato carbonizzato sotto una tettoia in una stradina di campagna a Lettere, sui Monti Lattari, hanno innanzitutto verificato se c’entrasse la camorra, che usa questa tecnica per far sparire le tracce e ritardare l’identificazione delle sue vittime. Ma Domenico Martone, 33 anni, operaio in uno stabilimento che produce conserve di pomodoro, non aveva nulla a che vedere con clan e criminali. A stordire Domenico e a dargli fuoco mentre era ancora vivo, secondo la Procura di Torre Annunziata, è stato il fratello maggiore, Antonio, di 36 anni, ora fermato. Lo ha fatto, ritengono gli inquirenti, per incassare il premio di una polizza assicurativa stipulata un anno prima, che ammontava a 300.000 euro, di cui lui era l’unico beneficiario.
  • Fondazione Crt: a favore del piano della lista Caltagirone
Fondazione Crt si schiera con il gruppo Caltagirone in vista dell’assemblea del 29 aprile che dovrà votare per il rinnovo del board di Generali. Lo ha deciso ieri il consiglio di amministrazione della Fondazione presieduta da Giovanni Quaglia che si è espressa a favore del piano «Awakening the Lion», alternativo a quello presentato dall’attuale management del Leone (Lifetime Partner 24). Fondazione Crt voterà quindi con il suo 1,73% per il piano e la lista promossi da Francesco Gaetano Caltagirone e sostenuti da Leonardo Del Vecchio, insieme attorno al 18-20%. «Il piano ha obiettivi di crescita ambiziosi e sostenibili, in grado di assicurare le migliori prospettive del gruppo Generali in ottica Paese», ha scritto la Fondazione che il 17 settembre aveva aderito al patto di consultazione tra Delfin e il gruppo Caltagirone, poi sciolto. Il ruolo di ago della bilancia lo svolgerà però il mercato, con i fondi che hanno già ricevuto le indicazioni dei proxy. Oggi scade la record date, il termine ultimo per registrate le azioni per votare all’assemblea.

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  • Crt si schiera su Generali Decisivi i fondi
Alla vigilia della “record date” che è oggi e farà la foto del capitale Generali che potrà votare all’assemblea del 29, gli scenari si compongono. Il cda di Fondazione Crt ieri si è espresso «a favore del piano connesso alla lista presentata da Caltagirone, particolarmente apprezzabile per gli obiettivi di crescita ambiziosi e sostenibili» per «le migliori prospettive di Generali in ottica Paese». Tutti i presenti alla riunione (5 su 7) hanno votato sì, benché gli scetticismi già emersi nell’organo allargato abbiano indotto l’ente a non arrotondare la quota dell’1,73%. A ore anche i Benetton, forse decisivi col 3,9%, decideranno se schierarsi con Caltagirone e Del Vecchio, con cui hanno simpatie e passati affari, o fare scelte più “caute”. Anche in vista dell’Opa su Atlantia, che vedrà Edizione chiedere aiuto al “mercato” per blindare la sua pietra miliare. Proprio i fondi sono l’altro ago della bilancia: ma non perché qui il voto sia dubbio, avendo tutti i quattro advisor (Iss, Glass Lewis, Frontis, Pirc) esortato a votare la lista del cda Generali.
  • Corrono i tassi dei mutui A rischio quelli per i giovani
Il rialzo dei tassi d’interesse sui mercati finanziari rende i mutui più costosi e apre il fianco a un corto-circuito che può tagliare fuori i giovani dai prestiti per la casa con la garanzia rafforzata voluta dal governo Draghi. Un effetto collaterale legato al meccanismo di accesso al Fondo di garanzia, che fissa un tetto massimo al tasso applicabile ai mutui agevolati: uno scudo pensato per tutelare gli under-36 più fragili, ma che ora – vista la rapida risalita degli stessi tassi – rischia di mettere fuori mercato le offerte delle banche.

  • Banche, Via Nazionale in pressing: dati sui rischi climatici dei debitori
  • «Crt, ecco perché su Generali siamo con Caltagirone»
La Fondazione Crt ha deciso: all’assemblea Generali del 29 voterà a favore della lista di Francesco Gaetano Caltagirone. Sul dossier di Trieste, il cda dell’Ente torinese ha dunque fatto la propria scelta, arrivata a valle di una lunga riflessione con il supporto di alcuni advisor. A spiegarne le ragioni a Il Sole 24 Ore è lo stesso presidente di Fondazione Crt, Giovanni Quaglia, che in questo colloquio mette in fila le ragioni che hanno convinto la Fondazione a schierarsi con l’imprenditore romano. «Il board ha esaminato attentamente il programma strategico della lista Caltagirone: ne ha apprezzato diversi aspetti, individuando punti di forza convincenti per recuperare il gap accumulato con i principali competitor a livello europeo e internazionale», dice il numero uno dell’Ente, la cui quota in Generali si attesta all’1,73%. «La partita si giocherà in assemblea ed è aperta: se i proxy advisor, che normalmente hanno un’impostazione conservativa, si sono espressi a favore della lista del cda non è detto che tutti gli investitori istituzionali si allineino», fa notare il presidente.
  • Per Generali debutto sulla blockchain
l Leone di Trieste salta sulla blockchain con una delle prime operazioni finanziarie in Europa che sfrutta l’innovazione alla base delle criptovalute. È transazione da soli 0,5 milioni di euro, ma dall’alto valore simbolico visto che è la prima effettuata da una delle più vecchie istituzioni finanziarie del continente sulla blockchain di ethereum. Generali Investments ha acquistato sul mercato secondario security token del bond digitale emesso dalla Banca Europea degli Investimenti (Bei) nell’aprile 2021.

Handelsblatt

 

  • Il presidente di Swiss Re Ermotti confermato in carica con solo il 79,2 per cento dei voti
Ermotti è stato confermato in carica all’assemblea generale di mercoledì con il 79,2% di voti a favore. Quando il manager ha assunto l’incarico dal presidente del consiglio di amministrazione di lunga data Walter Kielholz l’anno scorso, tuttavia, il 96,4% degli azionisti aveva sostenuto la sua elezione. L’influente consulente per i diritti di voto Institutional Shareholder Services (ISS) aveva esortato gli azionisti a non rieleggere Ermotti. Ha criticato Swiss Re per non aver soddisfatto il requisito minimo del 30% di donne nel consiglio di amministrazione. Ermotti ha detto mercoledì in una videoconferenza trasmessa su internet dopo l’assemblea generale annuale che il gruppo attribuisce particolare importanza all’aumento della proporzione di donne nel consiglio di amministrazione. Tuttavia, ha anche spiegato che oltre alla diversità, “le competenze e l’esperienza” sono importanti per un mandato del consiglio e che ISS stava cercando di fare notizia con la sua raccomandazione.