Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali


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Conoscere bene un luogo, quale per esempio la rampa di scale o il cortile condominiali, non sempre si rivela un vantaggio. Infatti, chi subisce un infortunio durante un tragitto che è solito compiere abitualmente avrà maggiori difficoltà a ottenere il risarcimento del danno dal custode dell’area nella quale è avvenuto l’incidente. Come confermato dalla Corte di cassazione, sezione sesta civile, con la recente ordinanza n. 9437 del 23 marzo 2022, la conoscenza dello stato dei luoghi e il mancato utilizzo dell’ordinaria diligenza da parte del danneggiato possono escludere il diritto al risarcimento, laddove la condotta della vittima si sia rivelata la causa diretta del danno.
Per quanto riguarda i pagamenti l’Italia è ancora legata al contante. Tuttavia, sta aumentando la propensione a usare strumenti di pagamento elettronici, anche se ci sono alcuni ostacoli. Tra i principali, il timore di possibili frodi e i problemi nell’accettazione di questi metodi da parte di alcuni esercenti. Ma gli investimenti previsti dal Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) possono contribuire a invertire la tendenza, generando transazioni digitali aggiuntive grazie a interventi in ambiti come il turismo, la p.a. e la sanità.
Il semplice taglio di alberi appartenenti ad un territorio considerato di valenza paesaggistica potrà costare all’autore la reclusione fino a cinque anni, e all’impresa nel cui interesse o vantaggio è effettuato, la sanzione amministrativa fino a un milione e mezzo di euro, nonché l’interdizione perpetua dall’attività nei casi più gravi. Ad elevare da semplici e blande contravvenzioni a grevi delitti le condotte che danneggiano i beni paesaggistici, introducendo una parallela responsabilità «231» per gli enti coinvolti, è la legge 9 marzo 2022 n. 22. Il neo provvedimento, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 22 marzo 2022 e in vigore dal giorno successivo, inasprisce il sistema sanzionatorio a tutela del paesaggio introducendo nel Codice penale nuove ed autonome fattispecie d’illecito ed allargando il catalogo ex dlgs 231/2001 dei reati presupposto.
In materia di sicurezza sul lavoro e rischi anti Covid-19, la responsabilità del datore di lavoro non è delegabile. È quanto emerge dalla sentenza della Cassazione n. 9028 del 2022, con cui la terza sezione penale ha fornito indicazioni sull’individuazione del datore di lavoro e delle sue responsabilità, nell’ambito delle condotte riferite alla valutazione del rischio connesso alle malattie da Covid-19
Rinnovare il magazzino, assumere personale o formarlo, sviluppare i canali di e-commerce o, ancora, potenziare l’uso di nuove tecnologie e software. Sono le motivazioni principali che spingono un piccolo imprenditore o imprenditrice a chiedere un finanziamento. Una tendenza che rivela un cambiamento nelle strategie di investimento: rispetto al 2020 si chiedono molte meno risorse per affrontare l’emergenza e la carenza di liquidità, per esempio per pagare i fornitori e i dipendenti. Si torna, quindi, a investire nel futuro, per irrobustirsi e poter competere. A rilevarlo è il quarto osservatorio piccole imprese italiane realizzato da Credimi, società specializzata in finanziamenti digitali, in collaborazione con l’agenzia di insight management Nextplora.
Poker di opzioni (sulla carta) per difendersi da hater, truffatori e delinquenti on line. Il crimine in rete non è per nulla virtuale e le vittime sono sempre alla ricerca della strada per ottenere un riparo. Si può ricorrere alle piattaforme che gestiscono i social network oppure inviare un reclamo al Garante della privacy, si può sporgere una denuncia per avviare indagini e azioni penali oppure si può confidare in un provvedimento di urgenza o una condanna al risarcimento dei danni da parte del giudice civile. Vediamo le diverse strade, mettendo in evidenza pro e contro.

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  • Anche i ricchi passano il testimone dai nonni ai nipoti, svolta in finanza
Il risparmio si concentra in una popolazione anziana. Prossimo il ricambio generazionale che favorirà un moderno cambio dei portafogli con meno liquidità che ora è erosa dal carovita. Ci siamo abituati a considerare poco l’inflazione. Rimanere liquidi in una fase di inflazione contenuta ha avuto un costo relativamente contenuto, ma ora lo scenario è radicalmente cambiato
  • Il futuro della salute? Tandem fra pubblico e assistenza integrativa
Vecchie e nuove criticità del Sistema sanitario nazionale non potranno essere guarite solo con i fondi del Pnrr, nonostante lo sforzo per telemedicina e digitale. Resta indispensabile pianificare un’integrazione col privato. L’emergenza sanitaria ha evidenziato tutte le criticità della sanità pubblica
  • Dal nuovo “pacchetto maternità” alle cure per coniugi e conviventi
Sanilog aumenta e diversifica l’offerta per il personale del comparto trasporto merci e spedizioni. Anche quest’anno una polizza per chi contrae il Covid e subisce un ricovero o finisce in terapia intensiva

  • Ora ci servono aziende molto più grandi
Il drammatico tornante della Storia che stiamo vivendo — la guerra dopo la pandemia — ci può e ci deve vedere tra i protagonisti del cambiamento. Un’opportunità, se ben colta, superiore ai rischi, che sono tanti, tantissimi. A patto però che ci si liberi di una sindrome vittimistica, di un istinto declinista, di una propensione a rassegnarsi. Siamo i più colpiti dalla crisi energetica ma nella condizione di poter accelerare, meglio di altri, sulle rinnovabili e sull’economia circolare, nella quale siamo già tra i primi. Nella classifica Fortune 500 del 2021, l’Italia ha in classifica solo 6 aziende, di cui una metà intermediari finanziari (Eni, Enel e Poste). Nel 2011 ne avevamo 10. La Germania oggi ne ha 27, la Francia 26. Anche la Spagna è davanti a noi con 9 gruppi. Negli ultimi vent’anni, oltre alla crescita prepotente e inarrestabile della Cina, e a un aggiustamento inevitabile delle posizioni relative, solo il 50 per cento delle aziende presenti in classifica nel 2001 vi compare ancora. E di queste, il 90 per cento ha fatto sistematicamente ricorso a operazioni di merger and acquisition.
  • La campagna d’italia. L’Agricole spariglia il risiko
La mossa del Crédit Agricole su Banco Bpm segna un momento di svolta nel riassetto del sistema bancario italiano, in una duplice direzione. Da un lato l’auspicato consolidamento giunge a un punto di maturazione: oggi la geografia dell’industria nazionale del credito appare più chiara; dall’altro si abbattono i confini nazionali nel senso di un’operazione paneuropea, che dischiude all’ex popolare guidata da Giuseppe Castagna orizzonti continentali. Dopo l’acquisizione sul mercato del 9,18 per cento del capitale di Banco Bpm, giovedì scorso il Crédit Agricole ha comunicato di aver inoltrato richiesta alle autorità di vigilanza per salire al 10 per cento nella banca milanese di Piazza Meda. Al di là delle considerazioni che verranno svolte dalle Authority, non è ancora chiaro quale sarà il piano del Crédit Agricole, ma alcune osservazioni sono già possibili.
  • Unipolsai passa il casello e sfida Telepass
UnipolSai debutta nel mondo del telepedaggio autostradale con UnipolMove e sfida il monopolio di Telepass del gruppo Atlantia, che durava da circa 30 anni. «Siamo il primo operatore ad aver ottenuto la certificazione con la nuova normativa europea Set (Servizio di telepedaggio europeo, ndr.) — commenta Giacomo Lovati, chief beyond insurance officer di UnipolSai (si occupa di tutti i servizi oltre la polizza) —. Forti dei nostri dieci milioni di clienti assicurativi auto a cui poter proporre il prodotto, siamo entrati in un mercato dove fino a ieri non c’erano alternative». Prima di ottenere l’autorizzazione, la compagnia presieduta da Carlo Cimbri ha condotto un progetto pilota per sei mesi, come richiesto dalla normativa, che si è concluso a dicembre 2021, per far circolare mezzi sia pesanti sia leggeri e ottenere un numero sufficiente di transiti a conferma dell’adeguatezza e del funzionamento del sistema. «Al termine del progetto — dice Lovati — abbiamo ricevuto l’approvazione definitiva dall’Aiscat (l’associazione italiana società concessionarie autostrade e trafori, ndr.) e il 7 marzo abbiamo iniziato a proporre UnipolMove attraverso le nostre 2 mila 500 agenzie con un’offerta che prevede un costo mensile di un euro, con primi sei mesi gratuiti».
  • Il nuovo welfare. Psicologi in azienda
Un dato, tra i tanti, inquadra la complessità dei nostri tempi: nel 2021, in Italia, secondo il ministero del Lavoro, si contano 2 milioni di abbandoni volontari dell’impiego, più 33% rispetto al 2020. E nel mondo, secondo McKinsey, il 40% dei dipendenti potrebbe decidere di lasciare il posto. L’analisi di fenomeni come quello delle Great Resignation o dell’impatto di nuove forme di lavoro agile, chiama in causa le aziende e le loro modalità di rapportarsi ai collaboratori e di «ascoltarli». Le iniziative di welfare del gruppo sono diverse: «Ai dipendenti e ai familiari aventi diritto offriamo diversi benefit, tra cui un’assicurazione sanitaria integrativa e programmi di formazione come il Career Choice, che copre fino al 95% del costo delle rette e dei libri di testo per chi desidera specializzarsi in un ambito specifico, frequentando corsi professionali per quattro anni — spiega Scopigno — . I dipendenti possono usufruire anche di opzioni di congedo o del programma “Ramp Back”, che offre ai neo-genitori otto settimane consecutive di flessibilità e orari part-time».

  • La pensione di reversibilità allarga il campo: identikit dei beneficiari tra coniugi, ex e figli
  • Più spazio alla «rita» per cambiare passo
  • Il calcolo dell’assegno periodico è una lotteria
I fondi pensione – con alcune eccezioni tra i “vecchi fondi” – non erogano direttamente le rendite vitalizie. La stragrande maggioranza dei fondi si affida a compagnie di assicurazione (che svolgono questa attività anche in relazione ai Pip, i Piani individuali pensionistici di tipo assicurativo), con le quali sono stipulate apposite convenzioni per l’erogazione di rendite vitalizie immediate rivalutabili. Quando l’iscritto al fondo chiede la liquidazione di una rendita, il capitale da lui accumulato viene “trasferito” alla compagnia di assicurazione convenzionata con il fondo. Questo importo – che rappresenta il premio unico di una polizza collettiva – viene convertito in rendita utilizzando coefficienti elaborati dalle singole compagnie grazie alle tavole di mortalità Ania (l’associazione delle compagnie), predisposte sulla base degli indici di mortalità Istat e tenendo conto del sesso, dell’età e della tipologia di rendita.
  • Previdenza complementare al bivio: solo pochi iscritti scelgono la rendita