IL CASO

Autore: Fabrizio Mauceri
ASSINEWS 340 – aprile 2022

Premessa

Nella sottoscrizione di una copertura property, che sia furto, incendio od all risks, emerge spesso il dubbio di riuscire ad assicurare tutti i beni di interesse del cliente. Quali sono le “trappole” cui occorre prestare attenzione? Sicuramente l’argomento è delicato, in quanto le polizze presenti sul mercato – per quanto migliorate di molto negli anni – sono non sempre di facile interpretazione quando viene colpito da un sinistro un bene che per la legge di Murphy non trova chiara collocazione tra le partite assicurate. Vediamo un caso concreto.

Il fatto

Un assicuratore stipula una polizza di assicurazione property con un importante Hotel di una zona turistica di pregio. Il rischio è importante come dimensione e il cliente è rinomato, per cui l’intermediario ci tiene in modo particolare a fare un buon lavoro. Dato che la compagnia con cui lavora ha la polizza per gli alberghi nella forma a rischi nominati decide di proporre una polizza all risks dedicata alle imprese in modo generico e non specifica per il settore turistico. Essendo un intermediario piuttosto pignolo, non fidandosi ciecamente del prodotto, fa il possibile per includere nel testo tutte le estensioni possibili ed immaginabili che gli sembrano pertinenti. Catastrofali, rigurgito fognature, dispersione liquidi, rottura cristalli, danni da movimentazione, rottura insegne, grandine, intasamento gronde e pluviali, e chi ne ha e più ne metta. La polizza è veramente completa, per cui alla fine l’albergatore sottoscrive il contratto.

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