di Marco Capponi
Il risparmio gestito si tinge di verde-oro. In un contesto di mercato fortemente sfavorevole per la maggior parte delle economie avanzate, l’Osservatorio trimestrale della società di analisi finanziaria Fida ha mostrato come tra gennaio e marzo i fondi più performanti in assoluto siano stati quelli focalizzati sull’azionario brasiliano, che hanno reso in media il 35,4%, pur presentando una volatilità piuttosto elevata, nell’ordine del 32%. Nel corso del trimestre l’indice Bovespa della borsa di San Paolo è cresciuto, in netta controtendenza coi grandi mercati occidentali, di circa il 14%, e la valuta nazionale del Paese, il real, si è apprezzato sul dollaro di oltre il 17%. A rafforzare il Paese c’è stata la sua forte vocazione all’esportazione di materie prime, trainata dall’impennata dei prezzi, e la fuoriuscita della Russia dai benchmark dei mercati emergenti (di cui il Brasile fa parte) in seguito all’invasione dell’Ucraina. Concause che hanno fatto della nazione carioca la terra di elezione per gli investimenti nel trimestre, seguita a ruota dall’America Latina (+25,5%) e dai comparti azionari settoriali su metalli e minerali (+25,3%), beneficiari diretti del rally delle commodity. «Tra i comparti settoriali», ricorda Monica Zerbinati, analista finanziaria di Fida, «a dominare sono le materie prime, in particolare i metalli e i minerali a uso industriale e preziosi, ma anche gli energetici», il cui rendimento è stato nell’ordine del 23,6%.

Non sorprende invece, vista la vicinanza al conflitto e la forte dipendenza dalle forniture energetiche di Mosca, trovare tra i fondi peggiori del trimestre quelli focalizzati sull’Europa, sia azionari sia obbligazionari. I settoriali Europa, Medio Oriente e Africa hanno lasciato per strada il 30,4%, seguiti da quelli sui mercati emergenti del Vecchio Continente (-18,1%) e da quelli sull’Europa Orientale (-17%). Categorie che hanno risentito in maniera decisiva dell’esposizione alle azioni russe all’interno dei benchmark. In sofferenza però anche i mercati sviluppati europei, con i comparti settoriali su mid e small cap growth dei Paesi sviluppati in flessione del 14%.

Anche il podio delle strategie più performanti del periodo è tutto brasiliano. La medaglia d’oro va al Brazilian Equities di Dws Investment (+36%), che precede il Brazil Equity di Bnp Paribas Asset Management (+35,7%) e il Fonditalia Equity Brazil di Fideuram Asset Management (+35,1%). (riproduzione riservata)
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