Pubblicato l’EY Ceo Outlook 2022 che rileva come la grande maggioranza dei Ceo intervistati (pari al 66 % del campione) intende dare priorità a investimenti per consolidare le attività esistenti, per la trasformazione digitale e per la sostenibilità.

Sono circa 2.000 gli amministratori delegati intervistati, 70 dei quali in Italia.

Dopo un 2021 che ha visto una rilevante crescita dell’attività di investimento per un valore pari a 85,5 miliardi di euro, le transazioni rimarranno uno strumento fondamentale per il riposizionamento del business nel 2022, nonostante il rallentamento registrato nei primi mesi dell’anno a seguito delle tensioni nell’Est Europa.

Lo studio sottolinea come i Ceo ritengano le operazioni di m&a un’opzione strategica fondamentale per aumentare le capacità tecnologiche, ma anche il talento e l’innovazione, oltre a rafforzare le strategie Esg.

Il 44% dei Ceo intervistati si aspetta nuove acquisizioni nei prossimi mesi per la propria azienda e per oltre un terzo degli intervistati la prima motivazione da perseguire nelle acquisizioni è il rafforzamento della propria strategia in termini di sostenibilità. È opportuni rilevare come circa i ¾ dei Ceo intervistati preferiscono concentrare gli investimenti sul mercato domestico o sulle regioni limitrofe.

Questa fase trasformativa sta avendo degli impatti significativi sulle aziende, che si trovano a dover riformulare la propria strategia di investimento per la crescita in un nuovo contesto”, commenta Massimo Antonelli, Ceo di EY Italia e Coo di EY Europe West. “Infatti, soltanto il 13% degli intervistati dichiara che il Covid-19 non ha determinato impatti sul proprio business mentre l’87% ha ben compreso le implicazioni che la pandemia potrà avere nel medio e lungo termine. Inoltre, l’83% degli intervistati dichiara di aver già avviato piani per riorganizzare la propria supply chain. In tale contesto, la maggior parte degli intervistati vede negli investimenti in tecnologie la chiave per ottimizzare costi, migliorare l’interazione con i clienti e perseguire percorsi di sostenibilità. Questo scenario ci porta a dover essere pragmatici, puntando al miglior uso possibile delle risorse del Pnrr, per dare la giusta prospettiva di crescita alle persone, alle aziende e al Paese del futuro”.