Il tasso di risparmio delle famiglie nell’area dell’euro era al 13,3% nel quarto trimestre del 2021 (rispetto al 15,0% del terzo trimestre del 2021), avvicinandosi ai valori osservati subito prima dell’epidemia di COVID-19.

Questi dati provengono da una prima pubblicazione dei conti trimestrali destagionalizzati del settore europeo di Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione Europea.

Allo stesso tempo, il tasso di investimento delle famiglie nella zona euro è aumentato dal 9,6% al 9,9% nel quarto trimestre del 2021, il valore più alto dal primo trimestre del 2009.

Nel quarto trimestre del 2021, la quota di profitto delle imprese (società non finanziarie) è aumentata dal 40,4% al 40,7% nell’area dell’euro.

Il tasso di investimento delle imprese nell’area dell’euro è aumentato al 24,0% nel quarto trimestre del 2021, rispetto al 22,9% nel trimestre precedente. I picchi del tasso di investimento delle imprese osservati nel 2015 Q2, 2017 Q2, 2019 Q2,
2019 Q4 e 2020 Q1 sono legati alle grandi importazioni di prodotti di proprietà intellettuale che riflettono gli effetti della globalizzazione.

Tasso di risparmio delle famiglie e sue componenti

La diminuzione del tasso di risparmio delle famiglie nell’area dell’euro si spiega con l’aumento dei consumi dello 0,5% mentre il reddito lordo disponibile delle famiglie è diminuito dell’1,4%.

Tasso di investimento delle famiglie e sue componenti

L’aumento del tasso di investimento delle famiglie nell’area dell’euro si spiega con un aumento del 2,2% degli investimenti fissi lordi lordo, mentre il reddito disponibile lordo è diminuito dell’1,4%.

Quota di profitto delle società non finanziarie e sue componenti

L’aumento della quota di profitto delle imprese nell’area dell’euro si spiega con l’aumento del valore aggiunto lordo delle imprese a un tasso più veloce (+0,9%) rispetto ai redditi da lavoro dipendente (salari e contributi sociali) più le tasse meno i sussidi alla produzione (+0,3%).

Quota di profitto delle società non finanziarie e le sue componenti

L’aumento della quota di profitto delle imprese nell’area dell’euro si spiega con l’aumento del valore aggiunto lordo delle imprese a un tasso più veloce (+0,9%) rispetto ai redditi da lavoro dipendente (salari e contributi sociali) più le tasse meno i sussidi alla produzione (+0,3%).

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