Il gruppo mutualista francese Covéa beneficia di una buona dinamica commerciale, con uno sviluppo su tutti i suoi mercati.

Con una crescita a due cifre (+14,7% di fatturato a 19,1 miliardi di euro), Covéa si afferma come “un leader impegnato e solido”, secondo l’espressione usata da Thierry Derez, presidente e amministratore delegato del gruppo assicurativo mutualistico francese, in apertura della conferenza stampa di presentazione dei risultati di giovedì 7 aprile. Covéa ha beneficiato di una forte dinamica commerciale su tutti i suoi mercati.

Sul mercato francese, dove il gruppo realizza l’80% del suo fatturato assicurativo (15,4 miliardi di euro) con 11,6 milioni di membri, l’aumento è del 4,8% nell’assicurazione danni e responsabilità civile (9,8 miliardi di euro). È sul mercato professionale e delle imprese che la crescita è più marcata (+7,8% a 3.542 milioni di euro), grazie in particolare allo sviluppo dell’attività sui mercati dell’edilizia e dell’ISCPL (industria, commercio, servizi, libere professioni).

La crescita è stata ancora più forte nelle assicurazioni personali, raggiungendo il +10,9% rispetto al 2020, a 5,6 miliardi di euro. Sul mercato della salute e della protezione della persona, il gruppo ha beneficiato del suo sviluppo nelle assicurazioni collettive, con premi in aumento dell’8,9% a 811 milioni di euro. Il risparmio è stato particolarmente dinamico, con una raccolta lorda in crescita del 37,5% sulle polizze unit-linked. Covéa sta andando molto bene sul mercato della pensione, con premi in aumento del 77% a causa del lancio del piano di risparmio pensionistico (PER) nel settembre 2020.

Il gruppo registra anche uno sviluppo “marcato” nella riassicurazione (1,7 miliardi di euro di fatturato), con in particolare un aumento del +32% nei mercati storici di Covéa Coopérations. Un altro indicatore positivo è il fatturato internazionale, che è rimbalzato del 3,2% a 2 miliardi di euro, grazie soprattutto alla compagnia britannica Covea Insurance, che è cresciuta del 4,1% (a tassi di cambio costanti).

L’utile netto è salito a 838 milioni di euro (+423 milioni). Il combined ratio è sceso di 3,7 punti al 97,1%. Maud Petit, direttore finanziario, ha salutato il “ritorno ai livelli pre-crisi, in un contesto più favorevole”. Olivier Le Borgne, Chief Investment Officer, ha sottolineato che “l’anno 2021 è stato segnato dalla ripresa economica, ma ha sperimentato interruzioni nelle catene di approvvigionamento e un rimbalzo dell’inflazione”. Un altro fatto significativo è che “l’aumento dei tassi d’interesse ha pesato sulle plusvalenze non realizzate, ma rimangono a un livello elevato (13,1 miliardi di euro contro i 14,4 miliardi di un anno prima”, ha sottolineato Olivier Le Borgne. Per quanto riguarda il patrimonio netto, è aumentato del 5,4% a 17,2 miliardi di euro, mentre l’indice di solvibilità si è attestato al 351% (-43 punti). Un calo attribuito a una crescita dell’attività che mobilita il capitale.

Sul tema dell’attualità, Paul Esmein, vice direttore generale di Covéa, ha risposto a una domanda sulle procedure avviate dall’Associazione per la salvaguardia dei principi mutualistici (ASPM) per opporsi all’acquisizione di Partner Re da parte del gruppo mutualistico. “Ovviamente, le persone dietro questa associazione sono convertite da poco al mutualismo, dato che sono diventati recentemente membri del MMA”, ha detto, sottolineando che la loro azione non mette in discussione l’acquisizione. “Penso che siano consapevoli che il loro approccio amministrativo all’ACPR è destinato a fallire”, ha aggiunto Paul Esmein. “Ovviamente, una società mutua ha il diritto di comprare una società commerciale”, ha continuato, notando che “non ci sono molti gruppi mutualistici che non abbiano investito in una S.A.”, dalla recente acquisizione di Aviva France da parte di Macif alla precedente acquisizione di Gan da parte di Groupama.

Paul Esmein ha anche presentato Covéa 2024, il nuovo piano strategico del gruppo per i prossimi tre anni. Questo piano si basa su tre assi: crescita redditizia; investimenti marcati nella tecnologia digitale e nel mantenimento di una presenza fisica nei territori; e sviluppo nella riassicurazione.

Nel corso della durata del piano, Covéa prevede di investire 200 milioni di euro nella tecnologia digitale, compresi gli investimenti in intelligenza artificiale, robotizzazione e rischio informatico. Un’altra ambizione è quella di guadagnare 600.000 nuovi membri. A questo proposito, sono già state annunciate profonde trasformazioni nelle relazioni con i clienti, con investimenti in architetture tecniche per dirigere i flussi verso attori disponibili e competenti nei call center e nelle filiali.

Covéa