TRA POCHE SETTIMANE ATTESO IL VIA LIBERA DI BCE E ANTITRUST SUL PASSAGGIO DI MANO DELLA CASSA
di Luca Gualtieri
Sono attese entro maggio le autorizzazioni di Bce e Antitrust sulla cessione di Carige a Bper. L’accordo raggiunto in febbraio tra il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (Fitd) e il gruppo modenese guidato da Piero Montani è oggi al vaglio delle authority che potrebbero però prendersi meno tempo del necessario per smarcare il dossier. Il file è stato sottoposto a Francoforte tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo nell’ambito della procedura di acquisto della qualifying holding. L’istruttoria può durare fino a 60 giorni con possibile proroga di un ulteriore mese ma, come detto, nel caso di Carige potrebbe servire un arco temporale inferiore. Ottenute tutte le autorizzazioni a giugno le parti sigleranno il closing dell’operazione con il passaggio della partecipazione di controllo dal Fitd a Bper e il conseguente versamento in conto capitale di un contributo pari a 530 milioni, necessario per ripristinare i coefficienti di capitale e coprire gli oneri di integrazione.

Dopo l’accordo di febbraio peraltro si sono aperti anche i canali con Consob per l’opa residuale che Bper lancerà sul 20% del capitale di Carige oggi non detenuto dal Fitd. Come comunicato da Modena l’offerta avrà luogo a 0,8 euro, prezzo al quale si sono rapidamente allineate le azioni del gruppo diretto da Francesco Guido. Dopo l’opa e il probabile squeeze out, nella seconda metà dell’anno si deciderà se procedere a una fusione di Carige in Bper o se mantenere il gruppo genovese autonomo per qualche tempo. Nel frattempo Modena dovrebbe presentare il nuovo piano industriale post-integrazione. Grande attenzione dovrebbe andare soprattutto alle partnership commerciali; Carige infatti ha in essere alleanze con Chenavari (credito al consumo) e Amissima (assicurazioni) per la distribuzione dei prodotti. Non è difficile intuire che la banca emiliana, avendo accordi commerciali con Unipol (che è anche primo azionista al 18,9%), potrebbe fare scelte di rilevo in questi ambiti. Nel frattempo Bce ha rimandato a un momento successivo al previsto perfezionamento della business combination il termine entro cui la banca sarebbe tenuta a presentare un piano di rafforzamento patrimoniale. (riproduzione riservata)
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