L’ISTITUTO SI PREPARA AD ESERCITARE LA CALL PER L’ACQUISTO DELL’81% DI BIPIEMME VITA
di Oscar Bodini e Anna Messia
Banco Bpm si prepara a compare gli asset assicurativi condivisi finora con i francesi di Covéa in Bipiemme Vita. L’operazione, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, è prevista tra fine aprile e l’inizio del mese prossimo e ha già contorni ben definiti, con l’esercizio di una call che potrebbe valere circa 280 milioni. Perché a giugno dello scorso anno l’istituto guidato dall’amministratore delegato Giuseppe Castagna e l’assicurazione francese hanno riscritto il loro accordo per regolare la partnership in base alla quale Covéa detiene l’81% di Bipiemme Vita e il Banco il restante 19%. La compagnia colloca le sue polizze agli sportelli dell’istituto che, a catena, controlla il 100% della compagna Danni Bipiemme Assicurazioni. Nel 2020 Bipiemme Vita ha raccolto in particolare premi complessivi per 856 milioni, con un utile di 24,5 milioni e gli accordi riscritti tra i due partner l’anno scorso hanno anche dato a Banco Bpm la possibilità di esercitare una call sull’81% di Covéa, in particolare nel periodo compreso tra l’8 settembre 2021 e il 31 dicembre 2023. Un’opzione che in Piazza Meda avrebbero deciso di esercitare in questi giorni a una valore che sarà calcolato su parametri prestabiliti, e che dovrebbe aggirarsi appunto intorno a 280 milioni. Perché in base a quegli accordi di giugno 2021 il prezzo per l’opzione della call sarà pari all’81% del capitale regolamentare rappresentato dai fondi propri, Tier 1 unrestricted della compagnia al 30 giugno 2021. Il bilancio semestrale non è ancora consultabile sul sito della compagnia ma a fine 2021 il Tier 1 unrestricted di Bipiemme Vita era pari a poco più di 349 milioni e l’81% vale quindi circa 282 milioni. Perché il riacquisto? L’operazione da attuazione alla strategia annunciata da Castagna con i nuovo piano industriale che punta a internalizzare totalmente il business assicurativo entro il 2023, come fatto già da Intesa Sanpaolo, perché le commissioni che arrivano dal settore assicurativo rappresentano una forte di redditività importante per le banche. Da riacquistare c’è anche il 65% di Vera Vita e Vera Assicurazioni, la joint venture detenuta con Cattolica Assicurazioni, nel frattempo entrata nel gruppo Generali. In quel caso la call per il riacquisto delle quota da parte del Banco potrà però essere esercitata solo nel primo semestre 2023, eventualmente posticipabile fino a fine 2024. Per un riassetto completo bisognerà quindi aspettare ancora più di un anno ma a favorire l’operazione c’è anche la normativa contabile, con il cosiddetto Danish Compromise che rende per le banche meno penalizzate – e dunque più appetibile – detenere compagnie, rilasciando benefici in termini di capitale e riducendo la ponderazione delle quote detenute in assicurazioni dal 370% al 250%. Una partita regolamentare che nella banca seguono con molta attenzione anche perché gli asset assicurativi del Banco, a quanto raccolto da voci di mercato, farebbero già gola ad altri operatori assicurativi. Anche questi, a quanto pare, francesi. (riproduzione riservata)
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