STELLANTIS (-30%) SCENDE AL 18,1% DEL MERCATO. IL GOVERNO ITALIANO AL LAVORO SU MISURE A SOSTEGNO DELLA FILIERA NAZIONALE
di Francesco Bertolino
L’auto europea tira ancora il freno. A marzo nei 30 Paesi europei (Ue, Uk ed Efta) le immatricolazioni sono scese a poco più di 1,1 milioni di unità contro gli 1,4 milioni di marzo 2021, con un calo tendenziale del 18,8%. Allargando lo sguardo al primo trimestre 2022, la perdita rispetto all’anno precedente si attesta a quasi 330 mila vetture. La contrazione sale al 33,6% se si prende a riferimento il periodo gennaio-marzo 2019, ossia l’ultimo pre-Covid. Fra gli esperti si sta tuttavia facendo sempre più strada la convinzione che la situazione non tornerà allo status quo ante pandemia, quantomeno nel medio termine. Il mercato europeo dell’auto aveva chiuso il 2021 già in una situazione di tempesta perfetta per una crisi sia della domanda sia dell’offerta, nota il Centro Studi Promotor. La domanda era fortemente penalizzata dagli effetti della pandemia e l’offerta era in grave difficoltà per la crisi dei chip. Nel 2022 a questi formidabili fattori di rallentamento se ne sono aggiunti altri di grande portata: la crescita dei prezzi dei carburanti, la ricomparsa dell’inflazione, la frenata nella ripresa economica e la guerra in Ucraina. «Volendo trovare comunque un elemento positivo nell’attuale situazione del mercato dell’auto, va segnalato che crescono in molti paesi dall’area le immatricolazioni di vetture elettriche pure», osserva Gian Primo Quagliano, presidente del Csp. «In Germania per questo tipo di auto nel primo trimestre si registra un incremento del 29%, nel Regno Unito la crescita è addirittura del 78,7%, ma in Italia c’è un calo del 14,9% dovuto in larga misura agli incentivi promessi, ma ancora sulla carta». Nel primo trimestre, sottolinea infatti l’Unrae, complice la prolungata attesa degli incentivi, l’Italia registra la peggiore performance di mercato fra tutti i 30 Paesi europei con un calo del 24,4%, e la seconda peggiore fra i 5 grandi mercati nel mese di marzo con -29,7% (lievemente meno negativo rispetto al -30,2% della Spagna), rispetto a una media di -18,1% per gli altri 4 Paesi. La situazione italiana dovrebbe migliorare con l’entrata in vigore del piano triennale da 2 miliardi di incentivi all’acquisto per cui manca solo il via libera della Corte dei Conti. «A questo primo provvedimento, volto alla domanda, seguirà nelle prossime settimane un secondo Dpcm che è invece volto a misure di carattere pluriennale di sostegno all’offerta», ha anticipato ieri il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. Il Mise, ha riferito, «proporrà il finanziamento di strumenti agevolativi a sostegno di programmi di investimento per lo sviluppo industriale e la ricerca», con l’utilizzo di contratti di sviluppo e accordi di innovazione. Ne beneficerà la filiera nazionale e anche Stellantis che a marzo 2022 ha visto le vendite scendere del 30% rispetto allo stesso mese del 2021 e la sua quota di mercato ridursi al 18,1%. (riproduzione riservata)
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