di Anna Messia
Per qualcuno che esce c’è già qualcun alto pronto ad approfittarne prendendo il suo posto. C’è un gran movimento tra le assicurazioni in Italia. Mentre, dopo un anno di pandemia, non mancano i grandi gruppi che hanno deciso di mollare la presa, come gli inglesi di Aviva (che hanno già ceduto il Danni ad Allianz e il ramo Vita a Cnp Assurance) ma anche i grandi fondi di private equity, Cinven e Apollo (intenzionati a dismettere rispettivamente Eurovita e Amissima Vita), c’è già chi è pronto a cogliere l’attimo per rafforzare la presa. Si tratta della mutua spagnola Mapfre, che da sempre guarda con interesse al mercato assicurativo italiano e non fa mistero di essere pronta a crescere anche in questi mesi, attraverso nuove acquisizioni, forte di un indice di solvibilità decisamente robusto. L’ingresso in Italia del gruppo risale al 2017, tramite l’acquisto della compagnia diretta Rc Auto, Direct Line, ridenominata Verti, ma il gruppo è pronto ad allargare il suo raggio d’azione se si presentasse l’occasione giusta, anche nel ramo vita. Proprio in queste settimane l’amministratore delegato di Verti, Enrique Flores Calderon, sta lavorando alacremente al nuovo piano industriale dell’assicurazione diretta del gruppo spagnolo Mapfre, che sarà operativo per il triennio 2021-2023. Di certo l’Italia è un mercato strategico per la compagnia iberica e «siamo pronti ad approfittare di occasioni di acquisto nel Paese, facendo anche leva sulle capacità del nostro team che ha molta esperienza nelle integrazioni», racconta Calderon a MF-Milano Finanza. Stando a voci di mercato, la società controllata dalla mutua spagnola proprio in questi giorni figura tra i nomi dei possibili pretendenti spuntati nella gara per Eurovita, compagnia messa in vendita in Italia dal fondo di private equity Cinven. Il suo nome era spuntato anche per i dossier di Aviva, finita poi aggiudicata ad altri competitor. Calderon non commenta le indiscrezioni sulle singole operazioni ma si limita a dichiarare che Mapfre, se si presentasse l’operazione giusta, sarebbe pronta a crescere in Italia anche nel ramo Vita. L’occasione di ingresso nella Penisola, come detto, era stata l’acquisizione di Direct Line nel 2017 e il 2020 è stato il terzo anno consecutivo d’aumento della profittabilità della compagnia, nonostante il calo dei premi riconducibile anche alla chiusura dell’accordo distributivo con Fca che è stato disdettato alla fine dello scorso anno. «Il nostro focus è sulla profittabilità più che sulle masse», spiega il numero uno di Verti, «con un return on equity che auspichiamo poss aarrivare nel lungo termine all’8% nonostante il momento complicato». La compagnia che finora ha operato esclusivamente nell’RcAuto sta studiando anche un’espansione nel ramo Danni in altri settori di attività, come per esempio nelle polizze casa. Anche in questo caso l’esperienza del gruppo Mapfre sarà determinate per esplorare nuove offerte con una piano strategico «che cercherà di approfittare di tutte le occasioni di sviluppo», conclude Calderon. (riproduzione riservata)
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