Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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«Il Recovery Plan potrà far crescere il ruolo delle assicurazioni nel proteggere le imprese italiane dai rischi; non perché siano stati previsti finanziamenti o agevolazioni a sottoscrivere polizze, ma perché il piano messo a punto dal premier Mario Draghi mira a dare regole più certe al Paese ed è esattamente di queste che il sistema assicurativo ha bisogno per aumentare la diffusione delle polizze in Italia, da sempre la Cenerentola d’Europa nelle coperture Danni». Parola di Alessandro Castellano, da luglio 2018 amministratore delegato di Zurich in Italia e profondo conoscitore delle imprese italiane anche perché è stato a lungo ceo di Sace.
Riassetti in vista nel comparto bancassicurativo di Bnl Bnp Paribas. Secondo quanto risulta a MF-MilanoFinanza, Isabella Fumagalli, ceo di Bnp Paribas Cardif, il polo assicurativo del gruppo bancario francese, sta per lasciare la guida della compagnia. La manager aveva assunto l’incarico nel 2002 ad appena 34 anni (è stata la prima donna amministratrice delegata per l’Italia dell’assicurazione francese) e in questi anni ha guidato la compagnia nello sviluppo facendo crescere premi e redditività.
Liquidità sui conti correnti ai massimi storici e qualità delle eccellenze italiane del made in Italy possono diventare facce della stessa medaglia, purché si trovi un minimo comun denominatore che consenta di trasferire  il cash sotto il materasso in progetti di rilancio delle imprese nazionali. Uno strumento di questo tipo esiste già, ed è quello dei Pir ordinari e alternativi, al centro del dibattito dell’evento Risparmio e ripresa. La nuova road map per gli investimenti pubblici e privati, panel inaugurale della seconda giornata della rassegna MilanoCapitali 2021 di Class Editori (trasmesa in diretta da ClassCnbc). La vera domanda cui politica e risparmio gestito dovranno rispondere nei prossimi mesi riguarda proprio la ricerca della massima efficienza di questi veicoli. Un tema anzitutto istituzionale, che parte da un dato di fatto: «Il 70% del risparmio italiano», ha sottolineato l’onorevole Sestino Giacomoni, presidente della Commissione parlamentare di vigilanza su Cdp, «produce ricchezza altrove: un problema che ha portato allo studio e alla nascita dei Pir».

Verso un aumento degli aiuti diretti «verdi» nella futura politica agricola comune. Il montante per i cosiddetti eco-regimi potrebbe salire dal 22% del 2023 al 25% nel 2025. È il cuore della proposta della presidenza portoghese di turno dell’Unione, avanzata due giorni fa in seno all’Agrifish, il consiglio dei ministri dell’agricoltura e della pesca. I negoziati tra istituzioni Ue sulla Pac sono in corso: sul tavolo un compromesso sulla cosiddetta «architettura verde». La presidenza Ue ha chiesto ai ministri il loro parere. La bozza ha raccolto il consenso del rappresentante italiano, Stefano Patuanelli, che ha chiesto di aumentare anche le misure a tutela del reddito degli agricoltori fino al 3% della dotazione per sostenere assicurazioni e gestione del rischio.
Superbonus con più tolleranza sulle difformità edilizie e iter veloce per non ritardare troppo con i lavori. Se l’intervento sulle parti comuni si limita al tetto, per esempio, la conformità dovrà essere riferita esclusivamente alla detta porzione di edificio e non alla totalità delle parti comuni. Per le pratiche di sanatoria edilizia presentate e non ancora concluse poi sarà possibile avere con una perizia giurata una sorta di via libera condizionato per velocizzare i lavori. Più tempo per la presentazione dei documenti legati all’eventuale proroga al 31 dicembre 2023. Sono alcune delle novità presenti nella bozza del decreto legge semplificazioni, presto in consiglio dei ministri, in tema di agevolazione del 110%.

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  • L’intervista gabriele galateri. «Generali, per ripartire alleanza fra Stato e privati»
«La pandemia ci ha insegnato che non si può agire in ordine sparso: noi di Generali siamo in prima linea per aiutare la ripresa anche in una prospettiva di convergenza fra pubblico e privati». Gabriele Galateri di Genola è presidente di Generali, la più grande compagnia di assicurazioni italiana e fra le top3 in Europa. Domani a Trieste si tiene l’assemblea degli azionisti. In modalità Covid: tutti a distanza, tutti collegati. «Le assicurazioni hanno dimostrato capacità di tenuta e resilienza importanti. Generali ha resistito in modo altrettanto importante, se non di più, come rilevano un risultato operativo 2020 di 5,2 miliardi e il solvency ratio al 224%. Numeri che dimostrano la capacità di affrontare i marosi con tranquillità, sicurezza, stabilità». Nel 2022 rinnoverete i vertici con la nuova governance e la facoltà per il cda di presentare una propria lista. «La governance di Generali è sempre stata a livello delle migliori pratiche di mercato e l’anno scorso sono stati fatti alcuni passi ulteriori. L’applicazione seguirà i tempi previsti e tutto verrà affrontato nei modi opportuni». Divergenze fra i soci? «Può succedere che su temi strategici complessi ci possano essere differenze di vedute. D’altra parte mi dà serenità sapere che oggi la compagnia si presenta con tutte le caratteristiche di solidità, profittabilità, strategicità. Vedo in tutti coloro che ci sono vicini, a cominciare da amministratori e soci, la volontà di dare a Generali la possibilità di svilupparsi e rimanere una società italiana, indipendente, internazionale».

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  • Mutui, per case fino a 250 mila euro ai giovani non serviranno anticipi
Il Fondo di Garanzia per la prima casa si rafforza e raddoppia. Con il prossimo decreto Sostegni il governo rifinanzierà lo strumento a favore delle fasce deboli della popolazione, che ormai da quasi due anni è in attesa di nuovi fondi, migliorandone le condizioni. Non solo: come annunciato dal presidente del Consiglio Mario Draghi («sarà possibile non pagare un anticipo grazie a una garanzia statale appositamente rivolta ai giovani»), è in preparazione un nuovo strumento, che dovrebbe poter contare su uno stanziamento iniziale di 50 milioni, e che stavolta sarà a esclusiva disposizione dei giovani: a gestirlo infatti sarà il ministero competente, guidato da Fabiana Dadone. Il nuovo fondo si aggiungerebbe a quello istituito presso la Consap, e che può contare al momento su un “residuo” di 156,2 milioni, rispetto a una dotazione iniziale di 829,6 milioni. Il Fondo prima casa si limita a garantire una corsia preferenziale agli under 35, oltre che alle famiglie monogenitoriali con figli minori, ai conduttori di alloggi popolari e alle famiglie con figli disabili. La garanzia (per gli acquisti fino a 250 mila euro) permette di superare il vincolo di legge che vieta alle banche di finanziare oltre l’80% del prezzo dell’immobile.
  • Generali, strappo di Caltagirone Non porta le azioni in assemblea
Uno schiaffo al management di Generali e a Mediobanca, azionista di maggioranza relativa del Leone. Francesco Gaetano Caltagirone ha deciso di non depositare i titoli della compagnia – è il secondo socio con una quota sopra il 5% – di cui è anche vicepresidente vicario, in vista dell’assemblea che si terrà domani in videoconferenza a Trieste. Lo strappo è clamoroso: salvo sorprese dell’ultima ora (le azioni possono essere depositate fino a prima dell’assemblea), si vedrà Caltagirone azionista non votare per l’approvazione del bilancio 2020 che lui stesso, in quanto consigliere, ha invece approvato in cda. Se non è una sfiducia esplicita per l’operato dell’amministratore delegato Philippe Donnet, che Caltagirone punta da tempo a cambiare, gli assomiglia molto. Se i propositi di Caltagirone sono chiari e potrebbero concretizzarsi già l’anno prosimo, quando c’è da decidere il nuovo cda di Generali, che fa rà Del Vecchio? In un’intervista a Repubblica , parlando dell’ingresso di Caltagirone in Mediobanca, Mr Luxottica ha spiegato che «ognuno va per la sua strada in maniera indipendente» e che «fino a quando ci saranno i risultati il management non penso abbia nulla da temere». E i risultati, in Generali, ci sono. Gli obiettivi del piano industriale al 2021 verranno raggiunti nonostante il Covid e da quando Donnet è arrivato si è tenuto buono i soci (Caltagirone escluso, a quanto pare) anche distribuendo dividendi generosi. Dal 2017 alla fine di quest’anno saranno stati pagati 7 miliardi di cedole; se il piano 2021 verrà rispettato ne arriveranno altri 1,6 miliardi.

  • Ania, intesa con i sindacati sul protocollo per la sicurezza


Handelsblatt

 

  • Sette fatti sul bilancio: Allianz spicca nel Dax nonostante il crollo degli utili
Nel 2020, Allianz ha guadagnato più di qualsiasi altro gruppo DAX: quasi sette miliardi di euro. Questo potrebbe essere visto come una prova della resilienza e della resistenza del gruppo alla crisi. Tuttavia, i 700.000 azionisti del più grande assicuratore europeo non sono soddisfatti. Il titolo Allianz, che ha iniziato l’anno scorso a un livello di 220 euro, alla fine è finito sotto i 200 euro. Gli investitori erano troppo abituati a profitti in costante aumento – negli anni prima della pandemia ci sono stati risultati record per otto volte di fila. Questo non si è materializzato nel 2020, e invece c’è stato l’ammortizzatore indotto dal Coronavirus. Nelle ultime settimane, il prezzo delle azioni Allianz è tornato lentamente al suo livello pre-crisi.
  • Il tasso di interesse garantito per le polizze vita scende allo 0,25 per cento
In futuro, i consumatori riceveranno un tasso d’interesse garantito significativamente più basso quando stipuleranno una nuova polizza di assicurazione sulla vita. Dal 1° gennaio 2022, gli assicuratori saranno autorizzati a promettere un tasso d’interesse annuo massimo dello 0,25% per le nuove polizze. L’emendamento corrispondente è stato pubblicato martedì nella Gazzetta ufficiale federale. In precedenza, il tasso di interesse garantito – noto anche come il massimo tasso di interesse attuariale – era dello 0,9%. L’industria assicurativa ha avvertito che molti fornitori di Riester potrebbero ritirarsi dal mercato a causa del cambiamento. Non sarebbero più in grado di garantire il 100% di ritenzione del premio richiesto dalla legge con il nuovo tasso di interesse attuariale massimo. Attualmente, i contributi personali e gli assegni statali versati nelle pensioni Riester devono essere garantiti al 100%. Il cambiamento del tasso d’interesse non ha conseguenze per le prestazioni garantite dei contratti assicurativi esistenti.