Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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La quotazione di Coinbase ha fatto esplodere il tema del danaro elettronico. Ed è inevitabile per le autorità monetarie e finanziarie di tutto il mondo affrontare una buona volta un problema che da anni tutti, o quasi, facevano finta di non vedere. Le monete virtuali, prima fra tutte il ben noto bitcoin – ma le cryptocurrencies si contano ormai a migliaia – circolano da anni. Ma, in un’epoca di crescita verticale dei sistemi di pagamento elettronici, qualche confusione si è creata tra gli uni e le altre. E non si tratta di confusioni del tutto ingiustificate, perché in fondo entrambi i meccanismi servono per pagare.
La Commissione europea ha presentato la sua ricetta per garantire che l’intelligenza artificiale produca impatti sostenibili sulla società. Proprio come accaduto qualche anno fa con la privacy è un’iniziativa buona, coraggiosa e condivisibile oltre ogni ragionevole dubbio. Buona anche la scelta di un Regolamento anziché di una Direttiva perché utile a garantire la massima possibile uniformità della disciplina dei diversi Paesi dell’Unione. Bene anche la centralità riconosciuta alla qualità dei data sets utilizzabili per l’addestramento degli algoritmi al fine di evitare che il ricorso a data sets contenenti dati inesatti o, semplicemente, viziati possa compromettere la neutralità dei processi decisionali e determinare discriminazioni.
Se il group ceo di Generali, Philippe Donnet, alla fine del suo mandato a Trieste, decidesse di tornare ai vertici della diretta concorrente Axa, sarebbe libero di farlo, passati solo sei mesi. Lo hanno chiarito le risposte della compagnia triestina alle domande degli azionisti arrivate nei giorni scorsi in vista dell’assemblea che si terrà giovedì 29. La compagnia ha stipulato con il group ceo «un patto di non concorrenza per la durata di sei mesi successivi alla data di cessazione per qualunque causa intervenuta», si legge nelle carte. Superato questo periodo Donnet sarebbe quindi libero di guidare qualunque concorrente, Axa compresa.
La selezione per individuare il nuovo timoniere di Axa in Italia sarebbe ormai alle battute finali. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza in pole position ci sarebbe una donna. Non si tratterebbe di una figura interna al gruppo ma di una manager reclutata dal mercato. La compagnia francese deve individuare un nuovo responsabile dopo l’annuncio che Patrick Cohen assumerà il ruolo di ceo di Axa Francia ed entrerà a far parte del management committee, dopo oltre quattro anni alla guida di Axa Italia.
Oggi gli Agenti di assicurazione aderenti allo Sna chiudono le proprie agenzie per protestare contro l’introduzione delle nuove norme Ivass (l’Authority del settore) contenute nel Regolamento 45 e nel Provvedimento numero 97, entrati in vigore il 1° aprile scorso. Regole che a loro parere avrebbero «gravato le agenzie di adempimenti burocratici inutili». Un provvedimento contro il quale il Sindacato Nazionale Agenti ha presentato anche ricorso al Tar del Lazio e una prima pronuncia sulla richiesta di sospensiva è attesa proprio oggi.

Si stringono i tempi per il decreto che opererà un restyling sui contenuti normativi per accedere all’agevolazione del 110% sul risparmio energetico degli edifici. L’indicazione arriva dal Recovery plan inviato il 25 aprile alle camere dopo l’informativa in consiglio dei ministri del 24 aprile. Secondo le stime del piano saranno 50 mila gli edifici che potranno avvalersi della ristrutturazione. Nel piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) la grande assente è stata l’indicazione espressa di una proroga del superbonus. Mentre a zittire le polemiche e mettere la parola fine sul paventato taglio dei fondi è stato lo stesso presidente del consiglio Mario Draghi, nella sua informativa alle camere ieri: «Per il superbonus al 110 per cento sono previsti, tra Pnrr e Fondo complementare, oltre 18 miliardi, le stesse risorse stanziate dal precedente governo. Non c’è alcun taglio», ha assicurato. Aggiungendo che «la misura è finanziata sino alla fine del 2022, con estensione al giugno 2023 solo per le case popolari. È un provvedimento importante per il settore delle costruzioni e per l’ambiente. Per il futuro, il Governo si impegna a inserire nel disegno di legge di bilancio per il 2022 una proroga dell’ecobonus per il 2023». Ma la proroga arriverà con un monitoraggio del funzionamento della misura.
Allianz si è impegnata a ripulire gli oceani e le coste per la conservazione della biodiversità e per pratiche di pesca sostenibili attraverso una partnership con l’organizzazione internazionale per la conservazione dell’ambiente marino Sea Shepherd Global. La collaborazione, inizialmente di due anni, è mirata alle zone costiere italiane nel Mar Mediterraneo. Quattro società del Gruppo Allianz stanno finanziando la neo acquisita nave «Sea Eagle» e il suo equipaggio, che si concentreranno sullo smaltimento delle reti da pesca abbandonate. La partnership è un’ulteriore spinta per la sostenibilità di Allianz. Il gruppo assicurativo sostiene il passaggio a un’economia rispettosa del clima attraverso ambiziosi obiettivi climatici e ambientali nelle sue attività e operations principali.

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  • Mutui e bollette, in difficoltà un italiano su 5
Più di un quinto degli italiani (il 22,2%) ha avuto difficoltà a pagare il mutuo, le bollette, l’affitto o i pasti, e la metà della popolazione pensa che la situazione economica del Paese peggiorerà. Ma al Sud le cose vanno decisamente peggio: ha avuto problemi economici il 30,7% dei cittadini rispetto al 18,4% del Nord e al 17% nel Centro. Questi dati preoccupanti sulla tenuta delle famiglie sono tratti dall’indagine condotta dall’Istat durante la seconda ondata epidemica, tra dicembre 2020 e gennaio 2021, per studiare i comportamenti e le opinioni dei cittadini a quasi un anno di distanza dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Soltanto il clima familiare resta positivo, con rapporti buoni o ottimi per oltre 9 persone su 10 e più tempo da dedicare ai propri familiari (per il 28,2%). La Banca d’Italia prevede un rimbalzo del Pil del 4% quest’anno, ma nel 2020 era sceso dell’8,9%. Perciò non basterà a recuperare la ricchezza perduta.

  • Codice appalti, subito il Dl e riforma finale nel 2022 Cabina di regia a Chigi
Sarà una riforma in due tempi quella del codice degli appalti. Subito gli interventi urgenti per consentire la velocizzazione dei progetti del Pnrr (fra cui la proroga di numerose norme del Dl 76/2020), poi una legge delega (da approvare entro fine anno) con i decreti legislativi e la riforma definitiva al traguardo nel 2022. Questo cronoprogramma dovrebbe trovare d’accordo tutti e dovrebbe contribuire a svelenire un tema che vede le forze politiche fortemente divise. Anche sugli obiettivi l’indicazione è generica ma chiara: «La semplificazione deve avere a oggetto non solo la fase di affidamento, ma anche quelle di pianificazione, programmazione e progettazione». Su questo punto un’indicazione netta riguarda la Via: ci sarà una procedura speciale e una commissione Via speciale per le opere del Pnrr, a conferma di quanto anticipato nei giorni scorsi dal Sole 24 Ore.
  • Pensioni, è pressing sulla flessibilità

  • Prestiti: le compagnie apportano 11 mld per lanciare il dispositivo
Le banche e le compagnie di assicurazione hanno ufficializzato il lancio dei prestiti di partecipazione (PPR). Saranno distribuiti a inizio maggio e dovranno aiutare a spingere il rilancio economico rafforzando il bilancio delle aziende