Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

 

Nel secondo semestre 2020 le segnalazioni di operazioni sospette antiriciclaggio legate all’emergenza Covid-19 (quali ad esempio quelle relative all’ambito sanitario o alla concessione di contributi) sono state 1.502, con un notevole incremento rispetto al primo semestre 2020 quando erano state 755,. Nel 2020 dunque sono state 2257 su un totale di 113.187. In crescita esponenziale anche il valore delle operazioni finite sotto la lente dell’Unita di informazione finanziaria di Banca di Italia per elevato rischio antiriciclaggio: le 755 del primo semestre 2020 avevano un valore di 667 mln le 1.502 del secondo semestre valgono 5,2 mld.
Tornano sui livelli pre-Covid le richieste di prestiti da parte delle famiglie italiane, mettendo a segno un +6,7% su base annua nel primo trimestre: è quanto emerge dall’analisi delle richieste registrate sul Sistema di informazioni creditizie di Crif. Si tratta, quindi, di un’inversione di tendenza rispetto al 2020. L’andamento favorevole è dovuto alla brillante performance del mese di marzo, condizionata però dal confronto con lo stesso mese del 2020 che aveva visto la sostanziale paralisi dell’operatività a causa del lockdown totale.
Ecco una notizia che può indifferentemente far apprezzare il mondo tecnologicamente corretto in cui viviamo o far scompisciare dal ridere per la sua insulsa ridicolaggine. Dopo 6 giorni 6 di blocco, il canale di Suez è stato liberato, grazie all’algoritmo del generale al Sisi: «Prima dragare, poi tirare». Ever Given, uno dei monumenti galleggianti della super globalizzazione ultratecnologica, ora è libera. I Lloyds di Londra hanno ipotizzato un danno giornaliero per il commercio mondiale di poco meno di 10 miliardi di dollari.
Generali Italia e Telepass lanciano un servizio di rimborso del pedaggio autostradale, realizzato unendo le competenze Telepass ai big data analytics di Generali Italia. In caso di gravi rallentamenti nella tratta autostradale dovuti a incidenti, tutti i clienti Telepass abilitati al nuovo servizio e che hanno già acquistato il pacchetto Assistenza Stradale potranno ricevere un rimborso pari al 50% del valore del pedaggio, con riaccredito automatico sul conto Telepass, grazie all’elaborazione dei dati di transito dell’autoveicolo ed all’analisi di tutti gli eventi presenti sulla tratta autostradale.

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  • La Pasqua povera degli italiani Crollano redditi e consumi
La rincorsa negativa parte dall’ultimo trimestre dello scorso anno che si è chiuso con una caduta del Pil di quasi il 9 per cento: in questi tre mesi finali del 2020 emerge tutto il pessimismo e la scarsa fiducia delle famiglie italiane che si sono trovate nelle tasche un reddito inferiore dell’1,8 per cento rispetto ai tre mesi estivi e che hanno deciso di ridurre i consumi ancora di più, di 2,5 punti percentuali. Dove hanno messo questi soldi? Impauriti da Covid e crisi, incerti su vaccini e contagi, hanno pensato bene di lasciarli sul conto corrente – la propensione al risparmio è aumentata di mezzo punto percentuale – nell’evenienza di nuove emergenze. Soldi pronti per la ripresa? Gli osservatori sono divisi: c’è chi dice che gli italiani sono pronti a fare decollare i consumi appena ci sarà la schiarita e chi sostiene che resteranno traumatizzati ancora per molto.
  • Risparmio, tra i gestori poca trasparenza su costi e clausole
I gestori del risparmio italiano, tra i più cari in Europa, sono anche piuttosto opachi, e da due anni interpretano nei modi più blandi la direttiva Mifid II sulla trasparenza dei costi per chi investe. Repubblica ha esaminato i documenti inviati da nove protagonisti del settore – Intesa Sanpaolo, Banco Bpm, Mediolanum, Banca Generali, Allianz Bank, Bnl, Fineco Bank, Deutsche Bank, Ing – che rappresentano il 52% del risparmio italiano. Confrontando tempistiche di recapito, concisione di contenuti e trasparenza delle cifre di questa “metà del cielo”, si scorgono miglioramenti qua e là, ma millimetrici. Quasi sempre i resoconti 2020 sono un copia e incolla dell’edizione 2019, con evoluzioni in qualche parametro qualitativo. Meglio è andata con le tempistiche di invio: se nessun resoconto 2018 arrivò prima di giugno, e due terzi del totale nel luglio 2019, i nove operatori analizzati hanno inviato nel 45% dei casi a maggio, un altro 44% tra giugno e luglio, l’11% a settembre 2020. Il terzo ambito cruciale – la trasparenza comunicativa – denota piccoli chiarimenti lessicali, tra cui una migliore specificazione dei «pagamenti di terze parti», che rivelano gli incentivi versati da chi produce i fondi alle reti distributive venditrici, e lo snellimento dei carteggi, visto che è raddoppiata al 22% la quota del campione dei nove che contiene in 3-5 pagine il resoconto 2019. Si noti che, nella prima edizione, in oltre metà dei casi la dicitura «costi e oneri» non compariva nell’intestazione. Guardando ai singoli dossier, Allianz Bank ha anticipato l’invio, modificato la terminologia degli incentivi, rappresentato i costi in modo raggruppato e inserito gli oneri fiscali nell’effetto sul rendimento; Banca Generali e Fineco Bank non mostrano particolari cambiamenti.

  • La crisi di Suez rischia di pesare per mesi sulle catene di fornitura

  • Abf Consob. La consulenza è sempre al primo posto tra le cause di controversie
I temi dei ricorsi presentati dagli investitori all’Arbitro per le controversie finanziarie (Acf) della Consob rappresentano sempre un termometro interessante delle difficoltà che i risparmiatori incontrano nei loro rapporti con gli intermediari (i numeri dell’Acf sono stati illustrati su Plus24 del 9 gennaio scorso e sul Sole 24 Ore di giovedi 1° aprile). Come ha riassunto il presidente dell’Acf, Gianpaolo Barbuzzi, nella presentazione della relazione per il 2020: «Tra i motivi di contenzioso più frequenti, quelli che riguardano la redazione del questionario di profilatura e la valutazione di adeguatezza/appropriatezza. In aumento anche il contenzioso relativo alla prestazione di servizi di trading online, di pari passo con l’utilizzo sempre più diffuso dei sistemi di home banking, indotto anche dai periodi di lockdown imposti dall’emergenza sanitaria».
  • Finanziamenti La cessione del quinto risente poco della crisi
La cessione del quinto dello stipendio o della pensione (CdV) campeggia da anni nella classifica delle questioni più contestate davanti all’Arbitro bancario e finanziario (Abf). E se negli anni scorsi era andata calando la percentuale di ricorsi su questo tema, nell’ultimo dato pubblicato, i ricorsi sulla cessione del quinto nel terzo trimestre del 2020 hanno raggiunto di nuovo il 51% del totale, mentre nello stesso periodo dell’anno precedente erano “scesi” al 48 per cento. Eppure nonostante la pandemia, la cessione del quinto tiene. Afferma infatti Cesare Colombi, presidente di Assofin: «Il 2020 è stato un anno di forte contrazione per il credito al consumo, che ha ovviamente risentito della decisa riduzione di alcune categorie di consumi da parte delle famiglie, indotta dalla pandemia: complessivamente il comparto ha fatto registrare una flessione del 20,9%. In questo contesto, la cessione del quinto ha avuto un andamento molto meno negativo delle altre forme tecniche, limitando la flessione al 9,5%».