Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Alleanza Assicurazioni, attuando la strategia Partner di Vita di Generali Country Italia, spinge sul ramo Danni ed entra nel segmento casa. La compagnia, tradizionalmente focalizzata sul ramo Vita, nel 2015 ha deciso di lanciare i primi prodotti per la protezione con coperture salute, long terme care, caso morte e infortuni. Nel giro di cinque anni la raccolta totale protezionedell’assicurazione guidata da Davide Passero è passata da 82 milioni ai 209 milioni raccolti nel 2020, con una crescita del 154% e in aumento del 23%, solo nell’ultimo anno. Ancora una piccola parte rispetto ai 2,7 miliardi di nuova produzione registrata l’anno scorso da Alleanza e ai 5,6 miliardi di raccolta complessiva, fatta appunto quasi totalmente da polizze vita, ma la crescita del settore proyezione è a doppia cifra, grazie alla rete di 12 mila collaboratori di cui dispone la compagnia.
Ibl Banca ha chiesto e ottenuto l’autorizzazione per salire fino a 29,99% della compagnia Danni Net Insurance. La banca (leader nella cessione del quinto) detiene già oggi il 19,85% dell’assicurazione insurtech guidata da Andrea Battista, nel cui capitale figurano anche Unicredit (6,11%), la Algebris di Davide Serra (con il 5,16%) e il fondo di private equity First Capital (5,14%). L’11,86% sono poi azioni proprie mentre il 51,87% è in mano al mercato (il titolo Net Insurance è quotato sull’Aim Italia).
Un tesoretto dimenticato da 2,5 miliardi di euro. E in mezzo a tre crisi, 2008, 2011 e 2020, anno del Covid. A tanto ammontano le risorse dai cosiddetti fondi dormienti trasferiti in 12 anni al Fondo speciale Consap. Lì vanno a confluire le somme inutilizzate relative a strumenti di natura bancaria e finanziaria, dai 100 euro in su, «non più movimentati dal titolare del rapporto o da suoi delegati per un tempo ininterrotto di 10 anni». Quando un conto ricade nella categoria la banca è tenuta a contattare il titolare tramite lettera raccomanda con ricevuta, chiedendo di dare indicazioni entro 180 giorni. Passati i quali scatta il trasferimento. Le risorse saranno poi destinate ad alimentare il veicolo per indennizzare i risparmiatori vittime di frodi finanziarie. Il tema dei dormienti è tornato di stretta attualità in queste settimane.
  • Tre professionisti ex Bpm varano una sgr alternativa
Nasce una nuova società di gestione del risparmio sotto l’impulso di tre professionisti legati all’ex gruppo Bpm. Qualche giorno fa, infatti, a Milano nello studio del notaio Angelo Busani si sono presentati Piero Lonardi, Annibale Ottolina, Paolo Testi e Francesco Salemi per costituire la nuova Ingenii sgr. La newco – che si occuperà della gestione di fondi chiusi ed hedge fund – ha un capitale di partenza, in attesa delle necessarie autorizzazioni, di 500 mila euro, sottoscritto per il 49% da Lonardi, per il 26% da Salemi, per il 18% da Testi e per il restante 7% da Ottolina. Il consiglio d’amministrazione, presieduto da Lonardi, è composto da Riccardo Bramante e Michela Lachin. Lonardi, economista, eletto nel consiglio d’amministrazione e nel comitato esecutivo di Banco Bpm nel 2016, è stato anche a capo del comitato soci non dipendenti. Testi, attualmente ceo di DepoBank (è succeduto a Fabrizio Viola), è stato responsabile dell’audit di gruppo di Banco Bpm e precedentemente head of planning, control and risk management e chief lending officer di Bpm. Ottolina, attualmente presidente di Ares (Attività ricreativa e sociale) Bipiemme, è stato direttore generale di Popolare Mantova e a capo della task force sul caso diamanti, affiancando l’a.d. Giuseppe Castagna. Salemi infine è amministratore delegato del gruppo Nsa che opera nel brokeraggio finanziario e assicurativo.

Porta aperta alle class action e alle richieste danni contro il social network che esagera sulla gratuità dei servizi offerti agli utenti digitali. I dati personali sono inseriti in un circuito di sfruttamento commerciale e tutto questo va chiarito fin da subito. Se, invece, si pone l’accento magnificando la gratuità del servizio, allora si commette pubblicità ingannevole. E l’Antitrust applica la relativa sanzione pecuniaria e può obbligare a diffondere un comunicato che metta in evidenza la scorrettezza. Così come è capitato a Facebook, cui l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha applicato una sanzione di 5 milioni di euro, obbligando a pubblicare un avviso in cui dichiara di avere violato il codice del consumo, per mancata adeguata informazione agli utenti. Le sanzioni sono state confermate dal Consiglio di Stato, con la sentenza n. 2631 del 29/3/2021, la quale, ribadendo quanto deciso dal Tar del Lazio, può avere ripercussioni anche sul piano del risarcimento del danno
Le aveva acquistate alla fine dell’estate scorsa l’ex commissario all’emergenza sanitaria, Domenico Arcuri. In tutto 250 milioni di mascherine ad altra protezione contro il virus destinate alle Asl italiane per la distribuzione a medici e infermieri che erano in prima linea. La maggiore parte di queste- 185 milioni di pezzi- è stata effettivamente distribuita a loro.
Altri 65 milioni per fortuna stavano ancora nei depositi della struttura che oggi guida il successore di Arcuri, il generale Francesco Paolo Figliuolo.
Sono state sequestrate in tutta Italia ieri dalla guardia di Finanza su ordine della procura della Repubblica di Gorizia. Per un motivo terribile: dovevano proteggere dal Covid 19 fra il 90 e il 95% chi le indossava. Invece la loro capacità filtrante era dieci volte inferiore: intorno al 9%.

corsera

  • Uno scudo penale a chi fa iniezioni
Lo «scudo penale» previsto dal decreto riguarda le lesioni o il decesso di un paziente avvenuto in seguito all’inoculazione della dose. E dunque «per quanto previsto dagli articoli 589 e 590 del codice penale verificatisi a causa della somministrazione di un vaccino la punibilità è esclusa quando l’uso del vaccino è conforme alle indicazioni contenute nel provvedimento di autorizzazione all’immissione in commercio emesso dalle competenti autorità e alle circolari pubblicate sul sito istituzionale del Ministero della salute relative alle attività di vaccinazione».
  • Consob, più ricorsi all’arbitro. Risarcimenti raddoppiati
Sono in aumento i contenziosi sul trading online di pari passo con l’utilizzo sempre più diffuso delle piattaforme digitali. Lo scrive nella sua relazione 2020 l’ arbitro per le controversie finanziarie, l’organismo di risoluzione stragiudiziale delle contese tra risparmiatori e intermediari. Nel 2020, riporta la Consob nella sua relazione, è aumentato il numero dei ricorsi (1.772 casi, +5,6%), cresciuti ulteriormente nel primo trimestre 2021 (450), superando così quota 7.500 dal 2017. Quasi raddoppiato (+81,5% rispetto al 2019) il valore complessivo dei risarcimenti riconosciuti ai risparmiatori, passati dai 15,7 milioni di euro del 2019 ai 28,5 milioni dell’anno scors0. Sfiorano gli 85 milioni di euro risarcimenti riconosciuti nel primo quadriennio di operatività ( 2017/2020).

  • Itas torna in utile, Solvency al 184%
Il gruppo assicurativo Itas ha chiuso il 2020 con un utile netto consolidato di 26,4 milioni, in crescita rispetto al 2019, quando ha registrato una perdita di 10,1 milioni. Il patrimonio netto raggiunge i 503,2 milioni, in aumento rispetto a fine 2019 di 111,9 milioni (+28,6%). Il Solvency Ratio di Gruppo si attesta al 184% (137% al 31.12.2019) con un surplus di capitale di 374 milioni. «Nell’anno in cui festeggiamo i 200 anni di vita della nostra Mutua, la Compagnia assicuratrice più antica d’Italia, questi risultati ci consentono di guardare al prossimo futuro con serenità e ottimismo», ha commentato il presidente di Itas Mutua, Fabrizio Lorenz.
  • Assiteca. Cresce a 5,6 milioni l’utile del semestre
Assiteca, gruppo di gestione dei rischi di impresa e brokeraggio assicurativo, ha chiuso il primo semestre dell’esercizio con un utile netto in miglioramento a 5,6 milioni, dai 5,1 milioni dello stesso periodo 2019-20, su ricavi aumentati del 4% a 46,7 milioni. L’Ebitda è cresciuto del 23% a 12,5 milioni.
  • Risarcimento, la prescrizione parte dall’avviso

  • Confermato il ritorno di interesse dei francesi per l’assicurazione vita
Le somme versate hanno raggiunto 1, 6 mld di euro netti a febbraio. Lo scorso anno i privati hanno risparmiato in modo massiccio, ma hanno preferito tenere il denaro sul conto corrente o il Livret A. Il 2021 invece inizia bene e per il terzo mese consecutivo, le somme versate in assicurazione vita hanno superato le prestazioni versate dalle compagnie