Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

La Covip ha appena pubblicato sul proprio sito, come ogni anno, i valori aggiornati al 31 dicembre 2020 degli Isc (Indicatore Sintetico di Costo) medi, massimi e minimi per le varie tipologie di forme pensionistiche complementari. L’obiettivo è favorire la confrontabilità dell’onerosità, profilo non sempre considerato dal risparmiatore previdenziale e invece fattore critico per la prestazione. Poiché i fondi pensione si muovono in una logica di capitalizzazione dei contributi la futura rendita discenderà da quantum versato, durata, rendimenti realizzati e livello dei costi.
Scatta l’ora dei «Rendiconti sui costi e gli oneri» degli investimenti voluti a partire dal 2018 dalla direttiva Mifid II sulla trasparenza. Banche, reti e consulenti indipendenti devono inviare in queste settimane ai propri clienti i prospetti per l’attività del 2020 che riportano le commissioni (in percentuale e in euro) addebitate lo scorso anno a confronto con i rendimenti ottenuti. La scadenza per le comunicazioni è da quest’anno il 30 aprile, come sollecitato il 7 maggio scorso dalla Consob dopo i ritardi nella comunicazione dei costi del 2019 e 2018, il primo di applicazione della normativa che, ironia della sorte, è passato alla storia come un anno di perdite record nei mercati finanziari. Il debutto è quindi avvenuto in un momento sfortunato: tanto che nel 2019 i prospetti sul 2018 erano stati inviati anche nel corso dell’estate sperando in una minore attenzione degli investitori.
Meno coperture e premi più salati. La pandemia ha avuto l’effetto di complicare la vita alle imprese, che nell’ultimo anno hanno visto salire i prezzi delle polizze per coprirsi dai rischi legati alla loro attività. Il fenomeno emerge chiaramente dalla rilevazione effettuata dall’Anra, l’associazione che raccoglie i risk manager che lavorano per le medie e grandi aziende che operano in Italia, per esempio Leonardo, Saipem o Enel, ma anche Prysmian, Avio o Autogrill. Più dell’80% dei risk manager, contattati dall’associazione presieduta da Alessandro De Felice, ha dichiarato che nell’ultimo anno le condizioni del mercato assicurativo sono chiaramente peggiorate. A partire dal mercato delle D&O, le polizze che offrono coperture per la responsabilità di amministratori, sindaci e più in generali dei dirigenti, dove è emersa una situazione allarmante, arrivando in qualche caso ad un raddoppio dei premi richiesti. Del resto la pandemia ha avuto evidentemente l’effetto di aumentare i rischi, a partire da quelli di rappresentazione degli impatti Covid-19 nei bilanci, fino a quelli di natura giuslavoristica, con la richiesta di un aumento delle tutele da offrire ai lavoratori per ridurre il rischio di contagio in azienda.
Il prossimo 29 aprile Delfin (forte del suo 4,9%) sarà chiamata a esprimersi sul bilancio delle Generali insieme agli altri azionisti che si riuniranno per l’assemblea annuale. Da qui all’assise non si prevedono novità sul fronte della governance, ma quest’anno l’appuntamento è per più di una ragione particolarmente atteso. Non solo perché negli ultimi mesi diverse novità sono giunte all’attenzione dei soci e del mercato (dalla spinosa partita Cattolica all’uscita del general manager Frédéric de Courtois, passato assai rapidamente al vertice di Axa), ma anche perché nel 2021 il board in cui siedono il presidente Gabriele Galateri e il ceo Philippe Donnet dovrà essere rinnovato. A quella scadenza Del Vecchio sta guardando da tempo con grande attenzione ed è assai plausibile che la lenta scalata a Mediobanca (di cui oggi è primo azionista al 13,2%) e il saldo presidio in Unicredit (1,9%) siano i tasselli di una strategia che punta al Leone. Una strategia che però, come accaduto già in passato, potrebbe destare più di una perplessità sul mercato. Non solo perché iniziative unilaterali rischierebbero di compromettere la stabilità delle Generali, ma anche perché riporterebbero sotto i riflettori gli assetti di controllo dell’impero di Del Vecchio e il problema della successione. Un problema che però è forse vicino alla soluzione.
Helvetia Multi Direction è un prodotto d’investimento assicurativo di tipo multiramo a premio unico, con possibilità di effettuare versamenti aggiuntivi. La piattaforma Helvetia MultiDirection si compone di tre diversi prodotti che consentono di investire i premi simultaneamente in una linea di investimento di tipo unit linked, rappresentata per ciascun prodotto da un fondo interno e una gestione separata. Le tre linee messe a disposizione sono MultiDirection Scirocco, Ponente e Maestrale, con livelli crescenti di rischio. I premi netti saranno investiti in percentuali fisse pari al 60% per il fondo interno e 40% per la gestione separata Remunera Più. I tre prodotti sopra indicati sono caratterizzati da un differente profilo di rischio, e destinati a specifici target di clientela; in questa sede si prende in esame la linea MultiDirection Scirocco, dove il fondo interno è rappresentato da Stabilità Arca.
Ogni banchiere sa che, per quanto complesso, l’acquisto è solo il primo atto dell’integrazione di un istituto di credito. Lo sa bene soprattutto chi ha gestito le fusioni di Cariplo e Ambroveneto o di Comit e Intesa che, oltre 20 anni fa, avviarono la costruzione di Intesa Sanpaolo. Nel 2020 proprio quel gruppo ha conquistato Ubi Banca al termine di un’offerta pubblica come da tempo non si vedeva nel settore finanziario italiano. Se l’opas ha occupato poche settimane, l’integrazione della ex popolare lombarda ha invece richiesto nove mesi di lavoro al management di Intesa. Fino all’atto finale, rappresentato simbolicamente dall’assemblea che venerdì 9 ha approvato il bilancio 2020 di Ubi e dal passaggio informatico della rete Ubi nel gruppo guidato da Carlo Messina (operazione Baudelaire) che ha occupato il successivo fine settimana.

Giustificato il sequestro preventivo per l’amministratore di fatto. La Corte di cassazione con sentenza n. 12956 del 6 aprile 2021 esamina la posizione del cosiddetto amministratore di fatto in presenza di reati tributari e a proposito dell’esecuzione di provvedimenti di sequestro nei suoi confronti. In particolare, nella fattispecie analizzata dai giudici, erano denunciati per reati tributari, da una parte il legale rappresentante (amministratore di diritto) e, dall’altra, un soggetto a prima vista estraneo alla compagine societaria, formalmente inquadrato quale direttore commerciale, ma con una posizione di rilievo per le dinamiche societarie, giacché punto di riferimento in molti e differenti settori della vita aziendale. I
Raccolta netta di Banca Generali in crescita a marzo. E questo sia nei volumi a 646 milioni (+25% su base annua) sia nel mix di prodotto (100% in soluzioni gestite ad alto valore aggiunto). La raccolta del primo trimestre ha sfiorato 1,7 miliardi (+11%,) evidenziando un significativo incremento delle soluzioni gestite, che sono quintuplicate a 1,3 miliardi rappresentando il 77% della raccolta complessiva.

corsera

  • Istat, giù redditi e consumi Famiglie povere a quota 2 milioni
Due milioni di famiglie che rientrano nella «povertà assoluta». Sono alcune delle conseguenze della pandemia, un anno senza precedenti per l’economia. Con un crollo della spesa per consumi delle famiglie del 10,9% dice l’Istat, il più ampio mai registrato nei 25 anni della serie storica. Idem per il potere d’acquisto, -2,6%, il calo maggiore dal 2012. Propensione al risparmio al 15,8%, doppia del 2019. E indebitamento pubblico aumentato di oltre cinque volte fino al record di 156,9 miliardi.
  • Risparmio, la Consob spegne 421 siti «pirata»
Consob ha ordinato l’oscuramento di cinque nuovi siti web che offrono abusivamente servizi finanziari. L’Autorità guidata da Paolo Savona ricorda che sono complessivamente 421 i siti oscurati dal luglio 2019, da quando cioè l’Authority è dotata del potere di ordinare l’oscuramento dei siti web degli intermediari finanziari abusivi. Una facoltà derivante dal decreto Crescita, che consente di imporre ai fornitori di connettività di inibire l’accesso dall’Italia ai siti web che offrono servizi finanziari privi di autorizzazione.

  • Tridico: dopo Quota 100 puntare sugli anticipi per i lavoratori fragili
Alla fine dei primi tre mesi dell’anno le domande di pensionamento agevolato con “Quota 100” accolte dall’Inps sono state 286mila in termini cumulati, ovvero dall’inizio della sperimentazione partita nel 2019. Per oltre il 70% dei casi i beneficiari sono uomini, a conferma della forte penalizzazione di genere implicita in questa forma di anticipo pensionistico il cui termine è a fine 2021. Le adesioni sono circa la metà del previsto, ha confermato ieri il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, in un’intervista a Sky Tg24. E la spesa finora sostenuta è di 1,8 miliardi nel 2019 e 4,8 miliardi nel 2020, mentre per l’anno in corso non si dovrebbe andare oltre i 4,2 miliardi.
  • Fuori dal plafond gli aiuti per i danni diretti da Covid
  • Riscatto laurea a forfait, penalità da ponderare
  • Sindaco condannato anche se sui conti vigilava il revisore
Anche il sindaco può essere chiamato a rispondere per le gravi irregolarità contabile. Anche quando il controllo contabile è affidato a un revisore. E poi, l’organismo di vigilanza può essere dotato, delibere alla mano, di poteri di intervento assai incisivi, ma poi deve esercitarli e non limitarsi a un ruolo che va poco oltre la semplice testimonianza. Questi alcuni dei passaggi della fluviale 300 pagine) sentenza del Tribunale di Milano sul caso derivati-MontePaschi .

  • Polizze. Anche per pagare la badante l’unione fa la forza