di Luigi Chiarello
Verso un aumento degli aiuti diretti «verdi» nella futura politica agricola comune. Il montante per i cosiddetti eco-regimi potrebbe salire dal 22% del 2023 al 25% nel 2025. È il cuore della proposta della presidenza portoghese di turno dell’Unione, avanzata due giorni fa in seno all’Agrifish, il consiglio dei ministri dell’agricoltura e della pesca. I negoziati tra istituzioni Ue sulla Pac sono in corso: sul tavolo un compromesso sulla cosiddetta «architettura verde». La presidenza Ue ha chiesto ai ministri il loro parere. La bozza ha raccolto il consenso del rappresentante italiano, Stefano Patuanelli, che ha chiesto di aumentare anche le misure a tutela del reddito degli agricoltori fino al 3% della dotazione per sostenere assicurazioni e gestione del rischio. Poi, ha sottolineato che «l’agricoltore attivo» va definito: «Con criteri oggettivi e non discriminatori». Tutti i ministri, comunque, hanno chiesto flessibilità sui capitoli green della Pac, una fase d’apprendimento iniziale delle politiche verdi e la possibilità di trasferire fondi tra i pilastri, per evitare perdite di risorse. La commissione Ue, invece, ha informato i ministri circa l’audit condotto sulla strategia per il benessere animale seguita per il 2012/15, annunciando una proposta di legge per il 2023.

Capitolo a parte il lavoro. Ieri il ministro Andrea Orlando ha inviato una lettera al commissario Ue per il lavoro e i diritti sociali, Nicolas Schmit, affinché nel disegno della nuova Pac: «Possa trovar spazio il tema del rispetto dei diritti dei lavoratori». Il dossier è delicato. Due giorni fa, nel foggiano, due braccianti maliani e un ivoriano sono stati bersaglio di colpi di fucile esplosi da un suv. Uno è ferito. Non è il primo caso d’intimidazione e violenza nei confronti dei migranti nei campi, nonostante il varo della legge sul caporalato nel 2016 (n. 199). Orlando nella missiva ha ricordato l’impegno italiano «nella lotta allo sfruttamento in agricoltura» e il piano triennale di collaborazione tra Ispettorato Nazionale del Lavoro e Organizzazione Internazionale per le Migrazioni. Quindi, s’è detto disposto a: «Sperimentare azioni innovative in materia». Il nodo è la clausola di condizionalità sociale nella futura Pac (sussidi europei subordinati al rispetto delle condizioni di lavoro, ndr) approvata con emendamento dell’Europarlamento il 23 ottobre 2020; un punto su cui il segretario generale della Fai Cisl, Onofrio Rota, ha denunciato ieri «ancora incomprensibili resistenze». A fine febbraio 13 stati, guidati dall’Austria, si erano opposti, definendo la misura «un aggravio amministrativo». Il 15 aprile Fai, Flai e Uila hanno sostenuto un appello a supporto dell’Effat, la Federazione europea sindacati dell’agroalimentare. Il 30 aprile in Europa ci sarà un’altra tappa del negoziato e il segretario generale Uila, Stefano Mantegazza, ha chiesto ieri al Consiglio Ue di dar luce verde. Sullo sfondo i privati: oggi è la Giornata Mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro e Syngenta ha rinnovato l’impegno nel Fair Labor Program; con esso garantisce ai lavoratori delle sementiere con cui coopera condizioni di lavoro eque lungo la supply chain.
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