Simona D’Alessio
Assegni pensionistici dei «camici bianchi» che non hanno «deposto lo stetoscopio» rimpinguati, ad aprile: scattano, infatti, da questo mese i primi aumenti annuali del trattamento percepito, giacché, rende noto l’Enpam (la Cassa previdenziale dei medici e degli odontoiatri), «i ricalcoli non saranno più triennali, come in passato». E, così, dichiara il presidente Alberto Oliveti, si realizza «un impegno che avevamo preso» nei confronti di quella fetta della platea di professionisti associati che ha preferito continuare a lavorare, una volta raggiunti i requisiti per andare in quiescenza. L’Ente coglie l’occasione per ricordare come i contributi versati dopo il pensionamento «non hanno lo stesso valore di quelli pagati durante gli anni di attività ordinaria», tuttavia, «a parità di denaro versato, il controvalore in pensione per gli iscritti all’Enpam è, comunque, paragonabile, o superiore a quello dato dall’Inps»; peraltro, i non associati a una Cassa privata son tenuti a corrispondere alla gestione separata dell’Inps soldi conteggiati in base a un’aliquota del 24% sul proprio reddito, al contrario di chi, soggetto alle regole dell’Istituto dei «camici bianchi», può versare il 9,75%. Inoltre, si specifica, il ricalcolo presso l’Ente previdenziale viene fatto ogni anno automaticamente, mentre nel caso dell’Inps viene attribuito solo su richiesta dell’interessato. Il «supplemento di pensione» per medici e dentisti ha decorrenza dal 1° gennaio successivo all’anno di pagamento dei contributi. E, perciò, i bonifici inviati ai pensionati comprendono pure gli arretrati.

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