di Luigi Chiarello
«La legislazione nazionale oggi prevede che anche in caso di guida satellitare ci debba essere un trattorista a bordo. In un futuro molto vicino, attraverso una modifica legislativa, arriveremo a non avere più l’obbligo del trattorista a bordo»: a svelare questa riforma epocale, che cancellerà di fatto il lavoro umano da alcune tra le pratiche più antiche per l’uomo – l’aratura, la semina e la raccolta – è stato il ministro alle politiche agricole, Stefano Patuanelli. L’annuncio della rivoluzione tecnologica giunge quasi di soppiatto, nel corso dei saluti conclusivi del ministro durante un webinar sull’agricoltura di precisione, organizzato sulla tv di Palazzo Madama dal senatore Ruggiero Quarto (M5S). Nel corso del convegno sono intervenuti: la sottosegretaria allo Sviluppo economico, Ilaria Fontana; il direttore del Crea, Stefano Vaccari; il direttore IBF, Francesco Pugliese; il presidente Conaf, Sabrina Diamanti, e il professore di agronomia dell’Università di Teramo, Michele Pisante. Patuanelli ha toccato anche altri nodi della rivoluzione 4.0 nei campi, sempre sulla robotica: «Dovremo migliorare il quadro per l’impiego degli esoscheletri in agricoltura», ha detto. «Occorre lavorare perché le tecnologie di frontiera trovino un terreno normativo che ne consenta l’immediato utilizzo». A fronte di ciò un problema, che il ministro focalizza così: «La velocità di maturazione delle tecnologie rischia di esser superiore alla velocità di formazione delle persone» perché «nuova tecnologia produce ulteriore salto tecnologico». Morale: «Non possiamo avere tecnologie che maturano in un anno, a fronte di percorsi formativi triennali. Le istituzioni devono affrontare il problema o il gap del paese aumenterà; perderemo il dominio su un settore, l’agroalimentare, in cui siamo i primi della classe». L’alert è stato rinfocolato dal senatore Quarto, che ha ammonito: «Chi non praticherà precision farming sarà fuori dal mercato agricolo mondiale tra dieci anni, perché non avrà più adeguata redditività per reggere la competizione».

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C’è un simulatore di trattore che parla con gli altri mezzi
Digitalizzare completamente un’azienda agricola e creare una sua «gemella virtuale» per simulare le scelte reali più opportune in funzione dei diversi scenari. È possibile con SimAgri, simulatore per macchine agricole realizzato dal Crea Ingegneria e Trasformazioni Agroalimentari nell’ambito di AgriDigit, il progetto per lo sviluppo dell’agricoltura di precisione finanziato dal Mipaaf. Il simulatore del trattore aziona un parco di macchine operatrici agricole, consente di valutare l’influenza e la messa a punto delle nuove modalità operative e costituisce un passo evolutivo dell’agricoltura di precisione. «Cambia radicalmente la prospettiva: si sviluppa un sistema complesso fisico-virtuale di un trattore agricolo, accoppiabile ad altre macchine per l’esecuzione di diverse operazioni agromeccaniche», spiega Paolo Menesatti, direttore del Crea Ingegneria e Trasformazioni Agroalimentari.

Il mercato dell’agricoltura smart a quota 23 mld di $
Cresce il mercato globale della tecnologia applicata all’agricoltura. Secondo gli analisti, la Smart Agriculture (che nel 2017 valeva poco meno di 10 mld di dollari) nel 2022 supererà i 23 mld di dollari. Nei prossimi anni l’agricoltura di precisione arriverà a quota 9,5 mld di dollari, ed entro il 2025 si avrà un +15,72% in Asia e +11,93% in Nord America; in America del Sud, dove già vale oltre 600 mln di dollari, si stima che il mercato cresca di oltre il 16% in Argentina, Messico e Brasile. In Europa dovrebbe crescere di oltre il 13,5%. Per capire quali siano le nuove tecnologie che cambiano i processi del mondo agricolo, dal campo alla produzione, fino alla gestione dei fondi nazionali ed internazionali, Engineering ha realizzato il White Paper Smart Agriculture: saranno sempre più richieste soluzioni in grado di sfruttare il potere del dato per monitorare e ottimizzare i processi di produzione, sfruttando tecnologie come Internet of Things, AI & Advanced Analytics, Machine Learning, Blockchain, GIS e Remote Sensing. Il White Paper Smart Agriculture prende in esame i processi tecnologici per una maggiore efficienza produttiva e qualitativa, e quindi a una riduzione dei costi, ma anche quelli per minimizzare gli impatti ambientali con nuove opportunità di lavoro per personale specializzato. Un connubio fra produttività e sostenibilità favorito attraverso un ecosistema integrato di tecnologie e soluzioni per consentire alle aziende agricole di monitorare e controllare i loro processi, garantendo qualità ed efficienza.

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