di Nicola Carosielli
Per gli hedge fund sembra essere partita la ripresa. Nonostante le insidie dello short-squeeze su GameStop e del caso Archegos Capital, i fondi alternativi hanno generato una media rendimenti del 4,8% nei primi tre mesi del 2021, registrando il miglior primo trimestre dal 2006. Secondo Eurekahedge, società che ha scattato la fotografia di periodo per il comparto, nonostante rendimenti di poco inferiori all’1% in marzo, i gestori hanno incamerato una solida performance grazie soprattutto al rimbalzo dei titoli value e ad alcune aree del mercato del credito. Alcune realtà si sono distinte mettendo a segno performance a doppia cifra. È il caso ad esempio di Maverick Capital, che è riuscita a guadagnare il 36% grazie all’apertura tempestiva di una posizione su GameStop (oltre che nel gruppo di e-commerce Coupang), così come la newyorkese Senvest che ha registrato una performance del 67% grazie alla mossa concertata dei trader di Wallstreetbets.

Tutta un’altra storia, quindi, rispetto ai primi tre mesi del 2020, quando i rendimenti si erano contratti dell’11,6% in seguito al crollo dei mercati azionari e degli altri asset più rischiosi. Ora quindi potrebbe non essere più tempo per gli attendisti. Come ha sottolineato Aaron Smith, fondatore di Pecora Capital, che ha guadagnato circa l’11% replicando la strategia liquid equity alpha, «stiamo entrando in un ambiente di mercato che si rivelerà più appagante per le strategie di trading particolarmente attive, al contrario dell’approccio quasi immobilista che ha premiato nell’ultimo decennio». Sulla stessa lunghezza d’onda anche il cio di Pictet Wealth Management, César Perez Ruiz. Il manager prevede nell’immediato futuro «un buon mercato per la gestione attiva».

In termini geografici, i migliori rendimenti a marzo sono stati messi a segno da hedge fund nordamericani ed europei, che in media hanno guadagnato rispettivamente l’1,56% e l’1,37%. Al contrario, i fondi speculativi asiatici sono scesi dello 0,9%, eccezion fatta per il Giappone. Quanto alle strategie sottostanti che hanno premiato maggiormente, nel primo trimestre 2021 gli event driven hanno sbaragliato la concorrenza registrando un rendimento del 6,91%, invertendo la rotta rispetto al -15,5% accusato nella prima parte dello scorso anno. I veri trionfatori di periodo sono comunque i money manager che hanno puntato forte sulle criptovalute, ripagati a marzo con performance medie del +19,19% pur a fronte di un Bitcoin che nel frattempo si è apprezzato del 25,92%. La questione si capovolge nel trimestre, dove gli hedge fund concentrati sulle criptovalute hanno guadagnato il 116,81%, sovraperformando il Bitcoin che si è «fermato» a un +104,16%. Sembra dunque essere giunto il momento del «The Bounce Back», come ha sottolineato in un ononimo report Barclays. Il gruppo britannico prevede che nell’anno in corso, a livello globale, gli investimenti netti in questa direzione saranno compresi tra 10 e 30 miliardi di dollari, ai massimi dal 2015. (riproduzione riservata)

Fonte: logo_mf