Giulia Provino
A fine 2020 restavano da chiudere ancora oltre 77 mila procedure fallimentari. La quantità di pendenze ha continuato a diminuire (ma con fatica) anche nel 2020, seppur la chiusura dei tribunali causata dal Covid-19 abbia paralizzato l’arrivo di nuove procedure. Nonostante un minore afflusso di nuovo lavoro, lo stock di pratiche, che al 31 dicembre 2019 erano 83 mila, è infatti diminuito solo del 7% in un anno, per un totale, appunto, di 77 mila pratiche ancora negli scaffali dei tribunali italiani. È emerso ieri da un’analisi delle performance e dei tempi dei tribunali italiani, realizzata da Cherry Sea, l’osservatorio di Cherry srl, presentata da Giovanni Bossi, founder di Cherry srl e Giacomo Fava, Lead artificial intelligence engineer di Cherry Bit. L’analisi si è focalizzata sull’impatto del Covid all’interno della giustizia fallimentare. Nei tribunali italiani nel 2020 si sono aperte solo 7.500 nuove procedure fallimentari, oltre il 30% in meno rispetto all’anno precedente, quando le procedure sopravvenute erano state 11 mila. Mentre ne restano 77.465 ancora da chiudere contro le circa 83 mila di fine 2019. Bene ma non benissimo, dunque, per i tribunali italiani, in una situazione che ha visto meno pratiche aperte ma anche meno pratiche definite. Tra i 20 tribunali più attivi (si veda tabella in pagina), Milano e Roma hanno registrato rispettivamente 665 e 458 nuovi fallimenti, con un calo del 35% e del 49% rispetto al 2019. Nel tribunale di Padova, invece, nel 2020 sono state iscritte 162 procedure, il 12% in meno dell’anno precedente. Riguardo alle definizioni, i tribunali hanno chiuso rispetto al 2019 oltre il 10% in meno delle pratiche. Milano e Roma hanno chiuso in totale rispettivamente 912 e 750 pratiche (nel 2019 erano state 998 e 902); mentre hanno chiuso meno pratiche a fine 2020 Monza (191) e Genova (122). Le performance migliori, sono state registrate da Palermo, Treviso e Modena, che hanno sfruttato la pandemia per ridurre i propri stock di una percentuale compresa tra il 14 e il 13%. Tra i più virtuosi ci sono, poi, Genova, con il minor numero di procedure pendenti (722), seguito da Modena (762) e Busto Arsizio (841). Infine, sui tempi della giustizia fallimentare, si è stimato un aumento della durata di tempo necessario per lo smaltimento dei procedimenti pendenti pari a 5,77 anni nel 2020, rispetto alla media del 2019 (5,33 anni).

Fonte: