Nella recente lettera annuale agli azionisti, Exor, la holding di proprietà della famiglia Agnelli, ha detto che la sua decisione di non vendere PartnerRe lo scorso anno è stata convalidata dai risultati e dalla resilienza del riassicuratore.

Nel marzo 2020, Exor e Covéa avevano stipulato un memorandum d’intesa in base al quale Covéa aveva accettato di acquisire PartnerRe per un totale di 9 miliardi di dollari.

Tuttavia, le pressioni derivanti dall’epidemia di COVID-19 in corso hanno causato un’impennata della volatilità del mercato e un calo significativo dei prezzi delle azioni, sollevando un potenziale punto interrogativo su alcune delle più grandi operazioni di fusione e acquisizione (M&A) in corso.

Di conseguenza, l’accordo tra Exor e Covéa per la vendita di PartnerRe è stato abbandonato perché il primo riteneva che il prezzo rivisto non riflettesse adeguatamente il vero valore e le prospettive di PartnerRe.

“Tutte le nostre interazioni con Covéa su questa questione sono state professionali e costruttive. Questo ci ha permesso di aumentare la collaborazione tra le società, con PartnerRe che agisce come una delle più importanti controparti riassicurative di Covéa. Stiamo anche esplorando i modi in cui Covéa può investire in attività finanziarie a fianco di Exor”, spiega la lettera agli azionisti.

Questa relazione ha visto Covéa entrare in un investimento congiunto di 750 milioni di euro con la holding e allo stesso tempo firmare un accordo di cooperazione riassicurativa di 750 milioni di euro con PartnerRe.

Secondo Exor, la sua decisione di mantenere PartnerRe è stata convalidata dalla performance del riassicuratore nel 2020, quando la società ha registrato un utile netto di 206 milioni di dollari per l’anno nonostante un livello significativo di perdite legate alla pandemia.

Exor sottolinea il risultato del business Life & Health del riassicuratore durante l’anno e l’importanza di un portafoglio di attività diversificato, che ha perseguito da quando ha acquisito PartnerRe nel 2016. Inoltre, la solida performance del suo portafoglio di investimenti nel 2020, che ha superato i 20 miliardi di dollari per la prima volta, ha anche aumentato l’utile netto per il periodo.

Ma nonostante questi miglioramenti, Exor dice che la redditività di sottoscrizione di PartnerRe è “ancora lontana da dove vogliamo che sia”.

Per l’intero anno 2020, PartnerRe ha riportato una perdita di sottoscrizione non vita di 304 milioni di dollari con un combined ratio del 106%, guidata da perdite legate alla pandemia, gli impatti dell’uragano Laura e un’aggregazione di perdite catastrofiche di medie dimensioni causate dall’uomo nel periodo.

I mercati riassicurativi si stanno indurendo, e si sono constatati miglioramenti dei tassi sia nel rinnovo di gennaio che in quello più recente del 1° aprile. Exor dice che questo trend del mercato convalida ulteriormente la sua decisione di mantenere PartnerRe.

Exor spiega anche che, con l’irrigidimento dei mercati, ha voluto assicurarsi una adeguata leadership in PartnerRe con le conoscenze e la disciplina necessarie per fare le scelte giuste. Questo ha portato alla nomina di Jacques Bonneau come presidente e amministratore delegato (CEO) di PartnerRe nel luglio del 2020.