di Marco Capponi
La parola d’ordine del risparmio italiano nei primi mesi del 2021 è sempre una: record. A confermarlo, i numeri di uno dei principali player del settore, Banca Mediolanum, che ha terminato il mese di marzo (il miglior marzo di sempre) con una raccolta netta di 885 milioni, cui si aggiungono mutui e prestiti per 359 milioni e polizze protezione per 15,1. Nei tre mesi la raccolta è stata di 2,2 miliardi. MF-Milano Finanza ne ha parlato con l’amministratore delegato dell’istituto, Massimo Doris.

Domanda. Come spiega la crescita record della attività della banca?

Risposta. Alla base di tutto c’è il lavoro che abbiamo fatto per anni investendo in tecnologia e innovazione digitale, soprattutto nel modo in cui lavorano i family banker. Anche durante la pandemia i nostri clienti hanno potuto dialogare con i consulenti in ogni momento, potendo fruire di un servizio completo e continuativo.

D. La vostra forza è soltanto nella raccolta?

R. Non solo. Lo scorso anno abbiamo erogato 3 miliardi tra prestiti, mutui e polizze protezione. Sui mutui nel 2020 abbiamo rappresentato il 42% del totale del mercato tra le banche reti, sui prestiti il 78%, sulle assicurazioni protezione addirittura il 97%. Per questo non parliamo solo di raccolta, ma di volumi commerciali.

D. E i reclutamenti?

R. Nei primi tre mesi del 2021 abbiamo inserito 90 family banker, contro i 127 di tutto il 2020.

D. Punterete anche su Pir e Pir alternativi?

R. Questi strumenti sono stati a oggi una grande occasione sprecata, soprattutto perché per tutto il 2019 sono stati bloccati, e a quel punto era difficile farli ripartire. Inoltre, molti investitori non volevano rischiare di usarli, perché consideravano il mercato italiano e la sua economia deboli. Ora che il rimbalzo è in atto ci si rende conto che è stata persa un’opportunità.

D. Voi cosa state facendo in tal senso?

R. Dato che sono prodotti a lunghissimo termine per noi sono sempre convenienti e continueremo a puntarci. Anche perché la proposta di legge per allargarne i vantaggi fiscali è interessante. A brevissimo entreremo anche nei pir alternativi.

D. Continuerete a utilizzare lo smart working anche dopo la pandemia?

R. Non vediamo l’ora di tornare in ufficio, ma sapremo sfruttare i vantaggi di questa nuova realtà. La nostra idea è che le persone lavorino mediamente due giorni in casa e tre in sede: ognuno avrà il suo laptop e un suo armadietto e occuperà una postazione mobile. Così risparmieremo su costi, inquinamento e anche incidenti sul lavoro, che per una banca sono riconducibili per il 90% a incidenti stradali.

D. Infine la questione Mediobanca: come vi comporterete di fronte alla scalata di Del Vecchio?

R. Noi abbiamo la nostra partecipazione (3,28%, ndr) e siamo soddisfatti di come la banca è gestita. Finché le cose continuano così non abbiamo problemi, ma se gli azionisti dovessero decidere che cambia la strategia decideremo se la direzione ci piace e se resteremo dentro o no. Il piano è stato approvato: si resta al patto light. (riproduzione riservata)

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