Entro il 2050 saranno oltre 7 mlndroni a uso ricreativo e oltre 400mila quelli impegnati a volare nei cieli europei. Sono i dati ipotizzati dall’ENAC e illustrati da Alessio Quaranta, direttore generale di Enac, durante il convegno online “L’impiego dei velivoli a pilotaggio remoto in ambito civile – Supporto ad attività produttive e servizi, monitoraggio delle infrastrutture critiche e tutela della sicurezza”, organizzato da Sapienza Università di Roma e Rfi (Rete Ferroviaria Italiana), con il patrocinio di Enac ed Enav.

“I droni oramai appartengono alla nostra vita quotidiana e sono già perfettamente inseriti operando, sotto la regolamentazione dell’Enac, in innumerevoli attività – afferma Quaranta – che coprono ambiti istituzionali e di servizio pubblico, oltre che commerciali e industriali. L’Enac, quale Autorità aeronautica nazionale, promuove lo sviluppo e l’innovazione del settore con uno sguardo attento alle esigenze della società e alle tematiche ambientali. L’Ente sta portando avanti il progetto italiano di Air Mobility, insieme al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e al Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale, un modello che contiamo di esportare in Europa. I nostri cieli stanno cambiando – prosegue Quaranta – droni, aeromobili con motorizzazioni sostenibili e modelli di mobilità che sfruttano la terza dimensione. Per supportare la crescita è fondamentale creare un ecosistema nazionale di cui le istituzioni pubbliche devono costituire il volano”.

“Le recenti ricerche di mercato hanno evidenziato che entro i prossimi dieci anni, nei Paesi maggiormente emergenti, la diffusione delle tecnologie digitali e dell’innovazione tecnologica in generale cambierà radicalmente il volto della mobilità e gli aeromobili a pilotaggio remoto sono uno degli elementi cardini di questa rivoluzione – sottolinea il direttore generale di Enac – Avere la tecnologia come alleato nei programmi di indirizzo politico e nei piani di sviluppo nazionale è fondamentale. Per non trovarsi impreparati occorre partire immediatamente creando sinergia tra tutti gli stakeholder istituzionali e industriali, pubblici e privati, in un quadro coerente a livello nazionale, coordinato da chiari indirizzi governativi e linee strategiche, mettendo a frutto l’esperienza e le potenzialità di tutti gli asset disponibili e dei player operanti in Italia”.

Fonte: CORCOM