di Anna Messia
Le assicurazioni saranno lo strumento per far ripartire con forza il settore del turismo. Lo sostiene con convinzione Fabio Carsenzuola, amministratore delegato di Europ Assistance Italia, compagnia del gruppo Generali legata all’assistenza. Non solo coperture per i viaggi, ma anche assistenza per la mobilità e per le persone. Nel 2020 la pandemia ha avuto inevitabilmente l’effetto di frenare le attività del gruppo Europ Assistance nel mondo (-16% a 1,6 miliardi) e i premi incassati (-30% a 741 milioni). Anche in Italia il business è calato del 30% e nei viaggi addirittura del 60%. In particolar modo ha inciso negativamente il settore del turismo, con i vettori aerei che – per fare un esempio – hanno visto crollare i voli fino al 90%. Le previsioni della società per il futuro restano tuttavia positive: si punta ad arrivare a 2,4 miliardi di fatturato nel 2023 a livello di gruppo. «Cinquantotto anni fa, nel 1963, Europ Assitance, ha inventato i servizi d’assistenza», continua Carsenzuola, «ora abbiamo il compito di essere i promotori del cambiamento, rispondendo alle richieste di viaggiatori che chiedono sicurezza nella gestione sanitaria e flessibilità nelle prenotazioni, con una percezione diversa del rischio rispetto a un anno fa». Da un sondaggio emerge per esempio che oltre l’86% degli intervistati è disposto a spendere di più pur di ottenere flessibilità nell’annullare o rinviare il viaggio, con la sicurezza al centro. «Nei mesi scorsi c’è stata una ripartenza delle crociere e tra i servizi che abbiamo offerto c’era una copertura assicurativa che prevedeva l’effettuazione di tamponi anti-Covid prima, durante e dopo il viaggio, con rimborsi successivi a 15 giorni dopo il rientro in caso di positività». La pandemia ha avuto l’effetto di accelerare altri cambiamenti già in atto. «Nel comparto della salute sono esplosi in pochi mesi i consulti medici in video, e c’è stata anche una fortissima accelerazione per le richieste d’assistenza a persone anziane, costrette a stare lontano dei figli a causa di stili di vita diversi rispetto a 20 o 30 anni fa, ma anche per ridurre al minimo il rischio di contagi», osserva ancora il top manager. Così come nella mobilità. Per limitare l’utilizzo di mezzi pubblici le persone, per raggiungere il luogo di lavoro, possono utilizzare la propria auto e magari un monopattino per il centro città con l’assicurazione e l’assistenza che devono adattarsi a questi cambiamenti. «Non serve più solo una polizza per l’automobile ma una copertura che protegga le persone in caso d’utilizzo di qualunque mezzo», aggiunge Carsenzuola, che tornando a viaggi e turismo sottolinea come il settore assicurativo e dell’assistenza sia pronto a sostenere la ripresa con servizi agili e flessibili, anche se molto dipenderà dalle scelte dei governi. «Per consentire i viaggi alle Canarie in queste settimane, con i tour operator abbiamo sviluppato un protocollo che prevede tamponi il giorno prima del rientro», conclude il manager, fiducioso che un sostegno importante potrà arrivare dall’introduzione del passaporto europeo anti-Covid che dovrà attestare l’esecuzione del vaccino o la presenza di anticorpi in chi si sposta da un Paese all’altro. Per quest’anno, in ogni caso, non si attende un recupero pieno dell’attività, «Il settore vivrà un 2021 ancora difficile, ma ci sono tutte le premesse per far tornare le persone a muoversi in sicurezza e tranquillità», conclude. (riproduzione riservata)

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