In Italia diminuiscono, di poco, i furti d’auto, ma quando vengono rubate se ne perdono le tracce per ben oltre la metà. Resta forte l’emergenza soprattutto in alcune regioni del Centro-Sud e i modelli di piccola e media cilindrata risultano le più “gettonate”.

E’ quanto emerge dalla 15° edizione della Guida alla Sicurezza Stradale promossa da Viasat Group.

Entrando nel dettaglio della Ricerca nel 2019 in Italia, secondo le ultime stime della Polizia di Stato, sono state rubate 95.403 auto (nel 2018 erano state oltre 105 mila). Dati che confermano un trend virtuoso, anche se sono pur sempre quasi 8 mila al mese, 265 al giorno, 11 ogni ora i mezzi sottratti al legittimo proprietario.

Non cambia invece la classifica delle Regioni più a rischio. La Campania si conferma ancora una volta al primo posto con 23.554 furti di autoveicoli; segue il Lazio (17.021) e la Puglia (16.389). Via via tutte le altre a partire dalla Sicilia (13.178) e la Lombardia (10.013).

Sul fronte ritrovamenti, al contrario, le notizie non sono buone. Ne vengono ritrovate 34.198 (il 36% del totale). Del restante 64% se ne perdono le tracce. I numeri stanno li a confermare che, quando un’auto viene rubata, è molto difficile ritrovarla. Le autovetture in assoluto più “ricercate” continuano ad essere quelle di medio-piccola cilindrata generalmente per farne un uso temporaneo: per commettere reati (rapine o furti) o per la vendita dei pezzi di ricambio. Le auto più pregiate, quelle di alta gamma, spariscono “su commissione”, o per essere rivendute all’estero: Serbia, Albania, Slovenia ed Estremo oriente i mercati più gettonati.

“La figura del ladro è cambiata – ci dice Domenico Petrone, Presidente di Viasat Group – e ai tradizionali ‘topi d’auto’, si sono aggiunti i ‘cyber ladri’, organizzati in vere e proprie bande hi-tech a cui bastano appena 30 secondi in media per rubare un’auto”.

furti d’auto