Il capo economista di Swiss Re, Jérôme Jean Haegeli, ritiene che la recessione globale che ci attende sulla scia della pandemia di coronavirus potrebbe essere una delle più profonde, ma anche una delle più brevi.

L’analisi condotta dal riassicuratore prevede una recessione atipica che sarà due volte più profonda e più che doppia rispetto alla crisi finanziaria globale del 2007-2008, ma relativamente di breve durata.

Haegeli prevede una contrazione dell’attività economica globale dell’1,2% nel 2020, con un calo del PIL reale del 3% negli Stati Uniti e del 4,5% nell’area dell’euro.

La parziale interruzione dell’attività economica rimarrà probabilmente in atto per gran parte del secondo trimestre, nell’ipotesi di nuove infezioni in Europa e del picco USA in aprile/maggio, seguito da un graduale ritorno alla crescita nel terzo trimestre.

Sul fronte dei tassi di interesse, Haegeli si aspetta che i rendimenti dei titoli di Stato rimangano bassi e che le banche centrali massimizzino gli aumenti dei rendimenti per far fronte, se necessario, al massiccio stimolo fiscale.

Per quanto riguarda i rischi a medio termine, Swiss Re ritiene che la probabilità di una “stagflazione” sia aumentata grazie a stimoli fiscali senza precedenti e alla potenziale monetizzazione del debito.

In un sondaggio realizzato da Reinsurance News sulla ri/assicurazione emerge che la maggior parte degli intervistati considera il calo degli investimenti e la salute dei mercati finanziari come la principale minaccia per il settore.

La stessa Swiss Re si attende impatti della crisi attuale “assolutamente gestibili”. Alcune linee di business, come la cancellazione di viaggi e di eventi, dovrebbero registrare perdite consistenti, mentre il dibattito sul volume delle perdite da interruzione dell’attività continuerà probabilmente per un certo periodo di tempo. Il riassicuratore ha recentemente annunciato di essere esposto per 250 milioni di dollari alla cancellazione dei Giochi Olimpici di Tokyo, evento ora rinviato al 2021.

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