Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Uno dei primi dossier ad arrivare sulla scrivania di Jean Pierre Mustier dopo l’emergenza sanitaria sarà probabilmente quello bancassicurativo. È in scadenza la partnership sul ramo vita che Unicredit ha con Aviva in Italia e l’intenzione della banca sembra essere quella di indire un processo competitivo per individuare la migliore opzione di mercato. Se infatti ancora non è stata presa una decisione formale, piazza Gae Aulenti (che ha preferito non commentare le indiscrezioni) sembra propendere per un’alleanza con un nuovo operatore. Senza dubbio la partita è sostanziosa: oggi piazza Unicredit e Aviva sono legati da una joint venture a cui, come riferisce l’agenzia Bloomberg, è collegato un portafoglio dal valore di circa 3 miliardi di euro in termini di raccolta premi.
Gli amministratori di Mediobanca hanno ufficialmente avviato i lavori in vista della scadenza di ottobre, quando i soci saranno chiamati a eleggere il nuovo board. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, nelle ultime settimane sarebbero entrate nel vivo le procedure che sfoceranno nel delicato passaggio di consegne. In particolare, il consiglio avrebbe conferito mandato agli head hunter per procedere alla valutazione dei candidati: da un lato Egon Zehnder esaminerà i profili degli amministratori uscenti, di cui stilerà una dettagliata analisi qualitativa da condividere con lo stesso board; dall’altro lato Spencer Stuart inizierà a sondare il mercato alla ricerca dei nuovi candidati da affiancare a quelli che saranno confermati. La procedura del resto è complessa, specialmente alla luce dei nuovi requisiti di professionalità e onorabilità degli esponenti bancari introdotti dalla Bce nel 2017. Il cosiddetto fit and proper assessment valuta infatti l’esperienza, le competenze e la levatura degli esponenti aziendali candidati a ricoprire un incarico negli organi di amministrazione di una banca, ad esempio come amministratore delegato o consigliere. Grande attenzione va poi al requisito di indipendenza, che l’attuale cda di Mediobanca è intenzionato a valorizzare.

A rischio default 14.000 aziende

A rischio transazioni commerciali tra le imprese per 250 miliardi di euro l’anno. Nel 2020, stima Euler Hermes, le insolvenze aziendali in Italia sono attese in crescita del 23%: 14 mila aziende sono a rischio default.
A livello globale, invece, le perdite commerciali dovrebbero ammontare a oltre 3,5 triliardi di dollari. In termini di volume, gli scambi commerciali di beni e servizi dovrebbero diminuire del 15% nel 2020, 5 punti in più rispetto al 2009. E i fatturati delle società dovrebbero contrarsi dal -30 al -40% (anno su anno) nel secondo trimestre dell’anno, determinando un aumento globale delle insolvenze del 20%.
Così, le compagnie assicurative, che operano nel mercato dell’assicurazione del credito, hanno dato un altolà al governo: la crisi innescata dal Covid-19 sta mettendo a serio rischio i loro equilibri tecnici, cioè il bilanciamento tra sinistri e premi. Morale: le stesse compagnie hanno comunicato a palazzo Chigi che, senza il varo di adeguati meccanismi di stabilizzazione dei risultati economici e tecnici, cioè di un sostegno diretto dello stato al settore, i crediti commerciali parzialmente non verranno più garantiti.
  • Carige non va contro ex vertici
Carige ha fissato per il 29 maggio l’assemblea di bilancio, che tra i punti all’ordine del giorno vedrà la proposta della rinuncia a un’azione di responsabilità nei confronti degli ex vertici (Cesare Castelbarco Albani e Piero Montani), oltre a quella di procedere a un raggruppamento azionario che preparerebbe la strada al ritorno in borsa. In primo piano, inoltre, la rinuncia alle azioni di responsabilità che erano state promosse nel 2017 nei confronti dell’ex a.d. Piero Montani e del presidente Cesare Castelbarco Albani. A muovere sui due banchieri era stata Malacalza investimenti, nel corso della gestione della banca che era stata affidata a Giuseppe Tesauro e Guido Bastianini, quest’ultimo indicato pochi giorni fa dal Tesoro per guidare Mps. L’azione era accompagnata da una richiesta risarcitoria di quasi 1,5 miliardi di euro, mossa anche nei confronti del fondo Apollo, che qualche anno prima aveva rilevato dall’istituto ligure le due controllate Amissima vita e Amissima assicurazioni. La causa davanti al tribunale del capoluogo ligure presupponeva, appunto, un danno derivato alla banca dalla cessione del ramo insurance. Tesi, tuttavia, che non sono state riconosciute dalla giustizia ordinaria.

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  • Agriturismo, aziende tagliate fuori dagli aiuti
Tira una brutta aria per le aziende di agriturismo. Non solo perché in questi giorni sono chiuse e non sanno quando potranno riaprire ma anche perché sono rimaste fuori dal patrocinio del Fondo di Garanzia. Stiamo parlando del Decreto liquidità per sostenere le Pmi tramite il canale bancario con mutui fino a 25 mila euro totalmente garantiti dalla Stato attraverso il Fondo. Il guaio è però che le aziende agricole sono rimaste inopinatamente fuori e quindi i finanziamenti ottenuti dovrebbero essere garantiti dall’Ismea, un ente con funzioni amministrative che per esercitare un ruolo di questo tipo andrebbe quantomeno ricapitalizzato. Un pasticcio dunque che va aggiungersi ai problemi di burocrazia e alle contraddizioni normative che stanno rendendo difficile l’afflusso di liquidità alle Pmi che hanno dovuto chiudere i battenti causa coronavirus.
  • Crif: il Trentino Alto Adige batte la Lombardia sulla moratoria sul credito
Crif ha analizzato le prime 73 mila domande di moratoria presentate dalle aziende. Non mancano le sorprese. Il 20% delle domande sono state presentate dal Veneto e il 18% dal Piemonte. Poi c’è l’Emilia Romagna con il 13%. Bastano queste tre Regioni a rendere conto del 50% e oltre delle domande. Dalla Lombardia — dove si trova il 18% delle imprese italiane — arriva solo il 9,4% delle pratiche. Per dire, il Trentino Alto Adige da solo ha approfittato molto di più della norma garantendo da solo il 12,7% delle domande. E Sicilia e Campania si sono attestate ciascuna intorno al 6%, più del 4,&% del Lazio e ben oltre lo 0,8% della Toscana. Se la misura doveva agevolare le piccole imprese, poi, pare che le cose siano andate esattamente in modo opposto. Ditte individuali e società di persone hanno presentato solo il 30,6% delle domande, tutte le altre pratiche fanno riferimento a società di capitali.
  • Unipolsai approva il dividendo
L’assemblea di UnipolSai ha approvato il bilancio 2019 e la distribuzione ai soci di dividendi pari a 452 milioni di euro ( 0,16 euro per azione). Via libera all’introduzione del voto maggiorato.

  • Perdite per 7 miliardi di euro dell’industria alberghiera
È questo il costo della pandemia per l’industria alberghiera italiana che si prepara ad affrontare uno degli anni più difficili della sua storia. Le ricadute negative peseranno sui bilanci delle imprese a monte a partire dall’alimentare, con il settore Ho.re.ca. che rischia di perdere molte aziende specializzate nelle forniture alimentari e si prepara ad attivare la procedura per le crisi complesse di filiera, all’edilizia, l’impiantistica, il legno-arredo, la moda e i servizi. È il segno della stretta interdipendenza tra industria dell’ospitalità alberghiera, forte di un giro d’affari superiore ai 20 miliardi, con circa 33mila strutture oltre un milione di camere, e manifattura come evidenzia l’analisi «Un gigante chiamato industria turistico-alberghiera» realizzata da Cdp Think Tank, EY Hospitality e Cdp Investimenti Sgr e presentata ieri da Confindustria alberghi a Mef, Mise, Mibact e ministero del Lavoro e delle politiche sociali. «Non c’è più tempo, il settore alberghiero è completamente fermo da due mesi.
  • Gli artigiani: ricavi in caduta del 71%
Alle attività artigianali l’aprile di lockdown ha portato un taglio secco del 71% dei ricavi. Questa la stima dell’Ufficio studi di Confartigianato che evidenzia lo stato d’emergenza di un settore quasi stroncato dalla pandemia. Gli artigiani lanciano così un flash mod per dire: siamo pronti per ripartire al più presto nel rispetto delle procedure di sicurezza. Dopo gli imprenditori dei pubblici esercizi di tutta Italia questa sera nel Nord-Est saranno parrucchieri, estetisti e le altre aziende di cura della persona ad accendere le luci delle loro attività per fare sapere che sono pronti a riaprire negozi e laboratori. Un’ azione che ha l’appoggio delle Cna regionali di Veneto, Trentino e Friuli-Venezia Giulia che hanno lanciato l’hashtag #riaccendiamolebotteghe. Alle 19 alzeranno le saracinesche per accendere le luci per 5 minuti, solo 5 minuti.
  • UnipolSai approva il voto multiplo Oggi tocca a Unipol
L’assemblea degli azionisti di UnipolSai, riunitasi ieri esclusivamente con possibilità di partecipazione da remoto e presente il rappresentante unico dei soci, stante l’emergenza Coronavirus, ha approvato il bilancio 2019 e la distribuzione di dividendi per complessivi 452 milioni circa, nella misura di 0,16 euro per ciascuna azione ordinaria avente diritto. Di questa somma buona parte finirà nelle casse della controllante Unipol Gruppo che, forte di un pacchetto dell’82,09%, potrà incassare quasi 375 milioni di euro. In sede straordinaria la compagnia ha poi approvato una modifica sostanziale allo statuto, quella che prevede l’introduzione del voto multiplo. In particolare, è prevista una maggiorazione dei diritti di voto pari a due volte per ciascuna azione detenuta per un periodo continuativo minimo di 24 mesi. In questo contesto, secondo le proiezioni, Unipol potrà arrivare a ridosso del 90% dei diritti di voto stante la quota attuale.

  • I sindacati chiedono l’identificazione del Covid-19 come malattia professionale
Anche loro sono in prima linea. Gli spazzini, i cassieri, i cassieri, i camionisti, gli addetti alla trasformazione dei prodotti alimentari e alle pulizie hanno continuato a lavorare lontano da casa durante il contenimento. Senza la necessaria protezione, e anche con essa, il rischio di catturare il Covid-19 c’è. Il numero di questi dipendenti esposti è destinato ad aumentare con il deconfinamento. Per i sindacati, i pazienti devono essere automaticamente qualificati come malattie professionali. Il tema è all’ordine del giorno di un incontro tra le cinque confederazioni sindacali giovedì. Questa automaticità, che esonera dall’obbligo di dimostrare il legame tra lavoro e malattia, sempre difficile e incerto, è acquisita “nei confronti di chi si prende cura” “con un risarcimento in caso di disabilità temporanea o permanente”, ha detto il ministro della Salute Olivier Véran.
  • L’assicurazione sulla vita ha registrato un forte deflusso in marzo
A marzo, le somme investite dai francesi in questo prodotto di risparmio sono diminuite di 2,2 miliardi di euro netti. Ciò potrebbe essere spiegato dalla difficoltà di commercializzare l’assicurazione sulla vita in questi tempi di reclusione. I risparmiatori potrebbero anche essere stati scottati dalla tempesta che ha colpito i mercati all’inizio dell’anno.

Handelsblatt

 

  • Dividendi e personale discusso: Munich Re sotto tiro
L’amministratore delegato del riassicuratore dichiara che il Gruppo si trova in una buona posizione economica. Nonostante i costi più elevati dovuti alla pandemia, sarà distribuito un dividendo. Il suo sguardo non vacilla mai. Joachim Wenning guarda direttamente nella telecamera mentre mercoledì presenta con calma il suo rapporto agli azionisti. Il CEO del Gruppo Dax 30, Munich Re, sa dove si trova il suo pubblico.
Alla prima Assemblea generale digitale del riassicuratore, le file davanti al podio sono vuote – gli investitori possono seguire l’incontro solo in diretta sul proprio computer di casa.