Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Tra imprese congelate, coi lavoratori fermi, alle prese con sostegni che tardano i fondi pensione potrebbero trovarsi in crisi di liquidità. Un rischio su cui Eiopa ha alzato l’allerta nei giorni scorsi invitando all’azione le autorità. E Covip, che vigila sui fondi pensione, guidata da Mario Padula, sarebbe pronta a muoversi. Da tenere sotto controllo ci sono per esempio contributi ritardati o mancanti da parte di datori di lavoro e dipendenti; ma anche gli eventuali anticipi di parte delle prestazioni che i lavoratori potrebbero chiedere per affrontare il difficile momento economico; o ancora gli effetti negativi sulle performance dovuti alle recenti perdite dei mercati. Se da una parte i fondi pensione, con un orizzonte di investimenti di lungo termine, possono contribuire a far ripartire il sistema, dall’altro devono insomma dimostrare di reggere il colpo del coronavirus che secondo le previsioni farà crollare il pil Italia 2020 di oltre l’8%. Intanto Assoprevidenza, l’associazione della previdenza complementare presieduta da Sergio Corbello, ha invitato gli iscritti ai fondi integrativi a posticipare le prestazioni.
A marzo, nonostante le tensioni dovute all’emergenza sanitaria, i dati rilevati da Assoreti indicano una raccolta netta positiva per i consulenti finanziari pari a 3,8 miliardi di euro, in tenuta rispetto ai 4,2 miliardi di febbraio, per un totale di 11,6 miliardi nel trimestre. Le movimentazioni evidenziano volumi in uscita dal comparto del risparmio gestito (-2,5 miliardi, pari a +76 milioni nei tre mesi) ampiamente compensati dai forti flussi su prodotti di liquidità, come conti correnti e depositi, che hanno attirato 4,5 miliardi netti (9,1 miliardi da inizio anno) e dagli investimenti realizzati sugli strumenti amministrati per 1,84 miliardi (2,4 miliardi da gennaio), grazie al forte incremento degli acquisti di azioni. Nell’ambito del risparmio gestito, i riscatti hanno coinvolto i fondi comuni, con deflussi netti pari a 2,8 miliardi, concentrati sulle sicav (-2,6 miliardi). Il bilancio mensile si conferma, invece, positivo per il comparto assicurativo/previdenziale, per il quale le risorse nette ammontano a 456 milioni. Le scelte di investimento privilegiano i prodotti multiramo, sui quali i premi netti si attestano a 179 milioni, ed è positivo anche il flusso netto di risorse confluito sulle polizze vita tradizionali (132 milioni) e sulle unit linked (94 milioni).

«Dalla crisi da Covid-19 arriveranno danni, probabilmente irreversibili, con uno scenario paragonabile a quello della Seconda guerra mondiale; occorreranno soluzioni come quelle del dopo guerra per la ripresa»: sono le preoccupazioni di Pau Roca, direttore generale dell’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino (Oiv), espresse durante la conferenza stampa di presentazione dello stato della viticoltura mondiale.
Gli effetti del coronavirus sulle aziende del vino per l’Oiv sono preoccupanti: «Ancora non ci sono cifre e dati, ma il settore potrebbe essere ridotto drasticamente; molte aziende potrebbero sparire. Ci saranno enormi cambiamenti con un impatto su aziende, vigneti e sulla commercializzazione di vino e uva». In campo si avrà «difficoltà a portare a termine il raccolto a causa del distaccamento sociale». Ci saranno maggiori costi «dati dal ricorso a macchine per terminare la vendemmia, come avviene in Nuova Zelanda», ha continuato Roca.
Fineco si avvia a chiudere il mese di aprile con «una raccolta molto robusta, decisamente importante» dopo gli 1,02 miliardi di euro riportati in marzo: lo ha detto all’agenzia MFDowJones l’a.d. Alessandro Foti al termine dell’assemblea di bilancio. «Quello che più conta è il cambio di mix avvenuto tra amministrato e gestito rispetto al mese scorso. Con un mercato che si è in parte stabilizzato, la componente gestita della nostra raccolta sta infatti facendo segnare numeri importanti, a fronte di una componente negativa della liquidità. Nonostante una volatilità inferiore al mese scorso, aprile si avvia a restituire un numero importante anche per i ricavi generati sulla parte brokerage».
Inizia a prendere forma la maxi-operazione di rinegoziazione dei mutui erogati da Cassa depositi e prestiti agli enti locali e che, nelle intenzioni del governo, dovrebbe portare ossigeno per oltre 1 miliardo ai bilanci di comuni, province e città metropolitane soffocati dal calo delle entrate innescato dal coronavirus. Con la circolare di Via Goito n. 1300/2020 arrivano le prime indicazioni, anche se occorrerà attendere il 6 maggio per conoscere l’elenco dei prestiti rinegoziabili e le condizioni applicate alla rinegoziazione, che verranno diffuse tramite una sezione dedicata all’operazione nel sito internet www.cdp.it. Poi ci sarà tempo fino al 3 giugno per aderire, trasmettendo i documenti necessari, fra cui la delibera di consiglio che approva l’operazione di rinegoziazione, esecutiva a tutti gli effetti di legge.
Resta a carico dell’azienda il tfr dei lavoratori per i periodi di cassa integrazione, ordinaria e in deroga relative all’emergenza epidemiologica da Covid-19. Pertanto, i datori di lavoro soggetti al fondo tesoreria (quelli con più di 50 addetti) devono continuare a versare all’Inps le quote mensilmente maturate dai dipendenti a titolo di trattamento fine rapporto (tfr). Lo ricorda, tra l’altro, l’Inps nel messaggio n. 1775/2020. Con dm n. 5/2020, inoltre, il ministero del lavoro ha ripartito e assegnato alle regioni e province autonome l’importo totale di 1.698.036.112 euro, quale seconda quota di finanziamento dei trattamenti di cassa integrazione in deroga (Cigd) per Covid-19.
Assoced, Associazione italiana centri elaborazione dati, in considerazione della grave situazione di emergenza che ha colpito il Paese, ha deciso di attivare strumenti di protezione e di copertura assicurativa in caso di contagio da coronavirus in favore dei propri associati, in un contesto eccezionale come quello attuale. Assoced ha messo a disposizione dei propri associati una polizza specifica per il Covid-19, con onore a carico dell’associazione. «Un gesto di condivisione che riteniamo importante per garantire agli associati sicurezza e serenità in questo difficile momento storico», afferma Giancarlo Badalin, segretario nazionale di Assoced. La polizza prevede un’indennità giornaliera per ricovero in caso di positività al Covid-19 e una indennità da convalescenza post terapia intensiva
  • Allianz e Bbva, parte jv assicurativa in Spagna
Allianz e Banco Bilbao (Bbva) hanno formato una joint venture, che prevede un accordo di distribuzione esclusiva a lungo termine di prodotti assicurativi attraverso la rete di filiali dell’istituto di credito in Spagna. Il colosso tedesco delle assicurazioni corrisponderà un pagamento iniziale di 277 milioni di euro per ottenere il 50% più uno della quota nella jv. Inoltre Allianz pagherà fino a 500 milioni relativi a risultati specifici. Allianz ha precisato che, in base all’accordo, Bbva avvierà una partnership esclusiva per soddisfare le necessità dei clienti sul versante dei prodotti assicurativi non vita e non sanitari.

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  • Fineco approva il bilancio e nomina il nuovo consiglio
L’assemblea di Fineco ha approvato il bilancio 2019, chiuso con un utile di oltre 285 milioni, riportati a riserva straordinaria. Via libera anche alla nomina del nuovo consiglio che scadrà nel 2022. Nominati Marco Mangiagalli, Alessandro Foti, Francesco Saita, Paola Giannotti De Ponti, Patrizia Albano, Gianmarco Montanari, Maria Alessandra Zunino de Pignier, Andrea Zappia e Giancarla Branda dalla lista presentata dal consigio; Elena Biffi e Marin Gueorguiev dalla lista presentata dagli investitori istituzionali.

  • Distribuzione: nuovi danni, 5 miliardi di mancati ricavi
E’ il fermo del mondo non food a preoccupare Claudio Gradara, presidente di Federdistribuzione. «Speravamo nella riapertura il 4 maggio come logica conseguenza della ripartenza – spiega -. Poi abbiamo capito che si voleva creare un break tra la ripresa delle attività industriali e quelle commerciali. Certo la data del 18 maggio costerà alle grandi strutture altri 5 miliardi di mancati incassi». Il nodo cruciale della Fase 2 è l’accelerazione del varo delle misure che consentiranno di convivere con il virus «oltre alle misure di sostegno che aspettiamo nel Dpcm di aprile che dovrà contenere ulteriori misure perché la Cig dovrà essere reiterata – continua Gradara – mentre chiediamo lo spostamento a settembre di tutti i versamenti tributari».
  • Cattolica, assemblea e riforma tornano sul tavolo del cda
Ivass chiede alcuni «affinamenti formali» alla proposta di riforma della governance votata dal consiglio di amministrazione di Cattolica. Compagnia che nelle prossime settimane è chiamata anche a decidere su come procedere con l’assemblea di approvazione del bilancio e di modifica dello statuto.L’assise è certamente un tema cruciale e per il quale non è ancora stata trovata una sintesi definitiva. L’ambizione, stante la forma cooperativa, resta quella di riunire fisicamente tutti i soci. Ma il contesto, caratterizzato dalla nota emergenza Covid-19, difficilmente lo permetterà. In ragione di ciò si vuole comunque attendere l’ultima finestra utile per definire la questione. L’ipotesi più probabile, al momento, è che un cda che si terrà a metà maggio convochi l’assemblea per fine giugno, da remoto e con il rappresentante unico a tirare le fila. Determinante sarà il tema del quorum, soprattutto per quel che concerne la parte straordinaria legata alla riforma della governance. Il socio Cattolica e il voto capitario, almeno sulla carta, non appaiono perfettamente compatibili con meccanismi di votazione a distanza.
  • Imprese, assicuratori al lavoro su misure per dare liquidità
L’Ania è al lavoro. L’associazione che raccoglie le principali compagnie assicurative del paese sta mettendo a punto una serie di proposte che a breve finiranno sul tavolo del governo e funzionali a sostenere i bisogni di “liquidità” delle imprese italiane. Di fatto sta studiando alcuni accorgimenti che impegnino da un lato l’esecutivo e dall’altro gli assicuratori a tener conto delle esigenze delle aziende che, in tempo di emergenza Coronavirus, devono evidentemente fare i conti con un tema di cassa. Tuttavia, proprio per sollecitare un intervento che sia tempestivo, Assiteca, principale broker del paese e in quanto tale camera di “compensazione” tra assicurati e assicuratori, ha messo nero su bianco talune possibili misure attuabili in tempi rapidi. «Stiamo rilevando una certa tensione tra i due fronti. Serve un atto di coraggio del settore per intervenire quanto prima in favore delle imprese», ha spiegato Luciano Lucca, presidente di Assiteca.
  • Da Mag-Jlt arriva la polizza per la Fase 2
Con l’avvio della “Fase 2” e la ripartenza di fabbriche e aziende, oltre 4,5 milioni di italiani sono pronti a rientrare a lavoro dalla prossima settimana. A loro pensa la soluzione proposta da Mag Jlt, primario broker di assicurazione che ha messo a punto la copertura Vita caso morte realizzata in collaborazione con ElipsLife, compagnia appartenente al colosso della riassicurazione SwissRe. La copertura collettiva Vita caso morte per qualsiasi causa (infortunio e malattia , incluso il coronavirus) si può stipulare a favore dei dipendenti di tutte le aziende (pubbliche e private) ed eroga, in caso di decesso del dipendente, una somma a favore degli eredi legittimi o testamentari con raddoppio del capitale in presenza di figli minori.

  • Gli assicuratori ricevono una svalutazione di 250 miliardi di euro sui loro asset
Nel bel mezzo della polemica sull’impegno degli assicuratori di fronte alla crisi e sulle loro controversie interne, la Presidente della FFA ha ricordato i rischi che gravano sul settore durante la sua audizione al Senato.
“Non abbiamo comunicato abbastanza”, ha ammesso Florence Lustman, presidente della Federazione Francese delle Assicurazioni (FFA), martedì durante la sua audizione davanti alla Commissione Finanze del Senato. Mentre il parere era stato espresso contro una certa apatia del settore all’inizio della crisi e che la molteplicità di annunci degli assicuratori, in ordine sparso, sulle misure di sostegno poteva portare a credere in un trattamento ingiusto tra gli assicurati, il presidente della FFA ha voluto ricordare alcune “verità” di fronte alle numerose domande dei senatori.

Handelsblatt

 

  • Munich Re nella verifica di bilancio: come la crisi coronavirus colpisce il Gruppo Dax
Il riassicuratore aveva ritrovato la via del ritorno. Ma le conseguenze economiche della crisi hanno oscurato le prospettive di Munich Re. Il dividendo deve rimanere invariato. Sarà un’assemblea degli azionisti come non c’è mai stata prima nei 140 anni di storia del riassicuratore. In origine, Munich Re aveva previsto di utilizzare per l’assemblea degli azionisti di quest’anno l’ampia circolare dei padiglioni espositivi di Monaco di Baviera, alla quale partecipano di solito circa 3.000 investitori.
Ma ora il team direttivo guidato dal Presidente del Consiglio di amministrazione Joachim Wenning sarà seduto davanti a una videocamera in una sala di consultazione presso la sede centrale del Gruppo, caratterizzata dall’art nouveau e dal classicismo, e risponderà in diretta alle domande degli azionisti.