Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Avvio di settimana a tutto gas per l’azionariato del Vecchio Continente, dove tra le piazze migliori si è imposta Milano, in rialzo del 3,09% a 19.028 punti. Oltre alle nuove misure adottate dalla Bank of Japan, che ha potenziato il proprio programma di Qe alzando il totale degli acquisti di commercial paper e corporate bond a 20 mila miliardi di yen, a spingere il Ftse Mib davanti al Cac 40 francese (2,55%) e a ridosso del Dax 30 tedesco, leader della seduta con un +3,13%, hanno contribuito i titoli del risparmio gestito, infiammatisi dopo che Deutsche Bank ha aggiornato le stime sul comparto prevedendo una sua sostanziale tenuta visti il continuo afflusso di raccolta e la necessità di consulenza da parte dei risparmiatori per affrontare la crisi.
Bilanciare la necessità di sostegno alle imprese in crisi con la sostenibilità di conti pubblici. È il monito arrivato ieri dalla Banca d’Italia, nel corso di un’audizione sul decreto Liquidità del responsabile del Servizio Struttura economica, Fabrizio Balassone. L’urgenza di far arrivare i prestiti alle aziende bloccate dal lockdown rischia infatti di far arrivare il credito anche a chi non lo meriterebbe, e a chi sarà comunque destinato a fallire prima che la pandemia sia superata. Per questo, con in ballo una mole di garanzie da 450 miliardi, sommando il dl Cura Italia e il dl Liquidità, il rischio di «esborsi significativi anche in presenza di percentuali di escussione fisiologiche» è concreto. Per avere un’idea delle cifre in ballo Bankitalia fa riferimento al precedente del 2012-2013, quando le insolvenze si avvicinarono al 10%.
Gli azionisti di Intesa Sanpaolo hanno smarcato la prima tappa dell’acquisizione di Ubi Banca, approvando con una maggioranza del 98,04% l’aumento di capitale necessario per finalizzare l’offerta pubblica di scambio. La delega per l’operazione da 1,011 miliardi è stata il piatto forte dell’assemblea di bilancio che ieri si è tenuta a porte chiuse, in ottemperanza alle restrizioni imposte dal governo. Dall’assise non sono arrivate sorprese e, del resto, non era facile prevederne dopo che le fondazioni azioniste (a partire da Compagnia di Sanpaolo e Cariplo) avevano avallato l’ops. Per quanto riguarda il bilancio (chiuso con un utile di 4,18 miliardi), l’assemblea lo ha approvato con il 99,54% del capitale presente assegnando i profitti a riserva.

Gli autisti che consegnano le merci devono restare a bordo dei propri mezzi. E arriva l’obbligo per l’appaltatore di informare il committente, qualora le maestranze esterne, inviate in azienda, risultino positive al Covid-19. I lavoratori, invece, devono utilizzare obbligatoriamente le mascherine chirugiche; nel caso queste manchino sul mercato, si potrà ricorrere anche a mascherine autoprodotte, dietro autorizzazione dell’Autorità sanitaria.
ItaliaOggi pubblica le risposte degli esperti ai quesiti posti dai telespettatori al videoforum Speciale Coronavirus di ItaliaOggi-Class Cnbc del 20/4/2020
  • #InsiemePerProteggerci, la nuova campagna di Axa per guardare oltre l’emergenza
Un racconto attraverso gli occhi di un bambino del mondo in cui viviamo oggi, durante l’emergenza coronavirus, che inizia dalla finestra di casa, tra strade vuote, strane abitudini e mascherine sui volti che rendono tutti uguali. Lo sguardo del bambino, però, è capace di offrire una nuova prospettiva e da qui parte, infatti, il messaggio al centro della nuova campagna del gruppo assicurativo Axa Italia. Il titolo è #InsiemePerProteggerci e la campagna andrà in onda per tre settimane. La comunicazione è stata ideata da Publicis Italia e pianificata da Starcom, sia in televisione sia online. Questa emergenza ci ha insegnato, malgrado la distanza, ad avvicinarci e a restare uniti per proteggerci l’un l’altro. Perché solo proteggendoci possiamo guardare al futuro», ha dichiarato Patrick Cohen, amministratore delegato del gruppo Axa Italia. «Questa campagna #InsiemePerProteggerci guarda con fiducia al futuro ed è dedicata alla ripartenza del paese, confermando la volontà di Axa di essere partner della società, delle nostre persone, dei nostri clienti e di tutti coloro che in questo periodo sono rimasti uniti per proteggersi»

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  • Risparmio tanti gruppi in cerca di Anima
Nonostante le smentite, Anima (+12,9%) vola su voci di un interesse di Amundi. Se il compratore non sarà il colosso francese che controlla Pioneer il mercato ieri scommetteva che presto il gruppo del risparmio gestito sarà preda di un’altra rivale. Il suo primo azionista nonchè cliente, Banco Bpm (socio al 14,3%), ha sempre detto che Anima è strategica, ma è anche vero che la prima finestra utile per cedere una quota dell’8,1% si presenterà il prossimo giugno. Poste, che nel 2016 ha rilevato il 10,4% di Anima in mano a Mps, non parrebbe interessata a rafforzare una partecipazione comprata a 6,8 euro e che oggi vale meno della metà (3,1 euro). In passato sia Arca sia Azimut avrebbero esaminato il dossier senza farne nulla (soprattutto a causa delle incognite legate al contratto con Mps), tuttavia adesso i valori sono ben diversi e per tutti fare massa e sinergie diventerà più impellente. Infine qualcuno tira in ballo Banca Generali, che ha annunciato nuove acquisizioni. Fatto sta che analisti, investitori e banchieri non hanno dubbi: Anima che era tornata in Borsa nel 2014 con l’ambizione di trasformarsi in una public company, è destinata a diventare l’anima di un gruppo più grande di lei.

  • Bankitalia: «Oltre alle garanzie risorse dirette per le imprese»
l campanello d’allarme ora lo suona anche Banca d’Italia. «Una parte delle perdite subite dalle imprese non sarà recuperabile e non tutti i debiti (assistiti da garanzie pubbliche) accesi per far fronte alla crisi saranno immediatamente ripagati al termine dell’emergenza sanitaria. Ne risentiranno la leva finanziaria delle imprese, la loro vulnerabilità e, in ultima analisi, la loro capacità di intraprendere gli investimenti necessari ad accelerare la ripresa economica». Un effetto a catena che Via Nazionale tuttavia indica come affrontare: «Questi rischi possono essere contenuti se, compatibilmente con le condizioni generali dei conti pubblici, alla concessione di garanzie si affiancheranno trasferimenti diretti alle imprese da parte dello Stato (volti a coprire, in misura da definire, le perdite di fatturato e le spese operative), operazioni condotte da veicoli finanziari pubblici costituiti per facilitare la ristrutturazione dei debiti delle aziende, incentivi fiscali miranti ad agevolarne la ricapitalizzazione». Insomma, tali provvedimenti «dovrebbero essere attentamente calibrati per commisurare il sostegno pubblico, per quanto ragionevolmente possibile, all’effettivo danno subito in conseguenza della crisi; saranno tanto più efficaci quanto più si baseranno su meccanismi semplici, trasparenti e automatici».
  • Commercio, il rinvio delle aperture farà danni per 80 miliardi
In rivolta. È questo lo stato d’animo del mondo del commercio che non fa mistero della propria delusione e preoccupazione chiedendo la riapertura in tempi brevi delle attività. Senza si supereranno gli 80 miliardi di danni. «La Fase 2 rinvia la riapertura degli esercizi commerciali, dei pubblici esercizi e di tante attività del turismo e dei servizi con danni gravissimi a imprese e per il lavoro – è la premessa di Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, commentando il calendario delle riaperture annunciate dal premier Giuseppe Conte -. Ogni giorno di chiusura in più produce danni gravissimi e mette a rischio imprese e lavoro. In queste condizioni diventa vitale il sostegno finanziario alle aziende con indennizzi a fondo perduto che per adesso non sono ancora stati decisi». Da qui la richiesta avanzata al premier di un incontro urgentissimo per discutere di due punti: «riaprire prima e in sicurezza e mettere in campo indennizzi e contributi a fondo perduto a favore delle imprese».
  • Arpinge, i fondi previdenziali investono sulle infrastrutture
La previdenza che investe in infrastrutture. E lo fa con numeri record, generando valore per gli azionisti e benefici per la collettività. È la missione di Arpinge, società avviata nel 2014 sotto forma di Spa per volontà delle Casse di previdenza tecniche, che rappresentano le principali professioni attive sul territorio: architetti, periti industriali, ingegneri e geometri. Inarcassa, Cassa Geometri ed Eppi, i tre soci fondatori di Arpinge, rappresentano complessivamente circa 267mila iscritti e gestiscono un patrimonio di oltre 14 miliardi di euro. Un potenziale finanziario enorme per rilanciare gli investimenti e l’economia reale del Paese. I principali settori di intervento di Arpinge riguardano l’efficienza energetica, le fonti rinnovabili e la mobilità urbana (parcheggi).
  • Risparmio, sul mercato 250 miliardi «Serve un altro campione nazionale»
Un tesoro da circa 250 miliardi. Sono le masse in gestione, a fine marzo, delle quattro Sgr che in questi mesi sono state inserite più volte nel risiko del risparmio gestito: Anima, Arca, Azimut e Kairos. Se ne torna a parlare perché una delle quattro, Anima, è finita di nuovo sui giornali come presunta preda di un gruppo straniero. Anima holding ha in pancia 176,5 miliardi di masse e un azionariato frammentato. A 3,098 euro di prezzo (chiusura di ieri a +12,98%) fa gola a tanti: Mediobanca Securities dà un target price di 4,2 euro.
  • Pensione in base all’attività svolta e non all’azienda
Gli operai che svolgono lavorazioni agricole quali l’aratura, la semina, la potatura, la rimozione delle viti infette, il taglio di formazione per le fasi di imboschimento, devono essere inquadrati nel settore previdenziale agricolo, anche se dipendono da datori di lavoro classificati dall’Inps in altri settori produttivi (industria, artigianato, terziario). Lo ha precisato l’istituto con la circolare 56/2020, soffermandosi nuovamente sul regime contributivo applicabile a quelle imprese che – pur operando in settori diversi da quello primario – svolgono lavorazioni e servizi in favore di aziende agricole mediante contratto di appalto. Si tratta di un fenomeno sempre più diffuso, anche in ragione della crescente complessità e specializzazione dei sistemi produttivi agricoli: secondo il presidente dell’Inps, Nicola Tridico, sono 20-25mila le persone che, pur svolgendo tali attività, hanno contributi in altre gestioni.

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  • ABI: gli assicuratori del Regno Unito si aspettano di pagare 1,5 miliardi di dollari dirisarcimenti per Coronavirus

Gli assicuratori britannici si attendono oltre 1,2 miliardi di sterline (1,5 miliardi di dollari) di richieste di risarcimento da parte di imprese e individui colpiti dalla pandemia del coronavirus, secondo l’ABI.
Secondo le prime stime, i pagamenti per l’interruzione dell’attività sono stati pari a 900 milioni di sterline, seguiti da un pagamento record di 275 milioni di sterline per i viaggi cancellati, ha dichiarato sabato l’Associazione degli assicuratori britannici in risposta a una richiesta di informazioni da parte della Commissione del Tesoro del Parlamento.


Handelsblatt

 

  • Deka contraria al capo della Lufthansa nel consiglio di vigilanza di Munich Re
L’investitore di Munich Re Dekabank intende votare contro l’elezione del CEO di Lufthansa Carsten Spohr nel Consiglio di vigilanza del riassicuratore.
“Accettare un mandato del Consiglio di Sorveglianza è irresponsabile”, ha dichiarato Ingo Speich, responsabile della Sostenibilità e della Corporate Governance di Deka Investment, all’Assemblea generale annuale di Münchener Rück di mercoledì.
“La Deutsche Lufthansa ha le spalle al muro e richiede la piena attenzione del signor Spohr in qualità di CEO anche oltre la crisi attuale. Inoltre, il signor Spohr ha recentemente assunto ulteriori responsabilità centrali in qualità di Chief Financial Officer di Lufthansa”. I legali stanno facendo pressione sul settore assicurativo per garantire un trattamento equo dei clienti. L’autorità di regolamentazione dei mercati del Regno Unito ha detto agli assicuratori di pagare rapidamente i sinistri la scorsa settimana. L’avvertimento è arrivato dopo che l’assicuratore Hiscox Ltd. ha respinto le richieste di risarcimento presentate dagli assicurati che avevano una copertura per le interruzioni di attività causate dal virus. Questi assicurati si sono appellati all’autorità di regolamentazione, che sta esaminando la questione.