Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali


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Nessuna condanna per epidemia colposa a titolo di omissione, ovvero per non aver contenuto il contagio: sulla scorta dell’orientamento della giurisprudenza di legittimità sull’applicabilità di questo grave reato, l’art. 438 c.p., con la locuzione «mediante la diffusione di germi patogeni», richiede una condotta commissiva.
Il non essersi attivati tempestivamente e adeguatamente potrebbe al più rilevare per altri reati, quali lesioni e omicidio colposo, ma ecco che si pone un problema, ulteriore, di accertamento del nesso causale, onere probatorio «quasi diabolico»: come fare, in molti casi, a dimostrare quando il soggetto ha contratto il virus e da chi?
Rilievi che rendono arduo il lavoro delle procure che stanno indagando per il reato di epidemia colposa, con particolare riferimento alla gestione dell’emergenza in ospedali e case di riposo, nonché alla mancata adozione dei presidi e delle misure necessarie per impedire la diffusione del contagio.
Organismi di vigilanza in prima linea contro il Covid-19. Il modello di organizzazione, gestione e controllo previsto dal dlgs 231/2001 deve essere dotato, infatti, di tutti gli strumenti idonei a gestire una serie di rischi correlati all’attuale crisi epidemiologica.
L’emergenza che ha fatto seguito alla pandemia ha certamente coinvolto anche la dimensione organizzativa delle società con una serie di inevitabili riflessi, diretti e indiretti, in materia di responsabilità 231.

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  • Cassa e aiuti alle imprese Il governo prepara nuove risorse nel decreto
Prolungare tutte le misure di protezione del lavoro per altri due mesi, a partire dalla Cassa integrazione. Stanziare risorse a fondo perduto — da affiancare ai prestiti agevolati — per le imprese a copertura del calo di fatturato. E soprattutto disegnare il nuovo intervento di sostegno all’economia in “formato famiglia”. Il bonus da 600 euro crescerà a 800 euro, ma potrà salire anche oltre questa cifra in presenza di figli e sarà vincolato a un tetto di reddito. Così pure il Rem, il Reddito di emergenza di nuovo conio: una versione semplificata del reddito di cittadinanza, con meno paletti, indirizzato a tutti coloro che sono fuori da altri sostegni, come colf e badanti o disoccupati senza sussidi. La settimana che si apre oggi diventa cruciale per la definizione del “decreto Aprile”. Il governo punta ad ottenere il massimo dall’Europa, dato lo stato allarmante dell’economia italiana con la metà dei lavoratori bisognosi di aiuti, come documentato ieri da Repubblica .

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Negli ultimi cda sono passate senza intoppi le delicate scelte sul dividendo e nuovo statuto. Che però permetterà a Caltagirone & c. di pesare di più. L’assemblea del 30 aprile deve approvare la lista del cda per il rinnovo dei vertici del gruppo. Un sistema grazie al quale i big sperano di trovare più spazio in consiglio
L’epidemia di coronavirus rischia di bruciare quasi il 60% dei profitti che, prima della crisi, erano attesi nel 2020 per le società quotate a Milano. La previsione è formulata in uno studio che Intermonte, il principale broker indipendente attivo a Piazza Affari, ha diffuso alla clientela nei giorni scorsi. Il rapporto ruota attorno a un dato che fino ai primi giorni di aprile poteva sembrare da “stress test”, con l’ipotesi di un crollo del 10% del Pil italiano nel corso dell’anno. «In effetti, quando martedì il Fondo monetario internazionale ha diffuso la sua previsione di un calo del Pil dell’Italia nel 2020 pari al 9,1%, l’ipotesi che avevamo fatto è diventata molto più realistica», dice Guglielmo Manetti, amministratore delegato di Intermonte. Se così sarà, le società quotate a Milano pagheranno un conto salato. Le previsioni di Intermonte indicano che i loro profitti (calcolati in termini di “earning per share”, utili per azione) si ridurrebbero quest’anno del 58,1% rispetto alle attese pre-crisi e del 54,4 rispetto al 2019.

Il mercato della digital health, cioè l’uso di tecnologie digitali per la salute, in questi anni sta facendo passi da gigante. Valutato 86,4 miliardi di dollari nel 2018 dal Global Market Insight, dovrebbe crescere secondo le previsioni di circa il 30% entro il 2025. Fascicolo sanitario elettronico, telemedicina, ricetta elettronica, video-visita (in linea con le misure sulla privacy), e poi chatbot, teleassistenza e teleriabilitazione, oltre 300 mila app presenti sul mercato: tutto ciò non solo semplifica la vita di medici e pazienti ma, in tempi di Covid-19, consente di operare a distanza. Secondo Healthware Group, a crescere in futuro saranno proprio le cure e le terapie digitali a distanza basate sull’uso di software: dovrebbero raggiungere, secondo le stime, i 9 miliardi di dollari entro il 2025, con più di 170 aziende impegnate nello sviluppo e nella produzione di tali soluzioni.

  • Senza causa di forza maggiore a luglio forte rischio fallimenti
Il rinvio dell’entrata in vigore del Codice della crisi – che prevede una gestione soft dell’insolvenza – è slittato a settembre 2021 e la conseguente applicazione, fino allora, delle attuali regole potrebbero esporre a rischi di fallimento numerose imprese in default. Infatti la vigente normativa, salvo datate interpretazioni giurisprudenziali, neanche unanimemente condivise, non prevede la forza maggiore quale esimente dell’insolvenza e quindi della successiva dichiarazione di fallimento. Potrebbe pertanto essere opportuna la previsione espressa di tale esimente, data l’eccezionalità del periodo.

  • Le banche e le assicurazioni sfuggono alla tassazione supplementare
Gli assicuratori dovrebbero contribuire maggiormente al piano da 110 miliardi di euro per salvare il tessuto economico francese? Questa domanda ha animato i banchi dell’Assemblea nazionale venerdì, durante l’esame del secondo bilancio rettificativo dall’inizio del confino. Un testo finalmente adottato nella notte tra venerdì e sabato a larghissima maggioranza, con il voto dei deputati di LR e PS, ma non quello del PCF e dei deputati ribelli. Quasi 80 eurodeputati, per lo più della sinistra della maggioranza, avevano presentato emendamenti volti a far sì che i banchieri e gli assicuratori, relativamente risparmiati dalla crisi del coronavirus, contribuissero al finanziamento. “Vorremmo che gli assicuratori facessero un gesto, come in Germania dove hanno accettato di coprire il 15% dei danni d’esercizio”, ha spiegato Emilie Cariou, deputato LREM, che, insieme a Lionel Causse e Jacques Maire, ha dato il via a questi emendamenti.
  • Di fronte all’epidemia, un bilancio difficile da prevedere per gli assicuratori sanitari
La Francia si trova nel bel mezzo di un’epidemia di Covid-19, ma gli assicuratori hanno meno spese sanitarie da coprire del solito. Le assicurazioni malattia complementari che coprono i costi delle cure ancora da pagare dopo l’intervento della previdenza sociale sono tuttavia cautamente caute. Perché le spese sanitarie potrebbero aumentare quando le persone usciranno dal confinamento. Il tema è delicato, mentre il settore assicurativo è sotto pressione politica per partecipare alla mobilitazione contro la crisi. “Il governo potrebbe pensare che ci sia un jackpot e chiedere agli assicuratori sanitari di partecipare allo sforzo bellico”, dice un esperto del settore. “Se il saldo è favorevole, ovviamente ci saranno degli sconti [sconti tariffari a favore dell’assicurato, ndr]”.