Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Nella tempesta scatenata sui mercati dal coronavirus le gestioni attive di BlackRock hanno navigato meglio di quelle passive. Il dato appare paradossale per chi su Etf e fondi indicizzati ha costruito una fortuna, ma emerge chiaramente dai conti trimestrali del colosso dell’asset management. Nel complesso la crisi pandemica è costata a BlackRock quasi 1.000 miliardi di dollari: a causa del crollo di bond e soprattutto azioni il patrimonio gestito è sceso dai 7.430 miliardi di fine 2019 ai 6.467 di marzo 2020, con un calo vicino al 13%. Ebbene, le negative performance delle gestioni passive hanno avuto su questo risultato un peso preponderante, anche in termini relativi. Gli asset in gestione ai fondi attivi di BlackRock sono passati da 1.947 a 1.759 miliardi, con una discesa del 9,7%.
Appena sarà passata l’emergenza coronavirus i fondi pensione negoziali sono pronti a riaprire i cantieri per sostenere le imprese italiane accelerando il progetto che vede coinvolta Cassa Depositi e Prestiti per investimenti in private equity e private debt, oltre che in infrastrutture con una manovra complessiva di 1 miliardo. Parola di Giovanni Maggi, presidente di Assofondipensione, l’associazione che raccoglie i fondi pensione negoziali. «Gli incontri che erano stati programmati per l’adesione al progetto da parte dei fondi sono stati congelati dall’emergenza sanitaria», spiega Maggi a MF-MilanoFinanza, «ma l’intenzione è di ripartire subito a maggio per accelerare il progetto che oggi, con le imprese che necessitano di liquidità, ha una valenza ancora più strategica». Il contributo che possono dare i fondi pensione al sistema economico è decisamente significativo considerando che questi strumenti sono arrivati ad amministrare 56 miliardi e negli investimenti illiquidi potrebbe essere indirizzato circa il 2%. Il primo progetto con Cdp potrebbe quindi aprire ad altri interventi. 
Sempre più tracciati, sempre più sicuri. Vero. Almeno in tempi di Covid-19. È ciò che si spera di ottenere con l’adozione di applicazioni gratuite per smartphone che possano registrare i parametri sulle condizioni di salute dei cittadini relativi all’infezione da coronavirus e soprattutto sui loro spostamenti. Monitorare i contatti tra persone positive al virus e cittadini non infetti consentirebbe, infatti, di bloccare sul nascere eventuali nuovi contagi.
Per rispondere a queste esigenze sono state messe a punto diverse app, o estensioni di app esistenti. Come «Cercacovid» lanciata lo scorso 31 marzo nell’ambito dell’applicazione AllertaLom di Regione Lombardia, o «Lazio doctor per Covid» studiata per consentire ai cittadini di questa regione di comunicare i sintomi al medico che li monitorerà attraverso una sorta di sistema di telemedicina. Ciò che servirebbe però, dicono gli esperti, è uno strumento valido a livello nazionale per tutti gli Italiani.

L’ultimo scandalo ha visto le credenziali di oltre 530 mila account in vendita sul dark web, la parte più oscura della Rete che può rivelarsi una reale minaccia per la sicurezza informatica. I dati proposti contengono non soltanto le email e le password, ma anche i collegamenti personali Url e i codici amministrativi di ciascun utente. Ogni credenziale viene venduta a un centesimo, circa, o addirittura offerte per favorire il cosiddetto zoombombing, una pratica che consiste nell’introdursi, da parte degli hackers, in una conversazione privata e danneggiare i partecipanti condividendo, ad esempio, dei contenuti pornografici. Parecchie università e imprese americane, come Citibank, sarebbero state vittime di questi furti di dati, secondo quanto ha riportato Le Figaro.
Rimuovere le restrizioni all’accesso nelle gare di affidamento di servizi assicurativi. È questo quanto intende assicurare l’Anac (autorità nazionale anticorruzione) con il comunicato del 1° aprile 2020 sulle problematiche inerenti la partecipazione alle gare per l’affidamento dei servizi assicurativi.

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  • Nelle case di riposo già 2.500 morti Ma potrebbero essere più del doppio
Guardare dentro la fossa comune dei numeri, dividerli regione per regione, Rsa per Rsa, fare il totale per avere un’idea delle dimensioni del massacro, intravederne uno ancora più grande, senza mai dimenticare che dietro quelle le cifre fredde ci sono, c’erano, nonni e nonne, padri e madri. Non è semplice, perché la somma è spaventosa: 2.488 decessi da Covid 19 accertati tra gli ospiti delle case di riposo (pubbliche, convenzionate, private) presenti in Italia. Se si aggiungono anche i casi sospetti, si sfiorano i 6 mila morti.
  • L’ospizio perde un ospite su tre “E a tutti dicevano è polmonite”
Nella casa di riposo San Camillo di Genova il primo ospite è deceduto il 26 febbraio. Fino ad arrivare al numero di ieri: 46 morti su 136 ricoverati. Uno su tre. «Il contagio ha iniziato a dilagare l’8 marzo e quel giorno erano 16 i ricoverati con la febbre — precisa l’infermiera — . La direttrice sanitaria, Arianna Bonfanti, ci ha riuniti, ci ha detto che i decessi erano per polmonite batterica. Niente coronavirus». Però, a tutti i 100 dipendenti (medici, infermieri, operatori sanitari e inservienti) è stato consigliato di lavarsi le mani. La procura di Genova ieri ha aperto un fascicolo per epidemia colposa, al momento contro ignoti. E la Regione ha chiesto all’Esercito rinforzi di medici e infermieri. Nel capoluogo a marzo sono morte 1.246 persone, 450 in più dello stesso periodo del 2019; e nei primi 15 giorni di aprile sono già 810. In tutto il mese, l’anno scorso, erano state 750. «Dal 26 febbraio fino all’8 marzo ci hanno fatto lavorare senza mascherine, tute e guanti — lamenta Galiziosi — qualche giorno dopo ci hanno dato quelle senza filtro; poi le tute monouso, ma ancora adesso non ce le cambiano, ce le fanno spruzzare con un disinfettante». Molti famigliari delle vittime dicono che «questo è un altro Trivulzio»: «Stiamo preparando un’azione legale comune», annuncia Ferruccio Sironi, figlio di Carmela Denaro, morta il 19 marzo, a 92 anni.
  • Sconti su affitti e bollette per imprese e partite Iva
Bollette, affitti ed erogazioni a fondo perduto. Sono queste le nuove misure destinate a piccole imprese e partite Iva che il governo sta studiando per il decreto di aprile, il provvedimento che segue e rafforza il “cura Italia”. Il Tesoro ha fatto il punto in un vertice ieri sera, il decreto imprese ha alleggerito il campo: infatti già sono state prorogate le scadenze fiscali e è stata iniettata liquidità attraverso i prestiti garantiti da Mediocredito e Sace. Ora resta da prorogare per altre nove settimane la cassa integrazione ordinaria e portare, come annunciato, l’indennizzo per le partite Iva da 600 a 800. Ma allo studio ci sono altre novità soprattutto per commercianti, artigiani e professionisti. Così si pensa di intervenire anche sul tema degli affitti, sulle bollette e, come annunciato ieri dal ministro dello Sviluppo Patuanelli, di erogazioni a fondo perduto tra i 1.000 e i 10 mila euro, sulla scia di quanto avviene in Germania e Francia. Se passeranno i quattro fondi europei (Mes, Bei, Sure e Recovery) l’Italia potrà contare su circa 100 miliardi.

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  • Sesana (Generali): «Pragmatismo ed empatia»
Marco Sesana, ad di Generali Italia è intervenuto a un webinar su crisi e ripartenza organizzato dalla Luiss con studenti ed ex alumni sul tema «L’Italia che investe». Sesana ha parlato di nuova normalità a cui abituarsi visto il prolungarsi dell’emergenza. «C’è una cosa che farà la differenza: affrontare le cose con pragmatismo e concretezza. Gestiamo più con i fatti che con le parole. E’ necessario creare un clima di unità e ricorrere ad una comunicazione empatica verso le persone e prendersi cura di loro».

  • Riscatto di laurea a costo ridotto per chi usa la totalizzazione
Pubblicato dall’Inps il modello per il riscatto laurea “light” da parte di chi accede a pensione calcolata con opzione per il metodo contributivo o conseguente al tipo di pensionamento. Dalla fine di gennaio 2019, il decreto di riforma del welfare ha sdoganato per alcuni lavoratori la possibilità di accedere a una forma di riscatto della laurea con onere à forfait, a patto che il corso di studi universitario sia stato svolto nei periodi «da valutare con il metodo di calcolo contributivo». Si tratta in via generale degli anni successivi al 1995. Ma la circolare Inps 6/2020 ha chiarito che questa possibilità è aperta anche a chi sceglie di farsi calcolare la pensione con il sistema contributivo secondo quanto previsto dalla legge 335/1995 per chi ha complessivamente almeno 15 anni di contributi, di cui c inque anni collocati dopo il 1995, nonché per le lavoratrici che accedono a opzione donna e gli iscritti alla gestione separata che attivano il computo previsto dall’articolo 3 del Dm 282/1996.

 


  • Il turismo affronta una crisi storica
Il 2020 è già l’anno peggiore dalla seconda guerra mondiale per il settore, che rappresenta il 10% del PIL mondiale. La pandemia di Covid-19 mette a dura prova le fondamenta stesse del turismo e dei viaggi. La sfida della riassicurazione deve essere raccolta, in primo luogo per il trasporto aereo e le crociere.
  • Assicurazione: 60.000 francesi nella trappola di Gibilterra
Il fallimento di una decina di assicuratori stranieri che operano da Gibilterra o da altri territori europei con un trattamento fiscale vantaggioso ha messo in subbuglio il settore delle assicurazioni edilizie, con questi operatori che hanno rilevato fino al 15% del mercato francese. I crediti non pagati potrebbero raggiungere il miliardo di euro. Secondo alcuni, la Gibraltar Regulatory Authority (GFSC) è solo un organismo di registrazione che darebbe l’approvazione europea senza alcun controllo reale. “Qui, Solvency II è applicata secondo la trascrizione britannica. In altre parole, richiede un approvvigionamento del 120%”

Handelsblatt

 

  • Cosa costa la pandemia Coronavirus agli assicuratori
A febbraio, il CFO di Allianz Giulio Terzariol era ancora relativamente spensierato. Il più grande assicuratore europeo non teme attualmente gli alti oneri dovuti alla diffusione del virus, aveva dichiarato con fiducia il top manager alla conferenza stampa annuale di Monaco di Baviera. Di norma, l’assicurazione delle imprese contro l’interruzione dell’attività ha effetto solo se la causa è un vero e proprio danno patrimoniale.
Inoltre, Allianz non offre polizze che coprano un rischio di epidemia. Un buon mese e mezzo dopo, l’uomo di punta del Gruppo Dax 30 suona un po’ più cauto su questo tema. Terzariol ammette ora che le perdite per i soli eventi cancellati sono nell’ordine di centinaia di milioni. La crisi rischia di costare caro agli assicuratori, ritiene la società di consulenza Meyerthole Siems Kohlruss (MSK). Il compromesso raggiunto pochi giorni fa nella sola Baviera con i politici e i ristoranti riguardo ad un pagamento parziale per le polizze da interruzione di attività delle imprese costerà al comparto circa 300 milioni di euro, secondo le stime dell’amministratore delegato della MSK Onnen Siems. Gli esperti dell’MSK prevedono che ci saranno linee di business che trarranno profitto dalla crisi. Queste potrebbero includere l’assicurazione contro gli infortuni, l’assicurazione per la casa e le polizze di responsabilità civile privata. Dato che molte persone difficilmente possono lasciare le loro case a causa delle rigide normative, gli esperti stimano che ci saranno anche meno sinistri. Anche il numero dei furti con scasso è destinato a diminuire sensibilmente, come si può già vedere in alcuni casi nei dati degli uffici di investigazione penale dello Stato.
  • Il governo e gli assicuratori del credito tutelano il commercio tedesco
Politici e compagnie di assicurazione stanno mettendo insieme uno scudo protettivo con un volume di 30 miliardi di euro. Questo per garantire il flusso di merci. Ciò dovrebbe garantire che il flusso di merci non si arresti durante la crisi. Secondo l’accordo, il governo federale darà agli assicuratori una controgaranzia fino a 30 miliardi di euro in caso di mancato pagamento, ha annunciato giovedì l’Associazione tedesca delle assicurazioni (GDV).